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=== Il liberalismo ===
=== Il liberalismo ===


A 17 anni collabora con la [[liberalismo|rivista liberale]] ticinese in esilio «Vita Nuova», pubblicata a Ginevra, mentre a 18 anni – sollecitato dal cugino Brenno (fratello di Mosé), due giorni prima del colpo di [[Stato]] liberale di Bellinzona, ottiene dopo un esame il diploma di maestro, un trampolino di lancio «che avrebbe dovuto servirmi per concorrere agli impieghi dello Stato», professione che non eserciterà mai. Partecipa alla “Rivoluzione di settembre” – accanto ai liberal-radicali, stanchi del dominio clericali del Partito conservatore – «come umile segnale all'insurrezione...[...] soprattutto come membro di una delle famiglie più notorie del Cantone. La Rivoluzione scoppiava l'[[11 settembre]] a Bellinzona e armato da una cabina a doppio grilletto, di cui ignoravo d'altronde il maneggio, feci parte del gruppo che passando sopra il cadavere del Consigliere di Stato Rossi, un giovanotto di 25 anni, Capo del Dipartimento giustizia e polizia, s'impossessò del Palazzo governativo [...]. Intervenne l'autorità giudiziaria federale. Non arrestò nessuno». Tre giorni dopo – su invito dei redattori di «Vita Nuova» – lo troviamo a Ginevra sempre come tipografo: collabora a riviste liberali radicali ticinesi, è attivo nel sindacato e nel [[1893]] conosce alcuni anarchici della [[Federazione anarchica del Giura]] come [[Jacques Gross]], [[Georges Herzig]], [[Francois Dumartherey]], [[Eugene Steiger]], [[Auguste Spichiger]], [[Alcide Dubois]], [[Henry Soguel]] e i profughi comunardi francesi [[Antoine Perrare]] e [[Louis Pindy]], partecipando al [[stampa anarchica|quindicinale anarchico]] «L'Avvenire».
A 17 anni collabora con la [[liberalismo|rivista liberale]] ticinese in esilio «Vita Nuova», pubblicata a Ginevra, mentre a 18 anni – sollecitato dal cugino Brenno (fratello di Mosé), due giorni prima del colpo di [[Stato]] [[liberale]] di Bellinzona, ottiene dopo un esame il diploma di maestro, un trampolino di lancio «che avrebbe dovuto servirmi per concorrere agli impieghi dello Stato», professione che non eserciterà mai. Partecipa alla “Rivoluzione di settembre” – accanto ai liberal-radicali, stanchi del dominio clericali del Partito conservatore – «come umile segnale all'insurrezione...[...] soprattutto come membro di una delle famiglie più notorie del Cantone. La Rivoluzione scoppiava l'[[11 settembre]] a Bellinzona e armato da una cabina a doppio grilletto, di cui ignoravo d'altronde il maneggio, feci parte del gruppo che passando sopra il cadavere del Consigliere di Stato Rossi, un giovanotto di 25 anni, Capo del Dipartimento giustizia e polizia, s'impossessò del Palazzo governativo [...]. Intervenne l'autorità giudiziaria federale. Non arrestò nessuno». Tre giorni dopo – su invito dei redattori di «Vita Nuova» – lo troviamo a Ginevra sempre come tipografo: collabora a riviste liberali radicali ticinesi, è attivo nel sindacato e nel [[1893]] conosce alcuni anarchici della [[Federazione anarchica del Giura]] come [[Jacques Gross]], [[Georges Herzig]], [[Francois Dumartherey]], [[Eugene Steiger]], [[Auguste Spichiger]], [[Alcide Dubois]], [[Henry Soguel]] e i profughi comunardi francesi [[Antoine Perrare]] e [[Louis Pindy]], partecipando al [[stampa anarchica|quindicinale anarchico]] «L'Avvenire».


=== La scoperta dell'anarchia===
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