Maria Occhipinti: differenze tra le versioni

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La sua caparbia è tale che si pone a capo del [[L'insurrezione antimilitarista del "Non si parte!"|movimento antimilitarista del "Non si parte!"]], che nasce la mattina del [[4 gennaio]] del [[1945]], a Ragusa, quando la ventitreenne Maria, incinta di cinque mesi, si stende a terra tra Corso Vittorio Veneto e la Via 4 Novembre davanti ad un camion militare carico di giovani rastrellati da un quartiere popolare di Ragusa. Maria si oppone alla chiamata alle armi degli uomini, questa volta da parte degli alleati anglo-americani, vorrebbe a tutti i costi favorire la fuga e la diserzione degli uomini sul camion.  
La sua caparbia è tale che si pone a capo del [[L'insurrezione antimilitarista del "Non si parte!"|movimento antimilitarista del "Non si parte!"]], che nasce la mattina del [[4 gennaio]] del [[1945]], a Ragusa, quando la ventitreenne Maria, incinta di cinque mesi, si stende a terra tra Corso Vittorio Veneto e la Via 4 Novembre davanti ad un camion militare carico di giovani rastrellati da un quartiere popolare di Ragusa. Maria si oppone alla chiamata alle armi degli uomini, questa volta da parte degli alleati anglo-americani, vorrebbe a tutti i costi favorire la fuga e la diserzione degli uomini sul camion.  


Scoppia così un'[[L'insurrezione antimilitarista del "Non si parte!"|insurrezione antimilitarista]] (insurrezione del "Non si parte!") ed i soldati non trovano di meglio che sparare sulla folla. Dopo giorni e giorni di violenti scontri, la rivolta viene schiacciata con l'arrivo della Divisione Sabauda. Almeno un centinaio di insorti, soprattutto [[comunismo| comunisti]], vengono arbitrariamente incarcerati. Maria è l'unica donna condannata prima al confino (Ustica) e poi al [[carcere]] Benedettine di Palermo (successivamente la storiografia ufficiale bollò quell'evento come un rigurgito [[Fascismo|fascista]] e un tentativo di separatismo).
Scoppia così un'[[L'insurrezione antimilitarista del "Non si parte!"|insurrezione antimilitarista]] ([[L'insurrezione antimilitarista del "Non si parte!"|insurrezione del "Non si parte!"]]) ed i soldati non trovano di meglio che sparare sulla folla. Dopo giorni e giorni di violenti scontri, la rivolta viene schiacciata con l'arrivo della Divisione Sabauda. Almeno un centinaio di insorti, soprattutto [[comunismo| comunisti]], vengono arbitrariamente incarcerati. Maria è l'unica donna condannata prima al confino (Ustica) e poi al [[carcere]] Benedettine di Palermo (successivamente la storiografia ufficiale bollò quell'evento come un rigurgito [[Fascismo|fascista]] e un tentativo di separatismo).


Quando fa rientro a Ragusa, Maria ha venticinque anni, una bambina che praticamente non ha mai visto ed un marito che si è ricostruito una vita con un'altra donna. La famiglia ed i cittadini ragusani l'accolgono con astio e freddezza, considerandola una donna indegna perché coinvolta nella rivolta e quindi troppo distante dalla tradizione che attribuiva alla donna il ruolo di eterna subordinata all'uomo.  
Quando fa rientro a Ragusa, Maria ha venticinque anni, una bambina che praticamente non ha mai visto ed un marito che si è ricostruito una vita con un'altra donna. La famiglia ed i cittadini ragusani l'accolgono con astio e freddezza, considerandola una donna indegna perché coinvolta nella rivolta e quindi troppo distante dalla tradizione che attribuiva alla donna il ruolo di eterna subordinata all'uomo.  
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