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===Aula C=== | ===Aula C=== | ||
Dal sito: " | Dal sito: "L'Aula C è un esperimento di autogestione all'interno dell'università di Bologna fin dal 1989. Permette a chi la attraversa di costruire autonomamente la propria cultura, condividere esperienze e conoscenze, costruire percorsi di lotta senza per questo poter essere ricondotta ad una definita area di appartenenza, pur mantenendo una consolidata identità antifascista, antisessista, antirazzista, antiautoritaria. | ||
l'Aula C è un divano a cui affidare un momento di relax o una lettura non necessariamente commissionata dal prof di turno, un tavolo su cui studiare senza l impersonalità degli spazi messi a disposizione dalla facoltà , una caffettiera da condividere con chi capita, un forno per allestire un pranzo in compagnia, una biblioteca che si muove nella direzione della libera (e economica!) condivisione dei saperi, un laboratorio per realizzare idee e progetti di varia natura. | |||
Non esiste un collettivo politico: | Non esiste un collettivo politico: l'Aula C va avanti grazie all'impegno quotidiano di chi lo vive e lo attraversa e attraverso un'assemblea di gestione -aperta e orizzontale- che si riunisce ogni venerdì alle ore 17. Lo spazio è aperto alle iniziative di tutti i singoli e le realtà che si riconoscano nei suoi valori, e che volessero arricchirlo con i propri contenuti." | ||
===Bartleby=== | ===Bartleby=== | ||
25 marzo 2009. Ore 10. | 25 marzo 2009. Ore 10. Nell'anno del movimento dell'Onda e delle contestazioni contro la riforma Gelmini, un gruppo di precarie, musicisti, studentesse, artisti e ricercatori danno vita all'occupazione di uno spazio di proprietà dell'università , in via Capo di Lucca 30. Nasce Bartleby. | ||
“Bartleby è il tentativo di chiudere definitivamente con | “Bartleby è il tentativo di chiudere definitivamente con l'era Cofferati, di far uscire l'università dal suo miope autismo, di ripensare Bologna a partire da chi la abita, la vive, la rende ricca ogni giorno. Da una piega dell'Onda, nasce questa sperimentazione, una forma nuova di occupazione: un atelier in cui aprire un cantiere di ricerca, di riflessione e di connessione sulla produzione artistica in questa città con tutti quei soggetti che hanno attraversato il movimento di questi mesi. Dai musicisti del teatro comunale, ai ragazzi dell'Accademia di Belle arti e del conservatorio, agli scrittori che con noi costruiscono i seminari di autoformazione e gli eventi in università .” | ||
6 aprile 2009. Alle 6,30 della mattina lo spazio Bartleby di via capo di lucca 30 viene sgomberato dopo 12 giorni di occupazione da parte degli studenti e ricercatori precari | 6 aprile 2009. Alle 6,30 della mattina lo spazio Bartleby di via capo di lucca 30 viene sgomberato dopo 12 giorni di occupazione da parte degli studenti e ricercatori precari dell'università di Bologna. Dopo lo sgombero i ragazzi organizzano un corteo di protesta davanti alla sede del rettorato, in via Zamboni 33. Qui la polizia li respinge più volte con gli scudi, una ragazza viene ferita alla testa. Gli studenti chiedono un incontro con la prof.ssa Monari, prorettrice agli studenti, per chiedere le spiegazioni dello sgombero e della presenza dei poliziotti davanti al rettorato. | ||
12 maggio 2009. Bartleby torna a casa dopo lo sgombero avvenuto il 6 Aprile. | 12 maggio 2009. Bartleby torna a casa dopo lo sgombero avvenuto il 6 Aprile. | ||
13 maggio 2009. Bartleby scende per le strade bolognesi con un grande corteo, per rivendicare tutte e tutti insieme il suo progetto di atelier della produzione politica e artistica. | 13 maggio 2009. Bartleby scende per le strade bolognesi con un grande corteo, per rivendicare tutte e tutti insieme il suo progetto di atelier della produzione politica e artistica. | ||
20 luglio 2009. Durante la mattina un ingente schieramento di reparto mobile e digos sgombera e mette sotto sequestro lo stabile di via Capo di Lucca 30 per ordine e per conto | 20 luglio 2009. Durante la mattina un ingente schieramento di reparto mobile e digos sgombera e mette sotto sequestro lo stabile di via Capo di Lucca 30 per ordine e per conto dell'Università , dopo che Bartleby aveva accettato di permettere lo svolgimento di lavori all'interno dello stabile. | ||
25 novembre 2009. Terza occupazione di Bartleby. | 25 novembre 2009. Terza occupazione di Bartleby. | ||
13 dicembre 2009. Bartleby lascia di nuovo lo stabile di Via Capo di Lucca, dopo aver aperto un tavolo con | 13 dicembre 2009. Bartleby lascia di nuovo lo stabile di Via Capo di Lucca, dopo aver aperto un tavolo con l'Università , che si dichiara disponibile a trovare una soluzione per la continuazione del progetto Bartleby. | ||
3 marzo 2010. Bartleby cambia casa e si sposta in via San Petronio Vecchio, in uno spazio assegnato | 3 marzo 2010. Bartleby cambia casa e si sposta in via San Petronio Vecchio, in uno spazio assegnato dall'università . | ||
Violentemente sgomberato il 23 Gennaio del 2013 rioccupa il 26 gennaio, a seguito di un partecipato corteo, trovando ospitalita' presso l'ex convento di Santa Marta in Strada Maggiore abbandonato da anni. A distanza di pochi giorni la polizia entra nella struttura sgomberando anche questa, al momento l'esperienza di Bartleby continua in via Zamboni 38 presso l'aula Roversi occupata. | Violentemente sgomberato il 23 Gennaio del 2013 rioccupa il 26 gennaio, a seguito di un partecipato corteo, trovando ospitalita' presso l'ex convento di Santa Marta in Strada Maggiore abbandonato da anni. A distanza di pochi giorni la polizia entra nella struttura sgomberando anche questa, al momento l'esperienza di Bartleby continua in via Zamboni 38 presso l'aula Roversi occupata. | ||
Nel Marzo del 2013 la Digos su impulso della Procura sgombera l'aula e mette i sigilli. A seguito di una trattativa con l'università il collettivo occupa ora una piccola aula del 38 di via Zamboni. | Nel Marzo del 2013 la Digos su impulso della Procura sgombera l'aula e mette i sigilli. A seguito di una trattativa con l'università il collettivo occupa ora una piccola aula del 38 di via Zamboni. | ||
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===Community Center Santa Insolvenza=== | ===Community Center Santa Insolvenza=== | ||
Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa<ref>[http://www.facebook.com/events/179186642163285/ 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita<ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero | Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa<ref>[http://www.facebook.com/events/179186642163285/ 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita<ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero all'alba per 200 indignati: avevano occupato un cinema (video) | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Durante i giorni di occupazione, il cinema è stato riattivando, proiettando documentari e cortometraggi. | ||
Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> | Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> | ||
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===Csoa Pellerossa=== | ===Csoa Pellerossa=== | ||
Il CSOA Pellerossa, centro sociale occupato autogestito si trovava | Il CSOA Pellerossa, centro sociale occupato autogestito si trovava nell'ex mensa universitaria di piazza Verdi. Questa realtà era stata occupata nell'aprile del 1993 e sgomberata nell'agosto successivo, ospitando nel frattempo storici concerti con gruppi come gli Offspring e i NOFX.” Per molti versi il Pellerossa fu l'embrione del successivo Livello57 di via dello Scalo, trasferitosi poi, dopo trattative con l'amministrazione comunale, in via Muggia vicino il ponte Stalingrado. | ||
Con il Pellerossa Piazza Verdi rappresentava più che mai il cuore pulsante della vita underground bolognese. | Con il Pellerossa Piazza Verdi rappresentava più che mai il cuore pulsante della vita underground bolognese. | ||
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===Hobo=== | ===Hobo=== | ||
Nasce il 19 Febbraio 2012 come “laboratorio dei saperi comuni” nelle serre ex Agraria, giardini di via Filippo Re. Dal comunicato: | Nasce il 19 Febbraio 2012 come “laboratorio dei saperi comuni” nelle serre ex Agraria, giardini di via Filippo Re. Dal comunicato: | ||
"Lavoratore nomade e migrante, continuamente in movimento e irriducibile alla disciplina di fabbrica: ecco chi era Hobo | "Lavoratore nomade e migrante, continuamente in movimento e irriducibile alla disciplina di fabbrica: ecco chi era Hobo all'inizio del Novecento. Ed ecco che Hobo rinasce nel cuore del capitalismo cognitivo: la mobilità è il suo tratto costitutivo, la fabbrica è quella dei saperi. Hobo non si vuole piegare, costruisce linee di fuga, produce in comune le proprie forme di vita. Hobo non ha carta di identità perché ha tanti volti ed è sempre giovane. Hobo è studentessa e precario, disoccupato e attivissima, povera di potere e ricco di potenza. Hobo è lavoratore di #IkeaInLotta e militante di Occupy, insorge in Tunisia ed Egitto e resiste alle politiche di austerity in Grecia. Hobo rifiuta la guerra perché vive di lotta. Hobo è No Tav e per la riappropriazione del reddito, perché la crisi e il debito non li vuole pagare e si organizza per farli pagare a chi li ha imposti.Hobo infatti non è inorganizzabile: è così solo per i partiti che cercano di rappresentarlo. Hobo è sprezzantemente estraneo alle elezioni perché è ingovernabile ed è troppo impegnato a organizzarsi con i molti. Hobo non ha nostalgia dell'università pubblica, perché sta costruendo la propria università e le proprie istituzioni autonome. Hobo non si fa catturare dalle discipline accademiche, perché pratica l'inchiesta militante e la conricerca. Hobo coopera con il compagno Dracula, morde i baroni e ha sete di vita. Dopo che anche i papi hanno abdicato, proclama che ogni rettore può perdere la testa. Hobo non ha Patria e non ha Dio(nigi): meglio Donatella. Hobo odia la puzza di morte del feudalesimo aziendale perché è il sapere vivo. Oggi Hobo si è ripreso una piccola parte di ciò che le appartiene e ha aperto un laboratorio dei saperi comuni. La riempirà di iniziative di autoformazione e discussione, di socialità e reti di comunicazione, di libera circolazione delle conoscenze e delle lotte. La riempirà di autonomia, gioia e cooperazione. Hobo è uno spazio aperto e costituente, è singolare e collettivo, è fuga e dentro e contro. Hobo è uno stile della militanza. Ecco perché Hobo è nomade: perché non ci prenderete mai."L'aula occupata si trovava nel campus universitario di Filippo Re da cui è stata sgomberata nel 2015. | ||
