Giuseppe Ciancabilla: differenze tra le versioni

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Il [[4 novembre]] del [[1897]], «[[L'Agitazione]]» ([[stampa anarchica|giornale]] fondato da [[Malatesta]]) pubblicava la ''Dichiarazione'' di adesione al movimento socialista-anarchico di Ciancabilla, che oramai era riparato a Zurigo. Infatti la sua definitiva adesione al movimento anarchico lo costringe a fuggire dall'[[Italia]] per non incorrere nelle "grinfie" della [[giustizia]] italiana (l'appartenenza all'[[anarchismo]] costava la galera o i domiciliari).<br /> Ciancabilla, insieme alla fidanzata [[Ersilia Cavedagni]], si trasferisce in [[Svizzera]], poi a Bruxelles ed infine in [[Francia]], dove collabora con il giornale di [[Jean Grave]] ''[[Les Temps Nouveaux]]''. Alcuni suoi articoli circa la situazione del movimento anarchico italiano, in particolare dopo i [[moti di Milano (1898)| moti di Milano del 1898]], determinano l'espulsione dalla [[Francia]] e il suo ritorno in [[Svizzera]], dove insieme a [[Ersilia Grandi]] e [[Felice Vezzani]] collabora a ''L'Agitatore'' di Neuchatel.  
Il [[4 novembre]] del [[1897]], «[[L'Agitazione]]» ([[stampa anarchica|giornale]] fondato da [[Malatesta]]) pubblicava la ''Dichiarazione'' di adesione al movimento socialista-anarchico di Ciancabilla, che oramai era riparato a Zurigo. Infatti la sua definitiva adesione al movimento anarchico lo costringe a fuggire dall'[[Italia]] per non incorrere nelle "grinfie" della [[giustizia]] italiana (l'appartenenza all'[[anarchismo]] costava la galera o i domiciliari).<br /> Ciancabilla, insieme alla fidanzata [[Ersilia Cavedagni]], si trasferisce in [[Svizzera]], poi a Bruxelles ed infine in [[Francia]], dove collabora con il giornale di [[Jean Grave]] ''[[Les Temps Nouveaux]]''. Alcuni suoi articoli circa la situazione del movimento anarchico italiano, in particolare dopo i [[moti di Milano (1898)| moti di Milano del 1898]], determinano l'espulsione dalla [[Francia]] e il suo ritorno in [[Svizzera]], dove insieme a [[Ersilia Grandi]] e [[Felice Vezzani]] collabora a ''L'Agitatore'' di Neuchatel.  


I tragici fatti del [[1898]] in Sicilia e a Milano, mettono in crisi la sua fiducia "nelle masse", che egli giudicava «prive di capacità rivoluzionarie», convincendosi che solo con l'"[[anarco-individualismo|atto individuale]]" fosse possibile battere il nemico di classe, ovvero la borghesia. Per concretizzare subito queste sue nuove convinzioni, verso la fine del [[1898]] aveva raggiunto Milano deciso ad uccidere il "macellaio dei lavoratori", il generale [[Bava Beccaris]], che però non sarà mai attuato.  
I tragici fatti del [[1898]] in Sicilia e a Milano, mettono in crisi la sua fiducia "nelle masse", che egli giudicava «prive di capacità rivoluzionarie», convincendosi che solo con l'"[[anarco-individualismo|atto individuale]]" fosse possibile battere il nemico di classe, ovvero la borghesia. Per concretizzare subito queste sue nuove convinzioni, verso la fine del [[1898]] aveva raggiunto Milano deciso ad uccidere il "macellaio dei lavoratori", il generale Bava Beccaris, che però non sarà mai attuato.  


Espulso dalla [[Svizzera]] per un suo articolo in difesa di [[Luigi Luccheni]], dopo un breve periodo in Gran Bretagna, decide di emigrare in America, insieme alla sua [[Ersilia Cavedagni|Ersilia]], per continuare fra gli immigrati la sua battaglia politica.  
Espulso dalla [[Svizzera]] per un suo articolo in difesa di [[Luigi Luccheni]], dopo un breve periodo in Gran Bretagna, decide di emigrare in America, insieme alla sua [[Ersilia Cavedagni|Ersilia]], per continuare fra gli immigrati la sua battaglia politica.


=== Negli USA ===
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