Tecniche di neocolonialismo: differenze tra le versioni

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[[File:Colonisation 1800.png|thumb|right|300px|Mappa del [[colonialismo]] nel 1800]]Con il suo '''Tecniche di neocolonialismo''' Edward Goldsmith fornisce una cruda analisi del meccanismo  degli aiuti ai paesi del sud del mondo, che altro non è, secondo lui, che un’astuzia commerciale che permette alle più importanti multinazionali di moltiplicare i loro profitti, sotto copertura di aiuti umanitari <ref name="uno">Articolo estratto dal Monde Diplomatique (aprile 1996)</ref>.
[[File:Colonisation 1800.png|thumb|right|300px|Mappa del [[colonialismo]] nel 1800]]Con il suo '''Tecniche di neocolonialismo''' Edward Goldsmith fornisce una cruda analisi del meccanismo  degli aiuti ai paesi del sud del mondo, che altro non è, secondo lui, che un'astuzia commerciale che permette alle più importanti multinazionali di moltiplicare i loro profitti, sotto copertura di aiuti umanitari <ref name="uno">Articolo estratto dal Monde Diplomatique (aprile 1996)</ref>.


== Come gli aiuti umanitari impoveriscono l’Africa ==
== Come gli aiuti umanitari impoveriscono l'Africa ==


La tecnica del «'''colonialismo informale'''» non è nuova. Essa è stata spesso utilizzata, durante l'era coloniale, in Egitto e in Tunisia. Il ''bey'' di Tunisi <ref name="due">Il Bey era il Prefetto rappresentante l’Impero Ottomano a Tunisi (Tunisia).</ref> aveva spesso preso del denaro in prestito per rafforzare il suo esercito e ridurre i suoi legami con la Turchia <ref name="tuechia"> È bene sottolineare che a partire dal settecento l'impero turco era in avanzato stato di disgregazione, quindi spessissimo il bey tendeva a privileggiare rapporti, anche di sottomissione, con gli stati occidentali, soprattutto la Francia in quanto massima potenza mediterranea oppure, non potendosi appellare a qualche potenza protettrice, tendevano a non ostacolare piani di ingerenza nella speranza di minimizzare i rapporti di forza in campo (Nota del Collettivo anarcopedia).</ref>. Una gran parte della somma presa in prestito corrispondeva ad obbligazioni detenute da francesi, che richiesero e ricevettero l'aiuto del Quai d’Orsay     <ref name="tre">Il Quai d'Orsay è una sponda sulla riva sinistra della Senna nel VII arrondissement di Parigi, dove si trova il Ministero degli Esteri francese. Comunemente il Quai d’Orsay indica quindi Il Ministero degli Esteri</ref>.
La tecnica del «'''colonialismo informale'''» non è nuova. Essa è stata spesso utilizzata, durante l'era coloniale, in Egitto e in Tunisia. Il ''bey'' di Tunisi <ref name="due">Il Bey era il Prefetto rappresentante l'Impero Ottomano a Tunisi (Tunisia).</ref> aveva spesso preso del denaro in prestito per rafforzare il suo esercito e ridurre i suoi legami con la Turchia <ref name="tuechia"> È bene sottolineare che a partire dal settecento l'impero turco era in avanzato stato di disgregazione, quindi spessissimo il bey tendeva a privileggiare rapporti, anche di sottomissione, con gli stati occidentali, soprattutto la Francia in quanto massima potenza mediterranea oppure, non potendosi appellare a qualche potenza protettrice, tendevano a non ostacolare piani di ingerenza nella speranza di minimizzare i rapporti di forza in campo (Nota del Collettivo anarcopedia).</ref>. Una gran parte della somma presa in prestito corrispondeva ad obbligazioni detenute da francesi, che richiesero e ricevettero l'aiuto del Quai d'Orsay     <ref name="tre">Il Quai d'Orsay è una sponda sulla riva sinistra della Senna nel VII arrondissement di Parigi, dove si trova il Ministero degli Esteri francese. Comunemente il Quai d'Orsay indica quindi Il Ministero degli Esteri</ref>.