Dello stesso anno è l'occupazione degli Ex Magazzini del Popolo in via Stalingrado dove si trova la nuova sede. | Dello stesso anno è l'occupazione degli Ex Magazzini del Popolo in via Stalingrado dove si trova la nuova sede. | ||
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=== CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA (Ex) Istituto Berretta Occupato === | === CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA (Ex) Istituto Berretta Occupato === | ||
Da Zic.it : "Il 2 dicembre 2012, Asia-Usb e “Abitanti Resistenti” hanno occupato | Da Zic.it : "Il 2 dicembre 2012, Asia-Usb e “Abitanti Resistenti” hanno occupato l'ex Istituto Odontoiatrico Berretta (già Villa Sabaudia) di via XXI Aprile 15, che era chiuso dal 3 settembre 2007. L'ex clinica, di proprietà dell'Ausl, è stata messa in vendita dall'azienda sanitaria, ma due aste pubbliche, chiamate a marzo e settembre 2011, non videro compratori interessati. | ||
Nel mese di luglio 2011 gli abitanti del quartiere promossero una raccolta di firme. Nella petizione si poteva leggere: “Un elemento di grosso disorientamento deriva dalla constatazione che una struttura pubblica di così gran valore, abbandonata a se stessa da quattro anni crea nei cittadini della zona perplessità e sospetti sulle finalità che sottendono | Nel mese di luglio 2011 gli abitanti del quartiere promossero una raccolta di firme. Nella petizione si poteva leggere: “Un elemento di grosso disorientamento deriva dalla constatazione che una struttura pubblica di così gran valore, abbandonata a se stessa da quattro anni crea nei cittadini della zona perplessità e sospetti sulle finalità che sottendono l'operazione economica ‘Ospedale Beretta', in quanto appare a tutti evidente che lo sperpero di valore che ha creato l'abbandono di un'area che è stata per decenni oltre che presidio sanitario anche volano economico di un'intera via”. | ||
Gli occupanti hanno motivato | Gli occupanti hanno motivato l'azione come una risposta diretta all'emergenza casa, di fronte alla latitanza del Comune di Bologna: “Gli spazi pubblici non devono essere venduti, ma riutilizzati a fini sociali”. | ||
Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso | Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso l'occupazione con modi già ampiamente conosciuti. Per quanto tempo l'ex clinica odontoiatrica rimarrà chiusa e abbandonata? L'esperienza di un'altra ex struttura ospedaliera come Villa Salus sta a testimoniare che le nostre preoccupazioni non sono infondate." | ||
Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà dell'azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare | Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà dell'azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare l'Occupazione ” CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA”. Questa nostra azione è la risposta concreta e reale ad una esigenza reale e concreta cioè quella che vede centinaia di profughi, richiedenti asilo e migranti defraudati del diritto alla casa e del diritto ad una vita dignitosa sul territorio italiano ed europeo. | ||
Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti , dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fà cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un'esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona. | Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti , dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fà cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un'esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona. | ||
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In questa ottica abbiamo occupato, per la seconda volta, una stabile lasciato a marcire, per altri due anni, dopo che lo abbiamo abitato e avevamo proposto l'autogestione con gruppi di famiglie sfrattate da case private che non vedevano nessuna soluzione da parte delle istituzioni. Siamo di nuovo qui, non siamo polvere che potete nascondere sotto il tappeto vogliamo i nostri diritti, sanciti dalla Costituzione Italiana e dalle Carte internazionali che l'Italia ogni giorno disattende, e lotteremo fino ad ottenerli. | In questa ottica abbiamo occupato, per la seconda volta, una stabile lasciato a marcire, per altri due anni, dopo che lo abbiamo abitato e avevamo proposto l'autogestione con gruppi di famiglie sfrattate da case private che non vedevano nessuna soluzione da parte delle istituzioni. Siamo di nuovo qui, non siamo polvere che potete nascondere sotto il tappeto vogliamo i nostri diritti, sanciti dalla Costituzione Italiana e dalle Carte internazionali che l'Italia ogni giorno disattende, e lotteremo fino ad ottenerli. | ||
Abbiamo deciso di iscrivere questa azione nel cammino della Carovana Europea che partirà da un gran numero di Stati europei e si dirigerà a Bruxelles (Belgio), sede delle istituzioni europee. Questa carovana ricorderà | Abbiamo deciso di iscrivere questa azione nel cammino della Carovana Europea che partirà da un gran numero di Stati europei e si dirigerà a Bruxelles (Belgio), sede delle istituzioni europee. Questa carovana ricorderà all'Europa che siamo anzitutto delle persone e che rifiutiamo di guardare in silenzio il dispiegamento di dispositivi di potere messo in campo dall'Unione Europea e gli Stati membri per privarci illegittimamente della nostra dignità , e persino della nostra vita. Un esempio fra mille è rappresentato dal dramma delle centinaia di donne, bambini e uomini che perdono la vita ogni anno nel mar Mediterraneo, come a Lampedusa. Questo dramma rappresenta la punta dell'iceberg del fallimento delle politiche repressive e restrittive dell'Europa e dei suoi Stati membri. | ||
Oggi, inoltre, parteciperemo con queste parole | Oggi, inoltre, parteciperemo con queste parole d'ordine alla Giornata del Migrante e al corteo che aspetteremo dalle “Case occupate Nelson Mandela ” di via irnerio 13/15. Chiediamo, per l'ennesima volta che le istituzioni si seggano al tavolo con noi e risolvano una questione, che anche nella nostra città , si sta incancrenendo, la questione del diritto all'abitare e ad un futuro in dignità . | ||
Le continue alienazioni, la privatizzazione dei servizi e dei beni pubblici, il loro continuo aumentare nei costi non hanno altro risultato che quello di far aumentare precarietà e sensazione di insicurezza, ormai succubi di condizioni salariali insopportabili, e di creare un permanente senso di guerra e degrado cittadino. Una vera e propria pratica di terrorismo sociale. | Le continue alienazioni, la privatizzazione dei servizi e dei beni pubblici, il loro continuo aumentare nei costi non hanno altro risultato che quello di far aumentare precarietà e sensazione di insicurezza, ormai succubi di condizioni salariali insopportabili, e di creare un permanente senso di guerra e degrado cittadino. Una vera e propria pratica di terrorismo sociale. | ||
La casa rappresenta, | La casa rappresenta, all'interno di questo contesto, la classica punta dell'iceberg; essa, da diritto, è diventata un lusso che numeri impressionanti di cittadini non possono più permettersi e vede le amministrazioni cittadine come freddi burocrati non dare nessuna risposta, meno che mai migranti, rifugiati e richiedenti asilo." | ||
=== Occupazione abitativa Via Irnerio === | === Occupazione abitativa Via Irnerio === | ||
Dal volantino di rivendicazione dell'occupazione: "stamattina come Sindacato Asia/USB di Bologna insieme a decine di famiglie sfrattate dalla crisi e abbandonate dalle istituzioni e appoggiati | Dal volantino di rivendicazione dell'occupazione: "stamattina come Sindacato Asia/USB di Bologna insieme a decine di famiglie sfrattate dalla crisi e abbandonate dalle istituzioni e appoggiati dall'intera Federazione dell'Unione Sindacale di Base abbiamo occupato lo stabile abbandonato di via Irnerio. Stabile destinato ,come al solito , all'incuria o alla speculazione immobiliare dei solito noti. | ||
Dopo incontri inconcludenti con le istituzioni ormai nude ed avvilentemente immobili e totalmente incapaci di proporre soluzioni abitative, che non sia il solito dormitorio ormai esplodente o la strada con qualche soldo in tasca elargito come elemosina dai vari assistenti sociali,ci siamo riappropriati di proprietà pubblica sfitta per dare soluzione abitativa a donne, bambini e uomini sfrattati oggi e non nei tempi che la burocrazia vorrebbe imporre per ribadire ,una volta di più, di come è necessariamente urgente che le istituzioni si facciano politicamente carico di una Moratoria per il blocco immediato degli sfratti per morosità . | Dopo incontri inconcludenti con le istituzioni ormai nude ed avvilentemente immobili e totalmente incapaci di proporre soluzioni abitative, che non sia il solito dormitorio ormai esplodente o la strada con qualche soldo in tasca elargito come elemosina dai vari assistenti sociali,ci siamo riappropriati di proprietà pubblica sfitta per dare soluzione abitativa a donne, bambini e uomini sfrattati oggi e non nei tempi che la burocrazia vorrebbe imporre per ribadire ,una volta di più, di come è necessariamente urgente che le istituzioni si facciano politicamente carico di una Moratoria per il blocco immediato degli sfratti per morosità . | ||
