Aristide Lapeyre: differenze tra le versioni

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(Creata pagina con "'''Justin Aristide Lapeyre''' (Monguilhem, Gers 31 gennaio 1899 - Bordeaux, Gironda 3 marzo 1974) è stato un militante libertario, anarco-sindacalista, li...")
 
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Sostenitore del controllo della procreazione, fu condannato nel [[1973]] a cinque anni di prigione per aver praticato aborti volontari.
Sostenitore del controllo della procreazione, fu condannato nel [[1973]] a cinque anni di prigione per aver praticato aborti volontari.


Era il fratello di [[Paul Lapeyre]].
Era il fratello di [[Paul Lapeyre]] e [[Laurent Lapeyre]].
 
== Biografia ==
 
Figlio di un contadino diventato postino, Aristide Lapeyre parte per Bordeaux e poi per Parigi dove incontra un attivista anarchico che gli fa frequentare ''[[La Ruche]]'', la scuola libertaria fondata da [[Sébastien Faure]].
 
=== Antimilitarista, sindacalista, anticlericale ed enciclopedista ===
Chiamato alle armi a 18 anni, l'armistizio del [[1918]] riesce per un soffio a salvarlo dal fronte. In tre anni di servizio, allinea un totale di 560 giorni di punizione per aver distribuito volantini o giornali anarchici in caserma, per aver incitato alla disobbedienza, per falsi permessi per andare a Parigi e parlare in incontri anarchici, per il furto dell'auto di un colonnello per portare amici a Parigi in una manifestazione pacifista.
 
Con i suoi fratelli [[Paul Lapeyre]] e [[Laurent Lapeyre]] costituisce nel [[1926]] la [[CGT-SR]].
 
Contribuisce all'''[[Encyclopédie anarchiste]]'' avviata da [[Sébastien Faure]], per la quale scrive definizioni come «Casta», «Enciclica», «Schiavitù», «Esplosivo», «Forza», «Fratellanza», «Confine», «Disuguaglianza».
 
Dal marzo [[1929]], pubblica la rivista anticlericale ''[[Lucifer]]'', "''organo di libero pensiero e cultura individuale''", fonda una casa editrice con lo stesso nome e cura il giornale ''[[La Révolte]]'', "''organo anarchico del sud-ovest''".
 
Dopo essere diventato un parrucchiere, nel [[1931]] apre un "salone" in rue de La Fusterie 44, nella vecchia Bordeaux, un punto di incontro in cui diffonde la stampa libertaria.
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