Centri sociali autogestiti dell'Emilia-Romagna: differenze tra le versioni

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Gli occupanti hanno motivato l’azione come una risposta diretta all’emergenza casa, di fronte alla latitanza del Comune di Bologna: “Gli spazi pubblici non devono essere venduti, ma riutilizzati a fini sociali”.
Gli occupanti hanno motivato l’azione come una risposta diretta all’emergenza casa, di fronte alla latitanza del Comune di Bologna: “Gli spazi pubblici non devono essere venduti, ma riutilizzati a fini sociali”.
Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso l’occupazione con modi già  ampiamente conosciuti. Per quanto tempo l’ex clinica odontoiatrica rimarrà  chiusa e abbandonata? L’esperienza di un’altra ex struttura ospedaliera come Villa Salus sta a testimoniare che le nostre preoccupazioni non sono infondate."
Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso l’occupazione con modi già  ampiamente conosciuti. Per quanto tempo l’ex clinica odontoiatrica rimarrà  chiusa e abbandonata? L’esperienza di un’altra ex struttura ospedaliera come Villa Salus sta a testimoniare che le nostre preoccupazioni non sono infondate."
Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà  dell’ azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità  e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare l’Occupazione ” CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA”. Questa nostra azione è la risposta concreta e reale ad una esigenza reale e concreta cioè quella che vede centinaia di profughi, richiedenti asilo e migranti defraudati del diritto alla casa e del diritto ad una vita dignitosa sul territorio italiano ed europeo.
Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà  dell'azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità  e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare l’Occupazione ” CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA”. Questa nostra azione è la risposta concreta e reale ad una esigenza reale e concreta cioè quella che vede centinaia di profughi, richiedenti asilo e migranti defraudati del diritto alla casa e del diritto ad una vita dignitosa sul territorio italiano ed europeo.


Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità  o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti , dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fà  cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un’ esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona.
Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità  o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti , dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fà  cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un'esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona.


In questa ottica abbiamo occupato, per la seconda volta, una stabile lasciato a marcire, per altri due anni, dopo che lo abbiamo abitato e avevamo proposto l’ autogestione con gruppi di famiglie sfrattate da case private che non vedevano nessuna soluzione da parte delle istituzioni. Siamo di nuovo qui, non siamo polvere che potete nascondere sotto il tappeto vogliamo i nostri diritti, sanciti dalla Costituzione Italiana e dalle Carte internazionali che l’ Italia ogni giorno disattende, e lotteremo fino ad ottenerli.
In questa ottica abbiamo occupato, per la seconda volta, una stabile lasciato a marcire, per altri due anni, dopo che lo abbiamo abitato e avevamo proposto l'autogestione con gruppi di famiglie sfrattate da case private che non vedevano nessuna soluzione da parte delle istituzioni. Siamo di nuovo qui, non siamo polvere che potete nascondere sotto il tappeto vogliamo i nostri diritti, sanciti dalla Costituzione Italiana e dalle Carte internazionali che l'Italia ogni giorno disattende, e lotteremo fino ad ottenerli.