Crediamo ancora nella forza del dialogo, crediamo nella politica- sindacale vera, ed è per questo che chiediamo | Crediamo ancora nella forza del dialogo, crediamo nella politica- sindacale vera, ed è per questo che chiediamo l'ennesimo incontro tra la nostra Associazione Sindacale e le Istituzioni che dovrebbero occuparsi del diritto alla casa di , come hanno potuto osservare nella manifestazione del 18 e 19 a Roma, migliaia di “Cittadini Abitanti”. | ||
AS.I.A /USB Bologna | AS.I.A /USB Bologna | ||
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===Labas - Ex Caserma Masini=== | ===Labas - Ex Caserma Masini=== | ||
Occupata all'alba del 13 Novembre 2012 da un collettivo legato al TPO, così recita il volantino dell'occupazione: "Oggi Là bas libera uno spazio chiuso da anni e abbandonato. Un posto che noi vogliamo aprire alla città , mettere a disposizione di quelle generazioni che si sono stancate di continuare a sopravvivere e che ora si riprendono pezzo dopo pezzo quello che li spetta. | Occupata all'alba del 13 Novembre 2012 da un collettivo legato al TPO, così recita il volantino dell'occupazione: "Oggi Là bas libera uno spazio chiuso da anni e abbandonato. Un posto che noi vogliamo aprire alla città , mettere a disposizione di quelle generazioni che si sono stancate di continuare a sopravvivere e che ora si riprendono pezzo dopo pezzo quello che li spetta. | ||
Verso lo sciopero europeo del 14 novembre, facciamo nostro lo slogan che da Madrid arriva a Bologna “toma la huelga”: ci riprendiamo lo sciopero e lo facciamo partendo dalla conquista e dalla riappropriazione | Verso lo sciopero europeo del 14 novembre, facciamo nostro lo slogan che da Madrid arriva a Bologna “toma la huelga”: ci riprendiamo lo sciopero e lo facciamo partendo dalla conquista e dalla riappropriazione dell'ex caserma Masini. Alla miseria del presente, alla povertà a cui vorrebbero lasciarci, noi rispondiamo con la ricchezza che vogliamo sprigionare in città partendo dal mettere in relazione attraverso questo laboratorio quella generazione “no future” che incontrandosi, cercando insieme delle risposte, si riprende il proprio presente e costruisce il proprio futuro. aprendo spazi in cui connettersi, per sperimentare pratiche, linguaggi, nuovo modo di vivere la città in maniera libera e senza divieti, per trovare punti di incontro, di condivisione, di complicità , per ricercare insieme un nuovo modo di produrre saperi dentro e fuori le università , per riprendersi la ricchezza socialmente prodotta." | ||
L'occupazione termina a fine 2012 a seguito di uno sgombero(senza occupanti in quel momento e quindi con semplice chiusura del cancello) ordinato dal comune di bologna ,ma la caserma viene rioccupata il 9 Febbraio 2013, riqualificata con nuovi,significativi e fruttanti laboratori come "LaBimbi" e proggetti come quello del "Crowdhousing"; | L'occupazione termina a fine 2012 a seguito di uno sgombero(senza occupanti in quel momento e quindi con semplice chiusura del cancello) ordinato dal comune di bologna ,ma la caserma viene rioccupata il 9 Febbraio 2013, riqualificata con nuovi,significativi e fruttanti laboratori come "LaBimbi" e proggetti come quello del "Crowdhousing"; | ||
12/3/2014 ... siamo ancora qui! | 12/3/2014 ... siamo ancora qui! | ||
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===Laboratorio anarchico paglietta=== | ===Laboratorio anarchico paglietta=== | ||
Aprile 2014 - da Zic.it "Avevano aspettato in presidio in piazza Maggiore, lunedì pomeriggio, la sentenza del processo scaturito | Aprile 2014 - da Zic.it "Avevano aspettato in presidio in piazza Maggiore, lunedì pomeriggio, la sentenza del processo scaturito dall'inchiesta Outlaw, per poi muoversi dopo l'assoluzione, ex imputati e solidali, in via Paglietta, occupando uno stabile. Intorno alle otto di stamattina si sono tuttavia presentati polizia e digos, forzando la catena all'ingresso. Dentro hanno trovato tre persone, denunciate per invasione. | ||
“Si tratta della sede di un circolo anarchico intitolato a Carlo Cafiero che ospitava la Libreria Circolante”, spiegava un comunicato a firma Anarchiche e anarchici arrivato in redazione poche ore prima dello sgombero. “A metà degli anni | “Si tratta della sede di un circolo anarchico intitolato a Carlo Cafiero che ospitava la Libreria Circolante”, spiegava un comunicato a firma Anarchiche e anarchici arrivato in redazione poche ore prima dello sgombero. “A metà degli anni '60 – continua la nota – fu preso in affitto da Libero Fantazzini [partigiano anarchico bolognese, N.d.R] con alcuni compagni. Il comune di Bologna lo concesse a un costo simbolico per sostituire la sede storica di Porta Galliera chiusa durante il ventennio fascista. Nel giugno del 1999 fu messo sotto sequestro e poi chiuso con mattoni e cemento a seguito di un'inchiesta che aveva condotto in carcere una compagne e un compagno.” | ||
Dopo il processo e “3 anni di accanimento sbirresco, con | Dopo il processo e “3 anni di accanimento sbirresco, con l'evidente e dichiarato tentativo di toglierci ogni spazio di agibilità ”, scrivevano gli occupanti, “ci siamo ripresi uno spazio sottratto al piacere e all'esigenza di utilizzarlo. Uno spazio per confrontarci, discutere e trovare il modo di opporci con efficacia a un sistema che opprime, affama, devasta e avvilisce la vita”. Attualmente sgomberato. | ||
===Livello 57=== | ===Livello 57=== | ||
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===N.O.A. - Nation of arts=== | ===N.O.A. - Nation of arts=== | ||
Spazio occupato per circa 3 giorni nel Luglio del [[2012]] da vari collettivi artistici all'interno dei Giardini Margherita. Dal loro comunicato: «NOA è | Spazio occupato per circa 3 giorni nel Luglio del [[2012]] da vari collettivi artistici all'interno dei Giardini Margherita. Dal loro comunicato: «NOA è un'assemblea aperta di lavoratori e lavoratrici, cittadini, operatori e operatrici nell'[[arte]], nella conoscenza, nella cultura, nella comunicazione, nella formazione, nell'informazione e nello spettacolo.Siamo singoli con uno sguardo attento ai movimenti nati negli ultimi tempi in [[Italia]] come Teatro Valle Occupato, Cinema Palazzo e Volturno Occupato a Roma, Macao a Milano, Teatro Coppola a Catania, La Balena-Asilo della Conoscenza e della Creatività a Napoli, Teatro Garibaldi a Palermo.Comunità e spazi dove si stanno sperimentando forme di autogoverno dal basso e di democrazia partecipata e partecipativa. Esperimenti che partono dalle proprie peculiarità genetiche, storiche ed evolutive, ma che in vari modi tentano di aprirsi anche ai non addetti al settore, facendosi emblema di problematiche trasversali dentro il contesto della crisi attuale come il riconoscimento del proprio lavoro, la tutela dei diritti e la continuità di reddito. Esperimenti la cui legittimità si fonda sull'esercizio concreto e sulla portata storica, giuridica, politica e sociale dei beni comuni, quali beni fondamentali per la piena affermazione e l'effettivo esercizio dei nostri diritti. | ||
Siamo convinti che gli stessi concetti di comunità e di cultura possano e debbano essere ripensati, ricostruiti, ricreati, rivalorizzati solo a partire da un processo attivo e auto-organizzato di partecipazione dal basso.Una riflessione che parte dalle singole persone può diventare un sogno collettivo da realizzare insieme: insieme possiamo e dobbiamo riconquistare la nostra sovranità , con le armi | Siamo convinti che gli stessi concetti di comunità e di cultura possano e debbano essere ripensati, ricostruiti, ricreati, rivalorizzati solo a partire da un processo attivo e auto-organizzato di partecipazione dal basso.Una riflessione che parte dalle singole persone può diventare un sogno collettivo da realizzare insieme: insieme possiamo e dobbiamo riconquistare la nostra sovranità , con le armi dell'immaginazione e della creatività .» | ||
===Occupazioni del Pratello=== | ===Occupazioni del Pratello=== | ||
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===Officina Tsunami=== | ===Officina Tsunami=== | ||
Occupazione avvenuta nel novembre 2011 a scopo artistico, culturale e ricreativo sita in via Larga 35/2. | Occupazione avvenuta nel novembre 2011 a scopo artistico, culturale e ricreativo sita in via Larga 35/2. L'edificio, ex deposito delle Poste, è di proprieta' della società Immofinanziaria di Roma che ne aveva richiesto lo sgombero (27 dicembre 2011). | ||
Al fine di portare avanti l'"House Project Officina Tsunami" gli occupanti hanno creato un'associazione (denominata URBAN RESET)e avviato trattative con la proprieta' per la concessione dello spazio.Nel frattempo proseguono i lavori di ripristino dello stabile.In data 11 marzo ha avuto luogo una sorta di anteprima "open day" per mostrare al pubblico la parte dei lavori ultimati fino a quel momento.L'Officina Tsunami e' work in progress e in continua trasformazione...Sgomberato il 24/10/2012. | Al fine di portare avanti l'"House Project Officina Tsunami" gli occupanti hanno creato un'associazione (denominata URBAN RESET)e avviato trattative con la proprieta' per la concessione dello spazio.Nel frattempo proseguono i lavori di ripristino dello stabile.In data 11 marzo ha avuto luogo una sorta di anteprima "open day" per mostrare al pubblico la parte dei lavori ultimati fino a quel momento.L'Officina Tsunami e' work in progress e in continua trasformazione...Sgomberato il 24/10/2012. | ||
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===Rage=== | ===Rage=== | ||
