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Alle elezioni legislative del [[1889]], sostiene la candidatura di [[Aristide Briand]], allora repubblicano radicale. In seguito fonda a Saint-Nazaire una sezione del partito operaio francese, «L' Emancipation». Durante il congresso operaio del [[1892]], Pelloutier si distingue con la sua proposta di "[[sciopero generale]] universale", in antitesi alle posizioni relativamente più moderate di [[Jules Guesde]]. | Alle elezioni legislative del [[1889]], sostiene la candidatura di [[Aristide Briand]], allora repubblicano radicale. In seguito fonda a Saint-Nazaire una sezione del partito operaio francese, «L' Emancipation». Durante il congresso operaio del [[1892]], Pelloutier si distingue con la sua proposta di "[[sciopero generale]] universale", in antitesi alle posizioni relativamente più moderate di [[Jules Guesde]]. | ||
Decisivo sarà | Decisivo sarà l'incontro con [[Augustin Hamon]], che lo porterà a dimettersi dal partito operaio e ad avvicinarsi all'[[anarchismo]]. A Parigi, dove decide di fermarsi, a partire dal [[1893]] si impegna strenuamente nel tentativo di convincere gli anarchici della necessità della loro militanza esclusivamente nei [[sindacalismo|sindacati]] rivoluzionari. La sua passione coinvolgerà anche [[Emile Pouget]], che da quel momento diverrà un suo compagno di lotta sindacale. | ||
===Analisi critica della società capitalistica=== | ===Analisi critica della società capitalistica=== | ||
In questo periodo Pelloutier studia profondamente la causa dei mali della società , trovando una risposta nella perversione del sistema [[capitalismo|capitalistico]], le cui regole del mercato avevano portato alla sostituzione del valore d'uso con quello di scambio. La legge della domanda e dell'offerta aveva permesso che i prodotti fossero valutati non in base al loro valore intrinseco, ma in linea con i dettami del mercato. Inevitabilmente, Pelloutier sosteneva che ciò avesse portato allo sviluppo di un'economia gestita nell'interesse di coloro che possiedono il capitale, i manipolatori del sistema di scambio, che agiscono in contrasto con gli interessi del consumatore e del produttore ed a favore del parassita che vive di rendita e della finanza. Più un uomo è ricco e meno ha lavorato, sostiene allora Pelloutier. | In questo periodo Pelloutier studia profondamente la causa dei mali della società , trovando una risposta nella perversione del sistema [[capitalismo|capitalistico]], le cui regole del mercato avevano portato alla sostituzione del valore d'uso con quello di scambio. La legge della domanda e dell'offerta aveva permesso che i prodotti fossero valutati non in base al loro valore intrinseco, ma in linea con i dettami del mercato. Inevitabilmente, Pelloutier sosteneva che ciò avesse portato allo sviluppo di un'economia gestita nell'interesse di coloro che possiedono il capitale, i manipolatori del sistema di scambio, che agiscono in contrasto con gli interessi del consumatore e del produttore ed a favore del parassita che vive di rendita e della finanza. Più un uomo è ricco e meno ha lavorato, sostiene allora Pelloutier. | ||
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===L'azione sindacale=== | ===L'azione sindacale=== | ||
[[File:Bours toulous.jpg|thumb|250 px|Borsa di Tolosa]] | [[File:Bours toulous.jpg|thumb|250 px|Borsa di Tolosa]] | ||
Partigiano | Partigiano dell'[[azione diretta]], del [[sabotaggio]], dello [[sciopero generale]] e dell'indipendenza da ogni partito, critica però profondamente la [[Propaganda col fatto|propaganda col fatto]] che a suo dire aveva comunque sparso troppo sangue innocente. Per Pelloutier lo [[sciopero generale]] non è un preludio alla [[rivoluzione]] ma la rivoluzione stessa. Durante lo sciopero i lavoratori avrebbero preso possesso degli strumenti di produzione, strada per strada, quartiere per quartiere. Non ci sarebbe alcuna mediazione con lo [[Stato]] o i partiti politici. | ||
In quegli anni stavano prendendo piede in tutta la Francia le [[Borse del Lavoro]], che egli immediatamente aveva individuato come un prezioso strumento per lo sviluppo delle proprie idee rivoluzionarie. Nello specifico, le Borse avrebbero dovuto coordinare e organizzare la resistenza della classe operaia allo sfruttamento capitalistico. | In quegli anni stavano prendendo piede in tutta la Francia le [[Borse del Lavoro]], che egli immediatamente aveva individuato come un prezioso strumento per lo sviluppo delle proprie idee rivoluzionarie. Nello specifico, le Borse avrebbero dovuto coordinare e organizzare la resistenza della classe operaia allo sfruttamento capitalistico. | ||
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L'anarchico è anche il fondatore, nel [[1897]], della rivista mensile di economia sociale ''L'Ouvrier des Deux-Mondes'' («L'operaio dei due mondi»). | L'anarchico è anche il fondatore, nel [[1897]], della rivista mensile di economia sociale ''L'Ouvrier des Deux-Mondes'' («L'operaio dei due mondi»). | ||
L' organizzazione della [[Federazione delle Borse del Lavoro]] lo impegna fino al giorno della sua morte, avvenuta il [[13 marzo]] [[1901]] (a 33 anni) sempre a Parigi, in seguito ai postumi della tubercolosi contratta durante | L' organizzazione della [[Federazione delle Borse del Lavoro]] lo impegna fino al giorno della sua morte, avvenuta il [[13 marzo]] [[1901]] (a 33 anni) sempre a Parigi, in seguito ai postumi della tubercolosi contratta durante l'infanzia. | ||
== Citazioni == | == Citazioni == | ||
* «Fautori | * «Fautori dell'abolizione della proprietà individuale, noi siamo inoltre quello che non sono i politici, dei rivoltosi di tutte le ore, uomini veramente senza dio, senza padrone e senza patria, i nemici inconciliabili di tutti i dispostismi, morale o collettivo, cioè delle leggi e delle dittature (compresa quella del proletariato) e gli amanti appassionati della cultura in sé stessa». (Fernand Pelloutier in ''Lettre aux anarchistes'' [Lettera agli anarchici]) | ||
==Bibliografia== | ==Bibliografia== | ||
*Barbara Mitchell, ''The Practical Revolutionaries. A New Interpretation of the French Anarchosyndicalists'', New York 1987. | *Barbara Mitchell, ''The Practical Revolutionaries. A New Interpretation of the French Anarchosyndicalists'', New York 1987. |