Abbiamo deciso di iscrivere questa azione nel cammino della Carovana Europea che partirà  da un gran numero di Stati europei e si dirigerà  a Bruxelles (Belgio), sede delle istituzioni europee. Questa carovana ricorderà  all’Europa che siamo anzitutto delle persone e che rifiutiamo di guardare in silenzio il dispiegamento di dispositivi di potere messo in campo dall’Unione Europea e gli Stati membri per privarci illegittimamente della nostra dignità , e persino della nostra vita. Un esempio fra mille è rappresentato dal dramma delle centinaia di donne, bambini e uomini che perdono la vita ogni anno nel mar Mediterraneo, come a Lampedusa. Questo dramma rappresenta la punta dell’iceberg del fallimento delle politiche repressive e restrittive dell’Europa e dei suoi Stati membri.
Abbiamo deciso di iscrivere questa azione nel cammino della Carovana Europea che partirà  da un gran numero di Stati europei e si dirigerà  a Bruxelles (Belgio), sede delle istituzioni europee. Questa carovana ricorderà  all’Europa che siamo anzitutto delle persone e che rifiutiamo di guardare in silenzio il dispiegamento di dispositivi di potere messo in campo dall’Unione Europea e gli Stati membri per privarci illegittimamente della nostra dignità , e persino della nostra vita. Un esempio fra mille è rappresentato dal dramma delle centinaia di donne, bambini e uomini che perdono la vita ogni anno nel mar Mediterraneo, come a Lampedusa. Questo dramma rappresenta la punta dell’iceberg del fallimento delle politiche repressive e restrittive dell’Europa e dei suoi Stati membri.
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=== Occupazione abitativa Via Irnerio ===
=== Occupazione abitativa Via Irnerio ===
Dal volantino di rivendicazione dell'occupazione: "stamattina come Sindacato Asia/USB di Bologna insieme a decine di famiglie sfrattate dalla crisi e abbandonate dalle istituzioni e appoggiati dall’intera Federazione dell’ Unione Sindacale di Base abbiamo occupato lo stabile abbandonato di via Irnerio. Stabile destinato ,come al solito , all’incuria o alla speculazione immobiliare dei solito noti.
Dal volantino di rivendicazione dell'occupazione: "stamattina come Sindacato Asia/USB di Bologna insieme a decine di famiglie sfrattate dalla crisi e abbandonate dalle istituzioni e appoggiati dall’intera Federazione dell'Unione Sindacale di Base abbiamo occupato lo stabile abbandonato di via Irnerio. Stabile destinato ,come al solito , all’incuria o alla speculazione immobiliare dei solito noti.
Dopo incontri inconcludenti con le istituzioni ormai nude ed avvilentemente immobili e totalmente incapaci di proporre soluzioni abitative, che non sia il solito dormitorio ormai esplodente o la strada con qualche soldo in tasca elargito come elemosina dai vari assistenti sociali,ci siamo riappropriati di proprietà  pubblica sfitta per dare soluzione abitativa a donne, bambini e uomini sfrattati oggi e non nei tempi che la burocrazia vorrebbe imporre per ribadire ,una volta di più, di come è necessariamente urgente che le istituzioni si facciano politicamente carico di una Moratoria per il blocco immediato degli sfratti per morosità  .
Dopo incontri inconcludenti con le istituzioni ormai nude ed avvilentemente immobili e totalmente incapaci di proporre soluzioni abitative, che non sia il solito dormitorio ormai esplodente o la strada con qualche soldo in tasca elargito come elemosina dai vari assistenti sociali,ci siamo riappropriati di proprietà  pubblica sfitta per dare soluzione abitativa a donne, bambini e uomini sfrattati oggi e non nei tempi che la burocrazia vorrebbe imporre per ribadire ,una volta di più, di come è necessariamente urgente che le istituzioni si facciano politicamente carico di una Moratoria per il blocco immediato degli sfratti per morosità  .
Crediamo ancora nella forza del dialogo, crediamo nella politica- sindacale vera, ed è per questo che chiediamo l’ennesimo incontro tra la nostra Associazione Sindacale e le Istituzioni che dovrebbero occuparsi del diritto alla casa di , come hanno potuto osservare nella manifestazione del 18 e 19 a Roma, migliaia di “Cittadini Abitanti”.
Crediamo ancora nella forza del dialogo, crediamo nella politica- sindacale vera, ed è per questo che chiediamo l’ennesimo incontro tra la nostra Associazione Sindacale e le Istituzioni che dovrebbero occuparsi del diritto alla casa di , come hanno potuto osservare nella manifestazione del 18 e 19 a Roma, migliaia di “Cittadini Abitanti”.
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===Spazio Z-32===
===Spazio Z-32===
Aula occupata di via Zamboni 32, per anni utilizzata dall’ Università  come magazzino, nasce un nuovo progetto nel cuore della zona universitaria: Spazio Z 32! Progetto legato al Cua ed al Crash che punta a riprenderci spazi e tempi, dentro e al di fuori dell’ Università  – azienda, proiettati nel quartiere che attraversiamo ogni giorno. Un luogo di inchiesta e di trasformazione per costruire passaggi di lotta contro l’austerità .
Aula occupata di via Zamboni 32, per anni utilizzata dall'Università  come magazzino, nasce un nuovo progetto nel cuore della zona universitaria: Spazio Z 32! Progetto legato al Cua ed al Crash che punta a riprenderci spazi e tempi, dentro e al di fuori dell'Università  – azienda, proiettati nel quartiere che attraversiamo ogni giorno. Un luogo di inchiesta e di trasformazione per costruire passaggi di lotta contro l’austerità .