Centro sociale occupato in via Zago, dal volantino dell'occupazione:" | Centro sociale occupato in via Zago, dal volantino dell'occupazione:" L'esistente cova nella sua schizofrenia intasando le strade della città . Alla cinghia neoliberista entro cui è stato stretto, al panico autoritario che lo sottomette, noi rispondiamo liberando questo edificio dalla tristezza disperata della speculazione divorante. Diamo vita ad uno stabile inabitato sottraendolo dalla logica del potere, rivendicando un ruolo, una voce ed una presenza nel battuto tessuto urbano di Bologna. Mentre il processo di Gentrificazione si abbatte sul corpo di una società sempre più sradicata, disumanizzata e vulnerabile, mentre il circolo del lavorare-per-vivere e del vivere-per lavorare dipinge il disegno di vita capitalista, un contagio di idee getta luce tra le crepe delle mura di via Emilio Zago 1. Il desiderio che alimenta quest'azione, è il bisogno di sentirci, come individui e come collettività , parte di un intreccio di progetti politici, artistici, pratici che possano ridare senso al buio vivere quotidiano. L'istinto che muove questa decisione è la necessità di riprenderci un tempo ormai reificato dai meccanismi segmentari della società del consumo-produco-mi annullo. Il nostro intento è quello di dare forma e contenuto al vuoto post-industriale, costituire, autogestire, e plasmare una posizione, intellettuale e concreta, di critica e resistenza. | ||
Dare vita | Dare vita sull'asfalto a situazioni di piacere, creatività e socialità . Riappropriarsi dell'esistente, dilagando nelle vie, sovvertendo un reale astratto in cui si è persa l'identità . Da oggi, La Rage apre le porte a tutte le soggettività nomadiche, compagni e compagne, che condividono i principi di anti-militarismo, anti-capitalismo, anti-fascismo, anti-sessismo, anti-specismo ed anti-autoritarismo. Occupiamo questo spazio nel tentativo di accendere un focolaio di idee che divampi nella selva moderna. Rivendichiamo il tempo che ci è stato sequestrato. Liberiamo La Rage." | ||
===System Error=== | ===System Error=== | ||
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===Spazio Z-32=== | ===Spazio Z-32=== | ||
Aula occupata di via Zamboni 32, per anni utilizzata dall'Università come magazzino, nasce un nuovo progetto nel cuore della zona universitaria: Spazio Z 32! Progetto legato al Cua ed al Crash che punta a riprenderci spazi e tempi, dentro e al di fuori dell'Università – azienda, proiettati nel quartiere che attraversiamo ogni giorno. Un luogo di inchiesta e di trasformazione per costruire passaggi di lotta contro | Aula occupata di via Zamboni 32, per anni utilizzata dall'Università come magazzino, nasce un nuovo progetto nel cuore della zona universitaria: Spazio Z 32! Progetto legato al Cua ed al Crash che punta a riprenderci spazi e tempi, dentro e al di fuori dell'Università – azienda, proiettati nel quartiere che attraversiamo ogni giorno. Un luogo di inchiesta e di trasformazione per costruire passaggi di lotta contro l'austerità . | ||
===Saliceto 47 occupato=== | ===Saliceto 47 occupato=== | ||
Uno stabile è stato occupato in via di Saliceto 47, sia a fine abitativo sia come atto di protesta contro il piano di riqualificazione del quartiere. Gli occupanti, che hanno contattato telefonicamente il nostro giornale, invitano tutti a raggiungerli alla nuova occupazione, dove per stasera è in programma un aperitivo, e chi vuole a contribuire al progetto che oggi ha preso le mosse. | Uno stabile è stato occupato in via di Saliceto 47, sia a fine abitativo sia come atto di protesta contro il piano di riqualificazione del quartiere. Gli occupanti, che hanno contattato telefonicamente il nostro giornale, invitano tutti a raggiungerli alla nuova occupazione, dove per stasera è in programma un aperitivo, e chi vuole a contribuire al progetto che oggi ha preso le mosse. | ||
Il comunicato degli occupanti: "Oggi è stato occupato un stabile in via Saliceto 47. | Il comunicato degli occupanti: "Oggi è stato occupato un stabile in via Saliceto 47. | ||
L'abbiamo occupato perché siamo senza una casa e con centinaia di edifici e appartamenti vuoti a Bologna non vogliamo più continuare a dover dare le nostre magre entrate (ottenute barcamenandoci tra lavori in nero e contratti di una settimana a paghe da fame) a proprietari strozzini a cui i nostri soldi servono per pagarsi il suv, pellicce e settimane bianche mentre per noi ci sono solo camere ammuffite. | |||
L'abbiamo occupato perché in questo quartiere vediamo la “riqualificazione” e la speculazione dei soliti potenti che avanza, che vogliono rendere una zona popolare il nuovo centro amministrativo della città , cacciando poco a poco i suoi abitanti, con retate, sfratti, aumento dei prezzi di ben di ogni tipo, in nome di una sicurezza che è solo quella del portafogli dei ricchi, mentre riteniamo fondamentale opporci alle decisioni prese sulla base di interessi economici sulle nostre vite, su come e dove dovremmo incontrarci, su come dovremmo gestire le nostre amicizie, i nostri sogni, le nostre vite. | |||
Questo stabile è di proprietà di una ditta che ha il compito di ristrutturarlo per rivenderlo a prezzi più alti, non sappiamo con che destinazione, ma non vogliamo | Questo stabile è di proprietà di una ditta che ha il compito di ristrutturarlo per rivenderlo a prezzi più alti, non sappiamo con che destinazione, ma non vogliamo l'ennesimo albergo o ufficio per una dirigenza che altro non fa che aumentare il divario tra i soldi ce li ha e chi invece ne ha sempre meno. | ||
Abbiamo occupato per poter vivere in un posto fuori dalle logiche e dalle gerarchie della competizione, del lucro, per dare vita ad un luogo di incontro libero, per poterci conoscere ed organizzare contro i meccanismi soffocanti della metropoli che ci vuole muti al posto che hanno riservato per noi." | Abbiamo occupato per poter vivere in un posto fuori dalle logiche e dalle gerarchie della competizione, del lucro, per dare vita ad un luogo di incontro libero, per poterci conoscere ed organizzare contro i meccanismi soffocanti della metropoli che ci vuole muti al posto che hanno riservato per noi." | ||
Attualmente sgomberato, gli occupanti tentarono a distanza di breve tempo un'altra occupazione sgomberata a distanza di poche ore. | Attualmente sgomberato, gli occupanti tentarono a distanza di breve tempo un'altra occupazione sgomberata a distanza di poche ore. | ||
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===Social log=== | ===Social log=== | ||
Nato con l'occupazione di un locale sfitto in via Masini come hub per le lotte sociali da collettivi legati al Lab. Crash è molto attivo su più fronti, da quello delle lotte sindacali dei facchini al diritto all'abitare. Due sono le occupazioni nate da questa esperienza, la prima in via De Maria, la seconda in via di Mura di Porta Galliera. | Nato con l'occupazione di un locale sfitto in via Masini come hub per le lotte sociali da collettivi legati al Lab. Crash è molto attivo su più fronti, da quello delle lotte sindacali dei facchini al diritto all'abitare. Due sono le occupazioni nate da questa esperienza, la prima in via De Maria, la seconda in via di Mura di Porta Galliera. | ||
Dal volantino di rivendicazione della seconda occupazione:"Oggi, nel quartiere San Vitale in via Mura di Porta Galliera è nata una nuova occupazione abitativa. Nella fase politica in cui | Dal volantino di rivendicazione della seconda occupazione:"Oggi, nel quartiere San Vitale in via Mura di Porta Galliera è nata una nuova occupazione abitativa. Nella fase politica in cui l'austerità impone tagli e sacrifici è un dato di fatto che solo attraverso l'autorganizzazione si possono conquistare i propri diritti. La via intrapresa dai movimenti per il diritto all'abitare su tutto il territorio nazionale, è e rimane l'unica vera risposta all'emergenza abitativa per tutti coloro che a causa della perdita del lavoro non avrebbero avuto nessun altra soluzione che la strada. Quanti di noi non riescono più a pagare l'affitto altissimo di città come Bologna che conta 40.000 famiglie in stato di disagio abitativo, 5.600 famiglie in attesa di una casa popolare e nemmeno 300 assegnazioni all'anno. A fronte di tutto ciò ci sono 7.000 alloggi vuoti, tenuti appositamente vuoti da chi specula sulle nostre vite alzando i prezzi degli affitti, svendendo il patrimonio pubblico ma continuando a cementificare senza sosta. | ||
Per questo motivo 8 mesi fa in viale Masini 10 è nato Social Log, un percorso in cui famiglie, precari, disoccupati hanno deciso di lottare in prima persona per denunciare e dare risposte | Per questo motivo 8 mesi fa in viale Masini 10 è nato Social Log, un percorso in cui famiglie, precari, disoccupati hanno deciso di lottare in prima persona per denunciare e dare risposte all'emergenza abitativa di questa città bloccando sfratti dando vita alle mobilitazioni contro il Piano Casa e riappropiandoci delle case che ci spettano, convinti che la casa sia un diritto che non può essere negato a nessuno. | ||
Oggi quindi 31 nuclei composti da famiglie con 29 bimbi piccoli, disoccupati per fallimento | Oggi quindi 31 nuclei composti da famiglie con 29 bimbi piccoli, disoccupati per fallimento dell'attività , precari, ragazze madri e giovani precari insieme a Social Log ha deciso di riprendersi questo stabile sottraendolo alla speculazione per soddisfare un bisogno primario come quello della casa." | ||
===Studentato occupato Taksim=== | ===Studentato occupato Taksim=== | ||
“Lo studentato occupato Taksim nasce ad opera di studenti e studentesse | “Lo studentato occupato Taksim nasce ad opera di studenti e studentesse dell'Università di Bologna decisi a non pagare la crisi e l'austerità dando vita ad un momento di riappropriazione all'interno della zona universitaria bolognese”, scrivono i collettivi in una nota. | ||
