Dante Carnesecchi: differenze tra le versioni

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'''Dante Carnesecchi''' (Vezzano Ligure, [[12 marzo]] [[1892]] - La Spezia [[27 marzo]] [[1921]]) è stato un anarchico italiano e [[anarco-futurismo|anarco-futurista]] assassinato in un agguato poliziesco. Alla sua epoca fu un personaggio quasi leggendario, bollato come malfattore solamente per aver semplicemente vissuto la sua breve esistenza come tutti avrebbero il diritto di fare : dignitosamente e seguendo le proprie inclinazioni individuali.
'''Dante Carnesecchi''' (Vezzano Ligure, [[12 marzo]] [[1892]] - La Spezia [[27 marzo]] [[1921]]) è stato un anarchico italiano e [[anarco-futurismo|anarco-futurista]] assassinato in un agguato poliziesco. Alla sua epoca fu un personaggio quasi leggendario, bollato come malfattore solamente per aver semplicemente vissuto la sua breve esistenza come tutti avrebbero il diritto di fare: dignitosamente e seguendo le proprie inclinazioni individuali.




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: «Tra quella nidiata d'aquilotti libertari che dai colli arcolani, dominanti a mezzogiorno la conca azzurra del golfo di Spezia e a tramontana la vallata del Magra, spiccavano il volo verso tanti quotidiani ardimenti, si distingueva sopratutti Dante Carnesecchi. Alto, atletico , volto energico, parco di parole, rapido nel gesto, tagliente lo sguardo: una giovinezza creata per l'azione, e nell'azione interamente spesa.Se il tipo assoluto d'Ibsen qualcuno può mai averlo realizzato, questi fu Dante Carnesecchi. Egli era realmente una di quelle eccezionali individualità  che bastano a se stesse.Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, fu solo a compierle e ne portò il segreto nella tomba.Non aveva amici, non ne ricercava: non affetti, mollezze, piaceri. In seno alla stessa famiglia viveva senza vincoli. Verso la madre, come verso le sorelle che lo adoravano, si comportava con la freddezza di un estraneo. Egli, a cui pur non difettavano i mezzi, coricava sul duro letto senza materasso, onde evitare di provare dell'attaccamento agli agi di casa. Un individuo simile non era fatto per essere amato. E dell'amore non conobbe né le estasi sublimi, né le dedizioni mortificanti.Strana natura. Perfino verso noi, tra i più vicini, il suo animo insofferente elevava un'ultima barriera isolatrice, come a sottrarsi ed a proteggersi dalle possibilità  d'ogni intima comunione. Certo, egli era il più odiato dai nemici nostri, il più temuto dagl'indifferenti, il più ammirato dai compagni e dagli spiriti liberi: ma era anche colui che non si lasciava amare, che non fu amato.Nessuno poteva esercitare un qualsiasi ascendente su di lui. Refrattario ad ogni influenza esteriore, egli era all'altezza delle sue azioni, che mandava in piena consapevolezza ad effetto, fidando solo sulle sue forze.Ogni progetto, riduceva alle proporzioni di un'operazione aritmetica, accomunando ad un'estrema audacia un'estrema prudenza, una piena sicurezza in sé, ed una risolutezza tacita quanto irriducibile. Nello sport quotidiano allenava il corpo alla resistenza, all'agilità , all'acrobazia, alla velocità , e il polso alla fermezza; nella temperanza scrupolosa conservava la pienezza del suo vigore fisico e della sua lucidità  mentale; nella musica ricercava le intime sensazioni per ricrearsi liberamente lo spirito.Perciò egli era boxeur, lottatore, ciclista, automobilista, corridore, acrobata, tiratore impareggiabile; suonatore e compositore di un virtuosismo piuttosto arido e cerebrale; ottimo poliglotta».
: «Tra quella nidiata d'aquilotti libertari che dai colli arcolani, dominanti a mezzogiorno la conca azzurra del golfo di Spezia e a tramontana la vallata del Magra, spiccavano il volo verso tanti quotidiani ardimenti, si distingueva sopratutti Dante Carnesecchi. Alto, atletico , volto energico, parco di parole, rapido nel gesto, tagliente lo sguardo: una giovinezza creata per l'azione, e nell'azione interamente spesa.Se il tipo assoluto d'Ibsen qualcuno può mai averlo realizzato, questi fu Dante Carnesecchi. Egli era realmente una di quelle eccezionali individualità  che bastano a se stesse.Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, fu solo a compierle e ne portò il segreto nella tomba.Non aveva amici, non ne ricercava: non affetti, mollezze, piaceri. In seno alla stessa famiglia viveva senza vincoli. Verso la madre, come verso le sorelle che lo adoravano, si comportava con la freddezza di un estraneo. Egli, a cui pur non difettavano i mezzi, coricava sul duro letto senza materasso, onde evitare di provare dell'attaccamento agli agi di casa. Un individuo simile non era fatto per essere amato. E dell'amore non conobbe né le estasi sublimi, né le dedizioni mortificanti.Strana natura. Perfino verso noi, tra i più vicini, il suo animo insofferente elevava un'ultima barriera isolatrice, come a sottrarsi ed a proteggersi dalle possibilità  d'ogni intima comunione. Certo, egli era il più odiato dai nemici nostri, il più temuto dagl'indifferenti, il più ammirato dai compagni e dagli spiriti liberi: ma era anche colui che non si lasciava amare, che non fu amato.Nessuno poteva esercitare un qualsiasi ascendente su di lui. Refrattario ad ogni influenza esteriore, egli era all'altezza delle sue azioni, che mandava in piena consapevolezza ad effetto, fidando solo sulle sue forze.Ogni progetto, riduceva alle proporzioni di un'operazione aritmetica, accomunando ad un'estrema audacia un'estrema prudenza, una piena sicurezza in sé, ed una risolutezza tacita quanto irriducibile. Nello sport quotidiano allenava il corpo alla resistenza, all'agilità , all'acrobazia, alla velocità , e il polso alla fermezza; nella temperanza scrupolosa conservava la pienezza del suo vigore fisico e della sua lucidità  mentale; nella musica ricercava le intime sensazioni per ricrearsi liberamente lo spirito.Perciò egli era boxeur, lottatore, ciclista, automobilista, corridore, acrobata, tiratore impareggiabile; suonatore e compositore di un virtuosismo piuttosto arido e cerebrale; ottimo poliglotta».


