Michel Foucault: differenze tra le versioni

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===Il sistema disciplinare ===
===Il sistema disciplinare ===
[[File:Panopticon.jpg|thumb|Il ''[[Panopticon]],'' metafora ed incubo dell'ascolto-sorveglianza.]]
Per Foucault il sistema disciplinare nasce con l'obbiettivo di rendere il corpo umano tanto più obbediente quanto più esso è utile (e viceversa). Da questo momento «il corpo umano entra in un ingranaggio di potere che lo fruga, lo disarticola e lo ricompone» («'''biopolitica'''»).
Per Foucault il sistema disciplinare nasce con l'obbiettivo di rendere il corpo umano tanto più obbediente quanto più esso è utile (e viceversa). Da questo momento «il corpo umano entra in un ingranaggio di potere che lo fruga, lo disarticola e lo ricompone» («'''biopolitica'''»).
Il sistema disciplinare, che si sviluppa grazie alla lenta convergenza di processi minori, storicamente già presenti, agisce immediatamente nelle scuole, nelle fabbriche, nei manicomi, nelle [[carcere|carceri]], nei collegi, negli ospedali ecc. Le istituzioni disciplinari, intervengono per mezzo di una serie di tecniche (osservazioni, controlli, annotazioni, valutazioni ecc.) atte alla “'''''sorveglianza'''''” di tutto ciò che concerne l'[[individuo]], definendo una nuova «'''microfisica del potere'''», secondo cui il potere non è riconducibile ad una sola sede, bensì ad un insieme di rapporti di forza diffusi localmente. '''L'[[individuo]] non è''' quindi '''contrapposto ed esterno al potere, ma piuttosto ne è parte integrante, poiché fa parte dell'intreccio dei rapporti di forza''':
Il sistema disciplinare, che si sviluppa grazie alla lenta convergenza di processi minori, storicamente già presenti, agisce immediatamente nelle scuole, nelle fabbriche, nei manicomi, nelle [[carcere|carceri]], nei collegi, negli ospedali ecc. Le istituzioni disciplinari, intervengono per mezzo di una serie di tecniche (osservazioni, controlli, annotazioni, valutazioni ecc.) atte alla “'''''sorveglianza'''''” di tutto ciò che concerne l'[[individuo]], definendo una nuova «'''microfisica del potere'''», secondo cui il potere non è riconducibile ad una sola sede, bensì ad un insieme di rapporti di forza diffusi localmente. '''L'[[individuo]] non è''' quindi '''contrapposto ed esterno al potere, ma piuttosto ne è parte integrante, poiché fa parte dell'intreccio dei rapporti di forza''':
: «'''Il potere è ovunque [...] viene da ogni dove'''».
: «'''Il potere è ovunque [...] viene da ogni dove'''».
[[File:Panopticon.jpg|thumb|Il ''[[Panopticon]],'' metafora ed incubo dell'ascolto-sorveglianza.]]
 
Il [[carcere]], per esempio, non è né più né meno che «una caserma un po' stretta, una scuola senza indulgenza, una fabbrica buia, ma, al limite, niente di qualitativamente differente». Esso piuttosto che sanare la società da pericoli, produce e introduce nella stessa una nuova figura: il delinquente. Anche l'architettura, nel sistema disciplinare, non è più fatta per essere vista (fasti dei palazzi) o per sorvegliare l'esterno (fortezze), ma per «un controllo interno, articolato e dettagliato, per rendere visibili coloro che vi si trovano». È a questo proposito che viene coniato il neologismo «'''eterotopia'''», che definisce «'''quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano'''». Sono eterotopie i cinema, i teatri, i manicomi ecc.  
Il [[carcere]], per esempio, non è né più né meno che «una caserma un po' stretta, una scuola senza indulgenza, una fabbrica buia, ma, al limite, niente di qualitativamente differente». Esso piuttosto che sanare la società da pericoli, produce e introduce nella stessa una nuova figura: il delinquente. Anche l'architettura, nel sistema disciplinare, non è più fatta per essere vista (fasti dei palazzi) o per sorvegliare l'esterno (fortezze), ma per «un controllo interno, articolato e dettagliato, per rendere visibili coloro che vi si trovano». È a questo proposito che viene coniato il neologismo «'''eterotopia'''», che definisce «'''quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano'''». Sono eterotopie i cinema, i teatri, i manicomi ecc.  


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