L'azione rientra nelle iniziative di mobilitazione in vista della manifestazione di sabato 19 Ottobre 2013 a Roma, ma è anche una “vendetta”, come spiegano gli studenti, in seguito alla rimozione dell'albero Photinia, che era stato piantato in piazza Verdi lo scorso giugno e poi fatto rimuovere dall'amministrazione comunale. Lo Studentato nasce il 15 ottobre 2013 dall'occupazione di un ex Convitto universitario in via Zanolini. | |||
Viene sgomberato il 28 maggio 2014. E rioccupato il 24 Settembre dello stesso anno rinascendo in un immobile abbandonato in via Irnerio, 53. | Viene sgomberato il 28 maggio 2014. E rioccupato il 24 Settembre dello stesso anno rinascendo in un immobile abbandonato in via Irnerio, 53. | ||
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===Vag61=== | ===Vag61=== | ||
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo<ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città . Un po' di storia... ] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€.<ref>[http://urp.comune.bologna.it/AlboPretorio/Albo.nsf/2e18b8b75084251541256b030063b599/fee6b5d5b39a4a1ac1256eb100254257?OpenDocument Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004]</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta<ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste<ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA | Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo<ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città . Un po' di storia... ] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€.<ref>[http://urp.comune.bologna.it/AlboPretorio/Albo.nsf/2e18b8b75084251541256b030063b599/fee6b5d5b39a4a1ac1256eb100254257?OpenDocument Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004]</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta<ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste<ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi | ||
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia''<ref>[http://vag61.noblogs.org/utopia/ Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti<ref>[http://www.campiaperti.org/Mercati.htm Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta''<ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007<ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra<ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''. | Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia''<ref>[http://vag61.noblogs.org/utopia/ Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti<ref>[http://www.campiaperti.org/Mercati.htm Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta''<ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007<ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra<ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''. | ||
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut''<ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale<ref>[http://www.scioperoprecario.org/2011/09/bologna-25-settembre-costituente-dello-sciopero-precario/ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. | Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut''<ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale<ref>[http://www.scioperoprecario.org/2011/09/bologna-25-settembre-costituente-dello-sciopero-precario/ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. | ||
===Villa Serena Occupata=== | ===Villa Serena Occupata=== | ||
Occupata nel | Occupata nel '94 dagli studenti universitari di Rifondazione Comunista e da un'area vicina al Centro di documentazione di via Avesella 5, aveva poi cessato le attività . Nel '96 è stata rioccupata a scopo abitativo da alcuni giovani che, saltuariamente, facevano feste e concertini pomeridiani. Attualmente sgomberato. | ||
===Ex Mercato 24 (XM24)=== | ===Ex Mercato 24 (XM24)=== | ||
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===Centro Sociale Fassbinder (Sassuolo)=== | ===Centro Sociale Fassbinder (Sassuolo)=== | ||
I gruppi ''Tribù libere'' e il circolo ''R.W.Fassbinder'' occuparono nel [[1986]] l'ex scuola S.Giovanni Bosco in via Giordano dopo lo sgombero dell'ex Enel. Il consiglio comunale di Sassuolo concesse lo spazio al circolo culturale per " | I gruppi ''Tribù libere'' e il circolo ''R.W.Fassbinder'' occuparono nel [[1986]] l'ex scuola S.Giovanni Bosco in via Giordano dopo lo sgombero dell'ex Enel. Il consiglio comunale di Sassuolo concesse lo spazio al circolo culturale per "l'effettuazione di iniziative culturali, artistiche e sociali"<ref>[http://www.sassuolo2000.it/modules.php?name=News&file=print&sid=6660 Tosi e Genitoni rispondono a Caselli su Fassbinder], Sassuolo 2000, 21-03-2003</ref>. I due gruppi si separarono negli anni seguenti e nella struttura restò l'associazione Fassbinder. Il centro sociale è stato sgomberato, con un ingente dispiegamento di forze, nel gennaio 2010 dopo 24 anni di autogestione. | ||
===Ekidna (Carpi)=== | ===Ekidna (Carpi)=== | ||
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===Libera=== | ===Libera=== | ||
{{vedi|Libera}} | {{vedi|Libera}} | ||
Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena<ref>[http://www.senzagoverno.org/n1/pdf/lottadilibera.pdf La lotta di Libera], Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale<ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico"<ref>[http://acrataz.oziosi.org/article.php3?id_article=2311 4 NO | Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena<ref>[http://www.senzagoverno.org/n1/pdf/lottadilibera.pdf La lotta di Libera], Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale<ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico"<ref>[http://acrataz.oziosi.org/article.php3?id_article=2311 4 NO all'Autodromo di Marzaglia] Consultato il 23-2-2008</ref>. Nel gennaio del [[2008]] il progetto ha ricevuto una valutazione di impatto ambientale positiva<ref>[http://www.modena2000.it/modules.php?name=News&file=article&sid=68052&mode=thread&order=1 Valutazione impatto ambientale pista Marzaglia], Modena 2000, 15-01-2008</ref> ed i lavori dovrebbero partire nei mesi seguenti. | ||
Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo. | Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo. | ||
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Collettivo libertario/anarchico nato nell'estate del 2012, che ha portato ad un occupazione sgomberata nel 2013. | Collettivo libertario/anarchico nato nell'estate del 2012, che ha portato ad un occupazione sgomberata nel 2013. | ||
Dal comunicato degli occupanti: " Mercoledì 26 settembre abbiamo occupato lo stabile | Dal comunicato degli occupanti: " Mercoledì 26 settembre abbiamo occupato lo stabile dell'ex de tomaso in via omero a Modena, tramite una parte mancante di recinzione ,e le porte che abbiamo trovato aperte. Entrando negli edifici abbiamo subito notato che vi erano evidenti segni di intromissioni precedenti a testimonianza anche del livello di abbandono delle strutture. Abbiamo liberato questo spazio, sottraendolo al degrado e all'abbandono, e restituendolo alla collettività per renderlo un luogo di libertà , fuori dalle dinamiche del profitto e della mercificazione della socialità . Questa occupazione è solo il primo passo di un percorso autogestionario volto ad un cambiamento sociale che porti alla costruzione dal basso di una società di liberi ed eguali, e nessuno sgombero potrà fermare questa nostra volontà . Occupazione come pratica di contrasto alla dilagante devastazione ambientale che sta distruggendo il nostro pianeta, a vantaggio delle solite lobby del potere e a scapito della vita di tutti noi. Contro la Modena dei motori proponiamo, in quella che era una fabbrica di automobili, orti collettivi, laboratori di autoproduzione, dal sapone ai pannelli solari, laboratori di musica, di giocoleria, spettacoli teatrali, mostre e tanto altro. Non mancherà sicuramente di ospitare svariati eventi politico/culturali, da presentazioni di libri proiezioni e cineforum, a dibattiti sociali, assemblee, e sempre a disposizione come luogo di incontro per tutte quelle individualità antiautoritarie, che abbiano necessità di un posto dove ritrovarsi. | ||
Dopo il recente terremoto si è reso più evidente il problema della casa, già drammatico a causa della crisi. Questa occupazione evidenzia il paradosso per il quale tante persone si trovano senza casa mentre la città è piena di stabili vuoti, lasciati nel più completo degrado. | Dopo il recente terremoto si è reso più evidente il problema della casa, già drammatico a causa della crisi. Questa occupazione evidenzia il paradosso per il quale tante persone si trovano senza casa mentre la città è piena di stabili vuoti, lasciati nel più completo degrado. | ||
Abbiamo intenzione di far vivere questo posto assieme alla città , il più a lungo possibile, cercando di coinvolgere chiunque condivida e voglia praticare attivamente | Abbiamo intenzione di far vivere questo posto assieme alla città , il più a lungo possibile, cercando di coinvolgere chiunque condivida e voglia praticare attivamente l'autogestione, come forma di lotta quotidiana, e come mezzo di rivolta sociale. | ||
In pochi giorni si sono già innescate molte dinamiche di solidarietà e partecipazione attiva allo spazio, da tutte le realtà politiche e sociali che ci hanno subito appoggiato sia a livello modenese che di altre città , alle già tante individualità che sono passate e hanno portato in molteplici forme il loro appoggio e sostegno | In pochi giorni si sono già innescate molte dinamiche di solidarietà e partecipazione attiva allo spazio, da tutte le realtà politiche e sociali che ci hanno subito appoggiato sia a livello modenese che di altre città , alle già tante individualità che sono passate e hanno portato in molteplici forme il loro appoggio e sostegno all'occupazione. | ||