===Saliceto 47 occupato===
===Saliceto 47 occupato===
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===Al Confino===
===Al Confino===
L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''"<ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino".  Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali.
L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''"<ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino".  Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali.
Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione<ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO]  da parte di Cccapo’ (T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]).
Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione<ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO]  da parte di Cccapo'(T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]).


L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità  e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.
L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità  e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.
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L'assemblea di gestione, trasformata in Centro Sociale Itinerante, ha organizzato un presidio di protesta sotto al comune
L'assemblea di gestione, trasformata in Centro Sociale Itinerante, ha organizzato un presidio di protesta sotto al comune
la sera stessa dello sgombero e nei giorni seguenti ha tenuto il Cine_projet nel Piazzale della Pilotta e un sit-in aperitivo di protesta in piazza Garibaldi. Sabato 30 settembre ha sfilato in centro a Parma una Manifestazione in difesa degli spazi autogestiti (circa 300 persone), che si è conclusa nell'occupazione temporanea dell’ edificio storico dell'ex-padiglione di Neurologia “Vighi”.  
la sera stessa dello sgombero e nei giorni seguenti ha tenuto il Cine_projet nel Piazzale della Pilotta e un sit-in aperitivo di protesta in piazza Garibaldi. Sabato 30 settembre ha sfilato in centro a Parma una Manifestazione in difesa degli spazi autogestiti (circa 300 persone), che si è conclusa nell'occupazione temporanea dell'edificio storico dell'ex-padiglione di Neurologia “Vighi”.  
Il C.S.I. Paguro da lì a pochi mesi si è diviso ed ha cessato di esistere e non riconosce nessuna continuità  politica con l'Associazione Mu di Parma.
Il C.S.I. Paguro da lì a pochi mesi si è diviso ed ha cessato di esistere e non riconosce nessuna continuità  politica con l'Associazione Mu di Parma.