La gestione del bey doveva essere sottoposta ad una supervisione, tecnica approvata dalla Francia e dall'Inghilterra e poi prorogata dal Fondo Monetario Internazionale.  
La gestione del bey doveva essere sottoposta ad una supervisione, tecnica approvata dalla Francia e dall'Inghilterra e poi prorogata dal Fondo Monetario Internazionale.  
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A partire dal [[1869]], le finanze pubbliche della Tunisia e dunque il suo governo effettivo, sono state poste sotto controllo straniero. La Tunisia divenne così una «'''colonia informale'''».
A partire dal [[1869]], le finanze pubbliche della Tunisia e dunque il suo governo effettivo, sono state poste sotto controllo straniero. La Tunisia divenne così una «'''colonia informale'''».
Le pressioni straniere per il pagamento degli interessi aumentarono, il bey dovette aumentare le imposte, e, pertanto, il popolo si agitò ed accusò il governo d’essersi venduto agli stranieri. L’annessione reale ha luogo nel [[1881]] (forse non avrebbe avuto luogo senza il timore che l'Italia non anticipasse le loro posizioni).  
Le pressioni straniere per il pagamento degli interessi aumentarono, il bey dovette aumentare le imposte, e, pertanto, il popolo si agitò ed accusò il governo d'essersi venduto agli stranieri. L'annessione reale ha luogo nel [[1881]] (forse non avrebbe avuto luogo senza il timore che l'Italia non anticipasse le loro posizioni).  


Una storia identica si è sviluppata in Egitto. Harry Magdoff la riassume alla perfezione: «La perdita della sovranità  dell'Egitto richiama il risultato dell'opera svolta in Tunisia: credito facile prolungato dagli europei, bancarotta, controllo crescente della commissione del debito estero, sfruttamento dei contadini per raccogliere i fondi del servizio del debito, agitazione nazionalistica, conquista e crescente conquista militare da parte di un potere straniero».
Una storia identica si è sviluppata in Egitto. Harry Magdoff la riassume alla perfezione: «La perdita della sovranità  dell'Egitto richiama il risultato dell'opera svolta in Tunisia: credito facile prolungato dagli europei, bancarotta, controllo crescente della commissione del debito estero, sfruttamento dei contadini per raccogliere i fondi del servizio del debito, agitazione nazionalistica, conquista e crescente conquista militare da parte di un potere straniero».
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Queste società  hanno, inoltre, accesso a tutti i servizi finanziari ed alle ultime tecniche automatizzate di produzione e di gestione.
Queste società  hanno, inoltre, accesso a tutti i servizi finanziari ed alle ultime tecniche automatizzate di produzione e di gestione.


Inoltre, l'organizzazione mondiale del commercio (OMC) costringe oramai i paesi del Sud del mondo all’'''obbligo di accettare solo investimenti stranieri''', di trattare come "compagnie nazionali" ogni ditta straniera stabilita sul loro suolo nel campo dell’agricoltura, le miniere, l'industria ed i servizi, di eliminare i dazi doganali e le quote d'importazione su qualsiasi merce, prodotti agricoli compresi, ed abolire gli ostacoli non tariffari al commercio, come la legislazione sul lavoro, la salute e l'ambiente che rischierebbero di aumentare i costi di produzione.  
Inoltre, l'organizzazione mondiale del commercio (OMC) costringe oramai i paesi del Sud del mondo all''''obbligo di accettare solo investimenti stranieri''', di trattare come "compagnie nazionali" ogni ditta straniera stabilita sul loro suolo nel campo dell'agricoltura, le miniere, l'industria ed i servizi, di eliminare i dazi doganali e le quote d'importazione su qualsiasi merce, prodotti agricoli compresi, ed abolire gli ostacoli non tariffari al commercio, come la legislazione sul lavoro, la salute e l'ambiente che rischierebbero di aumentare i costi di produzione.  


'''Nessun governo, anche al Nord, esercita più alcun controllo sulle imprese multinazionali'''.  
'''Nessun governo, anche al Nord, esercita più alcun controllo sulle imprese multinazionali'''.  
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Potrebbe derubare, impoverire e rendere marginale più popoli, distruggere più culture, causare più disastri ecologici che il colonialismo del passato o lo sviluppo degli ultimi cinquanta anni.  
Potrebbe derubare, impoverire e rendere marginale più popoli, distruggere più culture, causare più disastri ecologici che il colonialismo del passato o lo sviluppo degli ultimi cinquanta anni.  


Quanto tempo durerà ? Forse alcuni anni o alcuni decenni, ma un'economia che genera la miseria su larga scala non può sopravvivere a lungo. ('''''Articolo originale''''': [http://www.africamaat.com/Comment-l-aide-humanitaire Comment l’aide humanitaire appauvri l’Afrique]).
Quanto tempo durerà ? Forse alcuni anni o alcuni decenni, ma un'economia che genera la miseria su larga scala non può sopravvivere a lungo. ('''''Articolo originale''''': [http://www.africamaat.com/Comment-l-aide-humanitaire Comment l'aide humanitaire appauvri l'Afrique]).


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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