Nello spazio nessuno trarrà profitto da alcuna iniziativa che andremo ad organizzare ma ogni sottoscrizione che arriverà la utilizzeremo per tutte le spese di autogestione e riqualificazione dello spazio, e per la nascita o il sostegno di ogni percorso di lotta dal basso e auto-organizzato. | Nello spazio nessuno trarrà profitto da alcuna iniziativa che andremo ad organizzare ma ogni sottoscrizione che arriverà la utilizzeremo per tutte le spese di autogestione e riqualificazione dello spazio, e per la nascita o il sostegno di ogni percorso di lotta dal basso e auto-organizzato. | ||
Abbiamo appena organizzato e vissuto nel nuovo spazio 3 giornate di gioia e socialità e sabato 29 un corteo festoso e comunicativo nelle strade del centro di Modena nonostante la pioggia ci sia stata compagna. | Abbiamo appena organizzato e vissuto nel nuovo spazio 3 giornate di gioia e socialità e sabato 29 un corteo festoso e comunicativo nelle strade del centro di Modena nonostante la pioggia ci sia stata compagna. | ||
Inoltre dalla data in cui siamo entrati ci rendiamo disponibili a pagare le utenze di cui gli stabili sono forniti. | Inoltre dalla data in cui siamo entrati ci rendiamo disponibili a pagare le utenze di cui gli stabili sono forniti. | ||
Vi invitiamo tutti a partecipare alla vita dello spazio venendo | Vi invitiamo tutti a partecipare alla vita dello spazio venendo all'assemblea di autogestione che si terrà sabato 6 ottobre dalle ore 17 in via omero angolo via virgilio(MO)." | ||
Le attività continuano, abbiamo un Giornale "Stella Nera" consultabile sul sito e stiamo organizzando varie attività e progetti. | Le attività continuano, abbiamo un Giornale "Stella Nera" consultabile sul sito e stiamo organizzando varie attività e progetti. | ||
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==Parma== | ==Parma== | ||
===La Casa Cantoniera=== | ===La Casa Cantoniera=== | ||
'''Il Progetto Cantoniera''' nasce | '''Il Progetto Cantoniera''' nasce nell'aprile del [[2005]] dall'unione delle intenzioni di alcune associazioni e comitati locali, i quali hanno dato vita ad un percorso di progettazione partecipata sull'area di via Mantova 24, teso a coinvolgere, oltre agli abitanti ai singoli e ai gruppi promotori, anche le aggregazioni sociali e le famiglie del quartiere. | ||
L'idea di un progetto di riqualificazione socio-abitativa della casa cantoniera di Via Mantova 24 e di valorizzazione dell'area verde pertinente, si inserisce infatti un contesto cittadino caratterizzato dalla carenza di spazi pubblici, capaci di creare occasioni di incontro e confronto tra culture diverse, in un'ottica che considera il pluralismo culturale una ricchezza e un patrimonio da valorizzare. | |||
Con la realizzazione del progetto si spera inoltre di contribuire ad evidenziare percorsi alternativi di gestione del patrimonio pubblico degradato che si dirigano verso la riqualificazione e la valorizzazione di | Con la realizzazione del progetto si spera inoltre di contribuire ad evidenziare percorsi alternativi di gestione del patrimonio pubblico degradato che si dirigano verso la riqualificazione e la valorizzazione di quest'ultimo e non, come succede in molti casi, verso la sua alienazione al mercato privato. | ||
L'intento di fondo del progetto, che da sempre anima chi ha operato in via Mantova, è fare in modo che l'esperienza della casa cantoniera non si risolva in una situazione abitativa chiusa e isolata, ma dia vita ad un luogo aperto e partecipato di libero confronto e scambio culturale. | |||
L'idea condivisa è quella di provvedere alla ristrutturazione e messa a norma dello stabile, adibito in parte ad uso abitativo e in parte ad uso sociale, mediante un progetto di autorecupero e alla valorizzazione dell'area verde adiacente la casa cantoniera, di pertinenza della stessa, facendone un parco pubblico aperto al quartiere. | |||
La rimessa facente parte della casa cantoniera di Via Mantova '''n. 24''', prima utilizzata | La rimessa facente parte della casa cantoniera di Via Mantova '''n. 24''', prima utilizzata dall'ANAS come magazzino per segnaletica stradale, si configura oggi come uno spazio ('''centro) sociale autogestito'''. | ||
Una volta effettuati alcuni primi lavori di ristrutturazione, tra cui la realizzazione | Una volta effettuati alcuni primi lavori di ristrutturazione, tra cui la realizzazione dell'impianto di riscaldamento e dei servizi igienici, all'interno di questo locale si è delineata una fitta serie di iniziative ed eventi organizzate da diverse associazioni, gruppi, collettivi di italiani, immigrati e studenti che hanno di fatto contribuito ad una diffusione libera di idee e saperi, favorendo l'incontro e la contaminazione tra culture diverse all'insegna dei valori dell'[[antirazzismo]] e [[antifascismo]]. | ||
In 5 anni di attività la Cantoniera ha ospitato corsi di italiano per migranti, cineforum, mostre fotografiche, esposizioni artistiche, [[teatro|spettacoli teatrali]], laboratori di [[musica]] hip-hop, domeniche in festa, assemblee pubbliche, serate musicali, ha organizzato raccolte fondi, presentazione di libri, ma soprattutto ha visto la partecipazione di tante persone che hanno contribuito, da protagoniste, a far vivere uno spazio che si configura come laboratorio di costruzione dal basso diidee e di una socialità fondata su un vero pluralismo culturale, fortemente critica verso le logiche dominanti di mercificazione e omologazione | In 5 anni di attività la Cantoniera ha ospitato corsi di italiano per migranti, cineforum, mostre fotografiche, esposizioni artistiche, [[teatro|spettacoli teatrali]], laboratori di [[musica]] hip-hop, domeniche in festa, assemblee pubbliche, serate musicali, ha organizzato raccolte fondi, presentazione di libri, ma soprattutto ha visto la partecipazione di tante persone che hanno contribuito, da protagoniste, a far vivere uno spazio che si configura come laboratorio di costruzione dal basso diidee e di una socialità fondata su un vero pluralismo culturale, fortemente critica verso le logiche dominanti di mercificazione e omologazione dell'esistente | ||
Nel 2008 sono stati realizzati importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la pavimentazione e il nuovo portone | Nel 2008 sono stati realizzati importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la pavimentazione e il nuovo portone d'ingresso che hanno reso lo spazio sociale ancora più fruibile. Si sono inoltre conclusi i lavori di messa a norma degli impianti del gas per la parte abitativa e sono state realizzate opere di manutenzione del tetto. | ||
''' | ''' All'interno dello spazio sono aperti numerosi progetti dai collettivi che si ritrovano, cittadini e studenteschi, Il gruppo di acquisto solidale "gasoniera" ed il mercato delle autoproduzioni "mercatiniera", il progetto di riconversione ecologico-alimentare "biosteria", il laboratorio teatrale "la crepa", la "rete diritti in casa" collettivo per il diritto alla casa ed autore di numerose occupazioni attive nella città , il collettivo di studenti e precari S.P.A.M. collettivo politico che spesso anima le mobilitazioni cittadine"'' | ||
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Lo stabile è stato occupato per dare una svolta più consistente alle proteste sulla carenza di organismi di ospitalità per gli immigrati e sulla mancanza di spazi per la libera aggregazione, con obiettivo sia politico sia abitativo. | Lo stabile è stato occupato per dare una svolta più consistente alle proteste sulla carenza di organismi di ospitalità per gli immigrati e sulla mancanza di spazi per la libera aggregazione, con obiettivo sia politico sia abitativo. | ||
Il giorno stesso dell'occupazione il collettivo Kantiere ha comunicato la disponibilità a delle trattative per l'immobile, mezzo stampa; nei giorni seguenti è stato fatto il subentro nei contratti | Il giorno stesso dell'occupazione il collettivo Kantiere ha comunicato la disponibilità a delle trattative per l'immobile, mezzo stampa; nei giorni seguenti è stato fatto il subentro nei contratti dell'elettricità e dello smaltimento dei rifiuti, che sono stati sempre pagati. Non ha mai avuto accesso alla rete idrica. | ||
Dopo un colloquio con degli agenti della Polfer che hanno dichiarato che la proprietà avrebbe mandato un giudice di pace a trattare è stato dichiarato | Dopo un colloquio con degli agenti della Polfer che hanno dichiarato che la proprietà avrebbe mandato un giudice di pace a trattare è stato dichiarato l'inizio dei lavori di ristrutturazione dell'edificio a spese degli occupanti, che son durati circa 6 mesi. | ||
Il Paguro era [[autogestione|autogestito]] da un'assemblea di gestione settimanale, che si dichiarava autonoma dai partiti ed [[anarchia|anarchica]]. Ha organizzato: innumerevoli concerti, cine_project, cene sociali, Street Parade antiproibizionista a Parma (3 marzo 2005), benefit (Ass. Animalista, Comitato Antirazzista, [[Mario Lupo]], Red skin, Rivista Informazione Antifascista...) | Il Paguro era [[autogestione|autogestito]] da un'assemblea di gestione settimanale, che si dichiarava autonoma dai partiti ed [[anarchia|anarchica]]. Ha organizzato: innumerevoli concerti, cine_project, cene sociali, Street Parade antiproibizionista a Parma (3 marzo 2005), benefit (Ass. Animalista, Comitato Antirazzista, [[Mario Lupo]], Red skin, Rivista Informazione Antifascista...) | ||
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Chi siamo? Un gruppo di ragazzi che si sono stancati di vedersi ogni giorno ignorati e sopraffatti dalle istituzioni e dalla politica. I poteri statali ed industriali approfittano del pretesto della crisi economica per distruggere quei pochi diritti che ancora ci sono rimasti. | Chi siamo? Un gruppo di ragazzi che si sono stancati di vedersi ogni giorno ignorati e sopraffatti dalle istituzioni e dalla politica. I poteri statali ed industriali approfittano del pretesto della crisi economica per distruggere quei pochi diritti che ancora ci sono rimasti. | ||