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===CSA Spartaco===
===CSA Spartaco===
Dal sito: "Spartaco è un Centro Sociale Autogestito. È uno spazio fisico in cui si catalizzano le energie e i progetti di tante persone (anche molto diverse tra loro) che hanno deciso di scegliere una via alternativa per comunicare e agire  e per sperimentare una socializzazione nuova e diversa. Una socializzazione orizzontale, senza gerarchie, ma comunitaria, paritaria. Spartaco è un posto dove la logica “cliente-gestore” viene totalmente abolita, dove ogni singolo è responsabile del posto,e,insieme agli altri, contribuisce  a renderlo più ricco e più vivo. Non ci sono “gestori” appunto ma individualità  che vogliono partecipare, investire energie, mettersi in gioco in prima persona. Ognuno e’ chiamato a sentirsi parte attiva del centro, bevendo una birra il sabato sera ma anche prendendo in mano martello e trapano quando ci sono lavori da fare o nuove cose da costruire. Questa è l’autogestione. Avere la consapevolezza che non si ha bisogno di comprare,pagare,aspettare che qualcuno faccia al nostro posto,ma che se si vuole si può fare tutto in autonomia col minimo della spesa e del consumo. Tutti i laboratori e le strutture che sono all’interno dello Spartaco sono state autocostruite e interamente autoprodotte a cominciare dal palco in legno, alla rampa di skate, alla camera oscura, alla serigrafia. Ognuno mette a disposizione degli altri le proprie competenze e c’e’ un continuo scambio e un continuo operare per la crescita del centro. Non certo per guadagno, non per attirare clienti, non per propaganda di partito. Tutto il lavoro compiuto in questo anno è nato dalla voglia di condivisione, dal bisogno di uno spazio diverso e piu’ libero. In un mondo in cui ci si sente sempre più soli, dove vige la logica del “produci-consuma-crepa” , dove i media e lo stato controllano con le loro telecamere  ogni nostro movimento e dove il nuovo fascismo si chiama “sicurezza” lo Spartaco propone invece un diverso modo di vivere, adottando come fondamentali linee comuni l'antifascismo, l’autogestione, l’ateismo, il veganesimo. Tutte pratiche che vengono vissute nella quotidianità  e fanno di Spartaco un posto vivo, apartitico pur essendo politico, ricco di iniziative e autentico spazio sociale senza scopi di lucro o fini commerciali. Dove le idee non il denaro sono veicolo di scambio, dove la porta è sempre aperta, dove è bandita ogni forma di controllo sociale. Un posto senza capi ne segretari, in cui si decide insieme ed in completa autonomia. Dove oltre alla teoria le cose si mettono in pratica ,perché, se la teoria non diventa pratica, tutto è destinato a fallire."
Dal sito: "Spartaco è un Centro Sociale Autogestito. È uno spazio fisico in cui si catalizzano le energie e i progetti di tante persone (anche molto diverse tra loro) che hanno deciso di scegliere una via alternativa per comunicare e agire  e per sperimentare una socializzazione nuova e diversa. Una socializzazione orizzontale, senza gerarchie, ma comunitaria, paritaria. Spartaco è un posto dove la logica “cliente-gestore” viene totalmente abolita, dove ogni singolo è responsabile del posto,e,insieme agli altri, contribuisce  a renderlo più ricco e più vivo. Non ci sono “gestori” appunto ma individualità  che vogliono partecipare, investire energie, mettersi in gioco in prima persona. Ognuno e'chiamato a sentirsi parte attiva del centro, bevendo una birra il sabato sera ma anche prendendo in mano martello e trapano quando ci sono lavori da fare o nuove cose da costruire. Questa è l’autogestione. Avere la consapevolezza che non si ha bisogno di comprare,pagare,aspettare che qualcuno faccia al nostro posto,ma che se si vuole si può fare tutto in autonomia col minimo della spesa e del consumo. Tutti i laboratori e le strutture che sono all’interno dello Spartaco sono state autocostruite e interamente autoprodotte a cominciare dal palco in legno, alla rampa di skate, alla camera oscura, alla serigrafia. Ognuno mette a disposizione degli altri le proprie competenze e c’e'un continuo scambio e un continuo operare per la crescita del centro. Non certo per guadagno, non per attirare clienti, non per propaganda di partito. Tutto il lavoro compiuto in questo anno è nato dalla voglia di condivisione, dal bisogno di uno spazio diverso e piu'libero. In un mondo in cui ci si sente sempre più soli, dove vige la logica del “produci-consuma-crepa” , dove i media e lo stato controllano con le loro telecamere  ogni nostro movimento e dove il nuovo fascismo si chiama “sicurezza” lo Spartaco propone invece un diverso modo di vivere, adottando come fondamentali linee comuni l'antifascismo, l’autogestione, l’ateismo, il veganesimo. Tutte pratiche che vengono vissute nella quotidianità  e fanno di Spartaco un posto vivo, apartitico pur essendo politico, ricco di iniziative e autentico spazio sociale senza scopi di lucro o fini commerciali. Dove le idee non il denaro sono veicolo di scambio, dove la porta è sempre aperta, dove è bandita ogni forma di controllo sociale. Un posto senza capi ne segretari, in cui si decide insieme ed in completa autonomia. Dove oltre alla teoria le cose si mettono in pratica ,perché, se la teoria non diventa pratica, tutto è destinato a fallire."


===Etna 3 (Cervia)===
===Etna 3 (Cervia)===
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