===L'esperienza negli Stati Uniti : 1913-1915 ===
===L'esperienza negli Stati Uniti: 1913-1915 ===
È probabile che la chiave di volta di tutta la vicenda di Dante debba ricercarsi in quei quasi tre anni passati negli [[Stati Uniti]], a contatto colla più avanzata [[capitalismo|esperienza capitalista]] e col bieco e disumano sfruttamento perpetuato sui minatori americani.  
È probabile che la chiave di volta di tutta la vicenda di Dante debba ricercarsi in quei quasi tre anni passati negli [[Stati Uniti]], a contatto colla più avanzata [[capitalismo|esperienza capitalista]] e col bieco e disumano sfruttamento perpetuato sui minatori americani.  
Il [[17 maggio]] [[1913]] si imbarca da Le Havre sulla nave Rochambeau e [[26 maggio|nove giorni dopo]] sbarca a New York insieme a Giovanni Lombardi, di Vezzano Ligure. Allo sbarco i due dichiarano  di essere diretti a Pueblo, da [[Cesare Vegnuti]], cugino del Lombardi<ref>Abitante in Pueblo, Box Elder street  823</ref>.
Il [[17 maggio]] [[1913]] si imbarca da Le Havre sulla nave Rochambeau e [[26 maggio|nove giorni dopo]] sbarca a New York insieme a Giovanni Lombardi, di Vezzano Ligure. Allo sbarco i due dichiarano  di essere diretti a Pueblo, da [[Cesare Vegnuti]], cugino del Lombardi<ref>Abitante in Pueblo, Box Elder street  823</ref>.
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Il maresciallo dei carabinieri vieta il comizio, ma Carnesecchi ha una reazione violentissima, così riportata negli atti processuali:
Il maresciallo dei carabinieri vieta il comizio, ma Carnesecchi ha una reazione violentissima, così riportata negli atti processuali:


: «...Mentre il Carnesecchi avanzatosi verso il Blanc minacciosamente gesticolando gli gridava : "''Ma chi è Lei un prefetto, un viceprefetto? Lei é nulla, vada via. Autorità  più non ve ne sono, comandiamo noi. Vogliamo fare quello che abbiamo fatto a Spezia''", trovasi al fianco sinistro del vicebrigadiere il Picchioni ed a fianco del carabiniere Vannini il Bellotti, echeggiarono quasi contemporaneamente quattro colpi di rivoltella ed i due militi caddero mortalmente feriti...».
: «...Mentre il Carnesecchi avanzatosi verso il Blanc minacciosamente gesticolando gli gridava: "''Ma chi è Lei un prefetto, un viceprefetto? Lei é nulla, vada via. Autorità  più non ve ne sono, comandiamo noi. Vogliamo fare quello che abbiamo fatto a Spezia''", trovasi al fianco sinistro del vicebrigadiere il Picchioni ed a fianco del carabiniere Vannini il Bellotti, echeggiarono quasi contemporaneamente quattro colpi di rivoltella ed i due militi caddero mortalmente feriti...».


I quattro anarchici fuggono e l'anarchico, sfuggito alla cattura, si dà  alla latitanza.
I quattro anarchici fuggono e l'anarchico, sfuggito alla cattura, si dà  alla latitanza.
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* '''Articolo da «IL SECOLO XIX» del [[30 marzo]] [[1921]] intitolato ''Conflitto mortale con i carabinieri''''':  
* '''Articolo da «IL SECOLO XIX» del [[30 marzo]] [[1921]] intitolato ''Conflitto mortale con i carabinieri''''':  


«Dante Carnesecchi di anni 29 noto anarchico, era da tempo ricercato dai carabinieri, quale sospetto colpevole della uccisione di un milite dell'arma. La notte scorsa i carabinieri lo trovarono al Termo d'Arcola insieme a due suoi compagni e lo fermarono. Il Carnesecchi estratto rapidamente il pugnale tentò di colpire e liberarsi: al suo tentativo rispose un colpo di rivoltella che lo ferì a morte. I suoi due compagni si dileguarono rapidamente nella oscurità  inseguiti da altri colpi di rivoltella che pare abbiano raggiunto il segno e colpito uno dei fuggenti, perché sono state trovate sulla direzione della loro fuga, larghe tracce di sangue. Dal luogo del conflitto venne chiamata telefonicamente la P.A. che accorse rapida, come è consuetudine sua, e raccolse il Carnesecchi agonizzante. Infatti costui mentre la lettiga giunse all'ospedale spirò» <ref> Da "Dizionario biografico degli anarchici italiani ", Pisa, BFS ( Biblioteca [[Franco Serantini]] ) 2004, (Volume primo alle pagine 326 e 327 : la voce è curata da (Fausto Bucci - R. Bugiani - M. Lenzerini )</ref>" .
«Dante Carnesecchi di anni 29 noto anarchico, era da tempo ricercato dai carabinieri, quale sospetto colpevole della uccisione di un milite dell'arma. La notte scorsa i carabinieri lo trovarono al Termo d'Arcola insieme a due suoi compagni e lo fermarono. Il Carnesecchi estratto rapidamente il pugnale tentò di colpire e liberarsi: al suo tentativo rispose un colpo di rivoltella che lo ferì a morte. I suoi due compagni si dileguarono rapidamente nella oscurità  inseguiti da altri colpi di rivoltella che pare abbiano raggiunto il segno e colpito uno dei fuggenti, perché sono state trovate sulla direzione della loro fuga, larghe tracce di sangue. Dal luogo del conflitto venne chiamata telefonicamente la P.A. che accorse rapida, come è consuetudine sua, e raccolse il Carnesecchi agonizzante. Infatti costui mentre la lettiga giunse all'ospedale spirò» <ref> Da "Dizionario biografico degli anarchici italiani ", Pisa, BFS ( Biblioteca [[Franco Serantini]] ) 2004, (Volume primo alle pagine 326 e 327: la voce è curata da (Fausto Bucci - R. Bugiani - M. Lenzerini )</ref>" .


*'''Testimonianza dei compagni e della madre:'''
*'''Testimonianza dei compagni e della madre:'''
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