Abbiamo deciso di recuperare questo spazio abbandonato da anni per trasformarlo in un servizio per la cittadinanza, dove chiunque possa proporre nuove idee e progetti o partecipare a quelli già esistenti. | Abbiamo deciso di recuperare questo spazio abbandonato da anni per trasformarlo in un servizio per la cittadinanza, dove chiunque possa proporre nuove idee e progetti o partecipare a quelli già esistenti. | ||
Lo spazio popolare Sovescio è un luogo libero dai pregiudizi e dalla logica del lucro e si fonda sui valori principali | Lo spazio popolare Sovescio è un luogo libero dai pregiudizi e dalla logica del lucro e si fonda sui valori principali dell'antifascismo e dell'autogestione. Ecco i nostri primi progetti: | ||
La creazione di orti sociali da destinare ai cittadini, dove le persone possano coltivare direttamente i propri prodotti agricoli ed essere così consapevoli dell'origine dei prodotti che mangiano | La creazione di orti sociali da destinare ai cittadini, dove le persone possano coltivare direttamente i propri prodotti agricoli ed essere così consapevoli dell'origine dei prodotti che mangiano L'organizzazione di una palestra popolare dove condividere insieme i valori dello sport e del rispetto degli altri individui. I corsi iniziali andranno dalla difesa personale (Ju-jitsu, Muay thai) alla danza, dalla pesistica allo Yoga L'apertura di un'area destinata all'arte, dove soprattutto i più giovani (artisti, fotografi, musicisti, writer o skater) possano esprimersi e trovare spazio per la propria passione; | ||
Una zona abitiva libera dalla logica del profitto e dal rischio sfratti, dove lavoratori e studenti in difficoltà possano trovare un luogo di riparo temporaneo " | Una zona abitiva libera dalla logica del profitto e dal rischio sfratti, dove lavoratori e studenti in difficoltà possano trovare un luogo di riparo temporaneo " | ||
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Dal volantino del 1 novembre 2014 | Dal volantino del 1 novembre 2014 | ||
"Come lavoratori | "Come lavoratori dell'Unione Sindacale di Parma, insieme all'Ateneo Libertario, al Gruppo Anarchico A.Cieri-FAI e all'Archivio- Biblioteca Furlotti, abbiamo restituito alla città uno spazio che da anni era chiuso e in stato di abbandono. Abbiamo dovuto occupare perché da anni per tempistiche burocratiche la trattativa col Comune per ottenere una sede per l'Unione Sindacale Italiana, che ci spetta come restituzione del patrimonio storico distrutto dal fascismo, non vedeva alcun spiraglio. Infatti, non tutti sanno che il famoso sciopero agrario del 1908, le Barricate Antifasciste, le dure lotte di inizio '900 furono organizzate non dalla CGIL (che invece le osteggiò) ma dalla Camera del Lavoro di Parma, che aderì all'USI. E questa grande esperienza fu distrutta dal fascismo. Ci rendiamo disponibili, fin da ora, a proporre un progetto di autorecupero dello stabile abbandonato. Negli ultimi tempi, quindi, non solo la nostra attività era di fatto ostacolata, ma tutto il nostro vasto materiale archivistico e librario (definito di “importante rilevanza storica”) stava rovinandosi ed era impedita la libera fruizione a tutti gli interessati. In questo spazio noi intendiamo continuare non solo l'attività che da anni con buoni riscontri stiamo facendo, ma anche far partire con nuovo slancio altri progetti. Troveranno spazio: lo Sportello Sindacale di Lotta Autogestito; l'Archivio/biblioteca “Gianni Furlotti”; una sede locale dell'Associazione contro gli Abusi in Divisa; il progetto “Liberi Libri” con la presentazione mensile di testi di carattere sociale e culturale; un punto di distribuzione di stampa libertaria e tutto quanto l'Assemblea deciderà . Noi riteniamo che sia sempre più necessaria l'apertura di uno spazio libertario in città , nel quale diffondere cultura non omologata e poter sostenere quei lavoratori che ricercano un modo più diretto di autorganizzazione. Liberare spazi di autogestione è una necessità . Usi-Parma, Gruppo Anarchico A.Cieri-FAI , Ateneo Libertario, Archivio-Biblioteca Gianni | ||
===La Realidad [SGOMBERATO]=== | ===La Realidad [SGOMBERATO]=== | ||
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===CSA Spartaco=== | ===CSA Spartaco=== | ||
Dal sito: "Spartaco è un Centro Sociale Autogestito. È uno spazio fisico in cui si catalizzano le energie e i progetti di tante persone (anche molto diverse tra loro) che hanno deciso di scegliere una via alternativa per comunicare e agire e per sperimentare una socializzazione nuova e diversa. Una socializzazione orizzontale, senza gerarchie, ma comunitaria, paritaria. Spartaco è un posto dove la logica “cliente-gestore” viene totalmente abolita, dove ogni singolo è responsabile del posto,e,insieme agli altri, contribuisce a renderlo più ricco e più vivo. Non ci sono “gestori” appunto ma individualità che vogliono partecipare, investire energie, mettersi in gioco in prima persona. Ognuno e'chiamato a sentirsi parte attiva del centro, bevendo una birra il sabato sera ma anche prendendo in mano martello e trapano quando ci sono lavori da fare o nuove cose da costruire. Questa è | Dal sito: "Spartaco è un Centro Sociale Autogestito. È uno spazio fisico in cui si catalizzano le energie e i progetti di tante persone (anche molto diverse tra loro) che hanno deciso di scegliere una via alternativa per comunicare e agire e per sperimentare una socializzazione nuova e diversa. Una socializzazione orizzontale, senza gerarchie, ma comunitaria, paritaria. Spartaco è un posto dove la logica “cliente-gestore” viene totalmente abolita, dove ogni singolo è responsabile del posto,e,insieme agli altri, contribuisce a renderlo più ricco e più vivo. Non ci sono “gestori” appunto ma individualità che vogliono partecipare, investire energie, mettersi in gioco in prima persona. Ognuno e'chiamato a sentirsi parte attiva del centro, bevendo una birra il sabato sera ma anche prendendo in mano martello e trapano quando ci sono lavori da fare o nuove cose da costruire. Questa è l'autogestione. Avere la consapevolezza che non si ha bisogno di comprare,pagare,aspettare che qualcuno faccia al nostro posto,ma che se si vuole si può fare tutto in autonomia col minimo della spesa e del consumo. Tutti i laboratori e le strutture che sono all'interno dello Spartaco sono state autocostruite e interamente autoprodotte a cominciare dal palco in legno, alla rampa di skate, alla camera oscura, alla serigrafia. Ognuno mette a disposizione degli altri le proprie competenze e c'e'un continuo scambio e un continuo operare per la crescita del centro. Non certo per guadagno, non per attirare clienti, non per propaganda di partito. Tutto il lavoro compiuto in questo anno è nato dalla voglia di condivisione, dal bisogno di uno spazio diverso e piu'libero. In un mondo in cui ci si sente sempre più soli, dove vige la logica del “produci-consuma-crepa” , dove i media e lo stato controllano con le loro telecamere ogni nostro movimento e dove il nuovo fascismo si chiama “sicurezza” lo Spartaco propone invece un diverso modo di vivere, adottando come fondamentali linee comuni l'antifascismo, l'autogestione, l'ateismo, il veganesimo. Tutte pratiche che vengono vissute nella quotidianità e fanno di Spartaco un posto vivo, apartitico pur essendo politico, ricco di iniziative e autentico spazio sociale senza scopi di lucro o fini commerciali. Dove le idee non il denaro sono veicolo di scambio, dove la porta è sempre aperta, dove è bandita ogni forma di controllo sociale. Un posto senza capi ne segretari, in cui si decide insieme ed in completa autonomia. Dove oltre alla teoria le cose si mettono in pratica ,perché, se la teoria non diventa pratica, tutto è destinato a fallire." | ||
===Etna 3 (Cervia)=== | ===Etna 3 (Cervia)=== | ||
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==Reggio Emilia== | ==Reggio Emilia== | ||
===Casa Bettola=== | ===Casa Bettola=== | ||
Casa Bettola nasce nel 2009 con | Casa Bettola nasce nel 2009 con l'occupazione di una casa cantoniera nella periferia di Reggio Emilia, per rispondere all'incombente crisi e le sue conseguenze sociali e culturali in città e sul territorio. | ||
Lo spazio funziona grazie | Lo spazio funziona grazie all'autogestione e la cooperazione tra cittadini, gruppi ed associazioni, che non cercano di raggiungere una sintesi, ma un confronto e uno scambio reciproco. | ||
Il bene comune scorre come un filo rosso tra i diversi gruppi della casa, per la sua capacità di passare oltre confini e creare connessioni tra ambiti che solo apparentemente sono divisi; come la casa, | Il bene comune scorre come un filo rosso tra i diversi gruppi della casa, per la sua capacità di passare oltre confini e creare connessioni tra ambiti che solo apparentemente sono divisi; come la casa, l'ambiente, il lavoro, la scuola. | ||
Casa Bettola vuole essere un cantiere | Casa Bettola vuole essere un cantiere d'idee e pratiche, dove elaborare alternative e costruire progetti che rispondono ad esigenze che emergono nel quartiere, nella città e sul territorio. | ||
L'edificio, che per tanti anni è rimasto abbandonato ed inutilizzato, è riqualificato giorno dopo giorno tramite l'autorecupero e l'autocostruzione, per essere restituito alla città con un'identità e una funzione collettiva, di partecipazione e condivisione. | |||
===Laboratorio Aq16=== | ===Laboratorio Aq16=== | ||
Il Laboratorio Aq16 apre i battenti nella sua attuale sede di via F.lli Manfredi | Il Laboratorio Aq16 apre i battenti nella sua attuale sede di via F.lli Manfredi nell'autunno del 2002 dopo una prima fase di rodaggio nella vecchia scuola di Roncadella (1998-2002). | ||
Dal luglio 2003 il Laboratorio è in stato di occupazione, scelta dettata dalla mancanza dei presupposti di fiducia minimi con | Dal luglio 2003 il Laboratorio è in stato di occupazione, scelta dettata dalla mancanza dei presupposti di fiducia minimi con l'amministrazione comunale con cui precedentemente aveva stipulato una convenzione d'uso dello spazio di Roncadella prima e del capannone attuale poi. | ||
Le attività iniziali del centro sociale nascevano da esigenze dirette degli attivisti che animavano | Le attività iniziali del centro sociale nascevano da esigenze dirette degli attivisti che animavano l'assemblea di gestione: aggregazione sociale e culturale slegata dalla dinamica del divertimentificio e del profitto, antiproibizionismo e sperimentazione di vita collettiva. | ||
Col passare degli anni, in particolare nel periodo del g8 di Genova, si aggiunge una sempre più forte esigenza del collettivo di divenire soggetto politico conflittuale di movimento legato al territorio e alla regione. | Col passare degli anni, in particolare nel periodo del g8 di Genova, si aggiunge una sempre più forte esigenza del collettivo di divenire soggetto politico conflittuale di movimento legato al territorio e alla regione. | ||
È proprio in questa ultima fase, dalle tute bianche ai disobbedienti, passando per il Chiapas [[zapatismo|zapatista]] e i movimenti antiliberisti globali, che matura | È proprio in questa ultima fase, dalle tute bianche ai disobbedienti, passando per il Chiapas [[zapatismo|zapatista]] e i movimenti antiliberisti globali, che matura l'impostazione attuale di Aq16, soggetto attivo nelle battaglie contro la guerra globale, per la riappropriazione dei beni comuni svenduti dalla logica di governance bipartisan, vera responsabile della precarizzazione estrema delle nostre vite. | ||
Pur avendo nel sangue il portato dei movimenti di liberazione ed emancipazione del proletariato novecenteschi, oggi non crede, ancor più dopo essersi difeso dal tentativo di omologazione e allineamento operato dalla sinistra istituzionale, che sia possibile ed utile ricostruire un soggetto-partito della sinistra. | Pur avendo nel sangue il portato dei movimenti di liberazione ed emancipazione del proletariato novecenteschi, oggi non crede, ancor più dopo essersi difeso dal tentativo di omologazione e allineamento operato dalla sinistra istituzionale, che sia possibile ed utile ricostruire un soggetto-partito della sinistra. | ||
Preferisce percorrere strade non ideologiche, e piuttosto, attraverso | Preferisce percorrere strade non ideologiche, e piuttosto, attraverso l'autoformazione ri-prendere quello che di Marx è ancora valido e tradurlo in lotte e soggettività ribelli insieme ai migranti ed ai precari senza la pesantezza di partiti (o assessori) comunisti attorno. | ||
Il Laboratorio è diventato oggi la casa comune di svariate esperienze di lotta: il collettivo autoassegnatari Sottotetto, | Il Laboratorio è diventato oggi la casa comune di svariate esperienze di lotta: il collettivo autoassegnatari Sottotetto, l'associazione YaBasta!, l'associazione Città Migrante, il progetto di comunicazione di movimento Global Project, il collettivo studentesco Studenti Autorganizzati Reggio Emilia, la REte Artistica Indipendente. | ||
Il 18 novembre 2012 il piazzale antistante al centro sociale è stato intitolato, dai compagni e le compagne del Laboratorio Aq16, a Silvio Meier, antifascista assassinato da una banda di neonazisti il 21 novembre 1992 a Berlino. | Il 18 novembre 2012 il piazzale antistante al centro sociale è stato intitolato, dai compagni e le compagne del Laboratorio Aq16, a Silvio Meier, antifascista assassinato da una banda di neonazisti il 21 novembre 1992 a Berlino. | ||
===Circolo Anarchico "C.Berneri"=== | ===Circolo Anarchico "C.Berneri"=== | ||
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Inoltre è punto d'appoggio per l'Archivio Libreria della FAI Reggiana in Piazza L. Magnanini Bondi, 42121 Reggio Emilia, fornitissima dal punto della letteratura anarchica, moderna e storica, oltre che di quella socialista, marxista-leninista e azionista. | Inoltre è punto d'appoggio per l'Archivio Libreria della FAI Reggiana in Piazza L. Magnanini Bondi, 42121 Reggio Emilia, fornitissima dal punto della letteratura anarchica, moderna e storica, oltre che di quella socialista, marxista-leninista e azionista. | ||
Un'altro spazio che vi fa riferimento è | Un'altro spazio che vi fa riferimento è L'archivio Berneri-Chessa in Via Tavolata 10, 42100 Reggio Emilia, archivio basatosi su un fondo di lettere originali di [[Camillo Berneri]] ed oggi uno dei più importanti in Italia riguardanti l'anarchismo, dotato di numerosissimi reperti e documenti originali e di pubblicazioni proprie. | ||
==Rimini== | ==Rimini== | ||
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===Laboratorio Occupato PAZ=== | ===Laboratorio Occupato PAZ=== | ||
Il [[25 aprile]] [[2001]] fu occupato l'ex ostello della gioventù di Miramare da parte del collettivo ''Squasso''. Nei mesi seguenti si stabilì una trattativa con l'amministrazione comunale di Rimini che si impegnò alla realizzazione in due anni di un centro sociale da destinare all'autogestione in cambio dello sgombero dello stabile, individuando uno spazio in zona ''Grotta Rossa''. In seguito al tagli di luce e acqua la proposta fu accettata dagli occupanti che chiedevano anche uno spazio ove continuare temporaneamente l'attività ma che non ottennero. Gran parte degli attivisti continuò l'attività nel ''Rimini Social Forum'', nato l'anno seguente. Successivamente l'amministrazione comunale decise di dare il via ad un bando pubblico per la gestione dello spazio che stava approntando anziché concederlo in autogestione. Così il [[17 settembre]] [[2004]] un gruppo di persone provenienti dal collettivo ''Squasso'' e dall'occupazione dell'ex ostello diedero vita ad una nuova occupazione in protesta con la decisione. Nacque così il Laboratorio Occupato PAZ, inizialmente presso la scuola abbandonata di Spadarolo. L'edificio fu sgomberato pochi giorni dopo ma gli attivisti occuparono un'altra ex-scuola in via Montevecchio 7<ref>[http://www.autistici.org/lopaz/articles.php?lng=en&pg=281 ''Rimini - | Il [[25 aprile]] [[2001]] fu occupato l'ex ostello della gioventù di Miramare da parte del collettivo ''Squasso''. Nei mesi seguenti si stabilì una trattativa con l'amministrazione comunale di Rimini che si impegnò alla realizzazione in due anni di un centro sociale da destinare all'autogestione in cambio dello sgombero dello stabile, individuando uno spazio in zona ''Grotta Rossa''. In seguito al tagli di luce e acqua la proposta fu accettata dagli occupanti che chiedevano anche uno spazio ove continuare temporaneamente l'attività ma che non ottennero. Gran parte degli attivisti continuò l'attività nel ''Rimini Social Forum'', nato l'anno seguente. Successivamente l'amministrazione comunale decise di dare il via ad un bando pubblico per la gestione dello spazio che stava approntando anziché concederlo in autogestione. Così il [[17 settembre]] [[2004]] un gruppo di persone provenienti dal collettivo ''Squasso'' e dall'occupazione dell'ex ostello diedero vita ad una nuova occupazione in protesta con la decisione. Nacque così il Laboratorio Occupato PAZ, inizialmente presso la scuola abbandonata di Spadarolo. L'edificio fu sgomberato pochi giorni dopo ma gli attivisti occuparono un'altra ex-scuola in via Montevecchio 7<ref>[http://www.autistici.org/lopaz/articles.php?lng=en&pg=281 ''Rimini - Dall'EX Ostello Occupato Autogestito fino al P.A.z.''] di Global Project Rimini</ref>. Iniziò così l'attività del centro sociale, vicino alle posizioni dei [[Disobbedienti]] e alla rete Global Project. Il [[24 settembre]] [[2007]] vennero arrestate undici persone, tra cui alcuni tesserati di [[Forza Nuova]], per ''tentato incendio e tentato sequestro di persona aggravati e con finalità di terrorismo e eversione dell'ordine democratico'' ai danni del L.O. PAZ<ref>[http://www.globalproject.info/art-13324.html ''Rimini: Per il tentato assalto al 'Paz', il Gip convalida gli undici fermi''] di Global Project Rimini</ref>. | ||
Dopo un primo tentativo andato a vuoto il [[3 giugno]] 2008<ref>[http://www.globalproject.info/art-16211.html Rimini, PaZ - Le barricate fermano lo sgombero!]</ref>, il Lo Paz è stato sgomberato dalle forze dell'ordine il [[9 giugno]] 2008, proprio un giorno prima della sentenza del Tribunale di Bologna contro [[Forza Nuova]] che vede imputati 13 persone iscritte a questo movimento, fra cui il segretorio provinciale Cesare Bonetti e il vicino di casa del Paz, Camillo Borriello, che durante lo sgombero ha accolto le forze | Dopo un primo tentativo andato a vuoto il [[3 giugno]] 2008<ref>[http://www.globalproject.info/art-16211.html Rimini, PaZ - Le barricate fermano lo sgombero!]</ref>, il Lo Paz è stato sgomberato dalle forze dell'ordine il [[9 giugno]] 2008, proprio un giorno prima della sentenza del Tribunale di Bologna contro [[Forza Nuova]] che vede imputati 13 persone iscritte a questo movimento, fra cui il segretorio provinciale Cesare Bonetti e il vicino di casa del Paz, Camillo Borriello, che durante lo sgombero ha accolto le forze dell'ordine applaudendo dalla finestra di casa<ref>[http://www.globalproject.info/art-16289.html Rimini - Sgomberato il Laboratorio Sociale Paz]</ref>. Dopo tale sentenza per i militanti forzanuovisti è caduta l'accusa di eversione<ref>[http://www.globalproject.info/art-16303.html Rimini - Sentenza su Forza Nuova, cade l'aggravante di eversione. Il Paz davanti al Comune per rilanciare il suo progetto]</ref>. | ||
===Grotta Rossa Spa=== | ===Grotta Rossa Spa=== |