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== La ribellione di Kronstadt libertaria == | == La ribellione di Kronstadt libertaria == | ||
===La tradizione antiautoritaria della cittadella=== | ===La tradizione antiautoritaria della cittadella=== | ||
A Kronstadt risiedevano circa 50 mila persone, per metà civili e per metà militari, rappresentati dagli equipaggi della flotta e dai soldati della guarnigione. I marinai della fortezza furono storicamente sempre ostili ad ogni forma di [[autoritarismo]], per questo sin dal [[1901]] diedero vita ai primi circoli rivoluzionari che stampavano opuscoli incitanti alla sovversione contro l'ordine costituito. | A Kronstadt risiedevano circa 50 mila persone, per metà civili e per metà militari, rappresentati dagli equipaggi della flotta e dai soldati della guarnigione. I marinai della fortezza furono storicamente sempre ostili ad ogni forma di [[autoritarismo]], per questo sin dal [[1901]] diedero vita ai primi circoli [[rivoluzionari]] che stampavano opuscoli incitanti alla sovversione contro l'ordine costituito. | ||
Durante la [[La_Rivoluzione_russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione del 1905]] nella cittadella scoppiarono più volte gravi disordini e gli abitanti si ribellarono apertamente all'[[autocrazia]] zarista anticipando quello che sarebbe accaduto nel [[1917]], quando la cittadella si proclamò «comune | Durante la [[La_Rivoluzione_russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione del 1905]] nella cittadella scoppiarono più volte gravi disordini e gli abitanti si ribellarono apertamente all'[[autocrazia]] zarista anticipando quello che sarebbe accaduto nel [[1917]], quando la cittadella si proclamò «comune [[rivoluzionaria]]». Il [[soviet]] di Kronstadt, sotto la direzione di anarchici, bolscevichi e socialrivoluzionari, rifiutarono di sottomettersi all'[[autorità]] del governo provvisorio e si autonominò unico potere della città. <ref>Citato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstast 1921'', Res Gestae, p. 56.</ref> | ||
Per soffocare quei bagliori rivoluzionari, venne spedito nell'isola l'[[autorità |autoritario]] ammiraglio Viren, con il compito di ripristinare l'ordine tra i marinai e i cittadini. Nell'ambito di questo progetto autoritario e repressivo, vennero qui trasferiti molti rivoluzionari, al fine di punirli e piegarli alla volontà zarista. | Per soffocare quei bagliori [[rivoluzionari]], venne spedito nell'isola l'[[autorità |autoritario]] ammiraglio Viren, con il compito di ripristinare l'ordine tra i marinai e i cittadini. Nell'ambito di questo progetto autoritario e repressivo, vennero qui trasferiti molti [[rivoluzionari]], al fine di punirli e piegarli alla volontà zarista. | ||
Kronstadt, in quanto città che ospitava militari e marinai in servizio, fu storicamente un punto d'incontro tra gli esiliati appartenenti alle varie correnti rivoluzionarie (bolscevichi, socialrivoluzionari di sinistra, anarchici, menscevichi internazionalisti, socialrivoluzionari massimalisti). Nella grande "piazza dell'Ancora", che era un luogo ideale per incontrarsi e discutere, si svolgevano imponenti assemblee popolari a cui partecipavano migliaia di uomini e donne. | Kronstadt, in quanto città che ospitava militari e marinai in servizio, fu storicamente un punto d'incontro tra gli esiliati appartenenti alle varie correnti [[rivoluzionarie]] (bolscevichi, socialrivoluzionari di sinistra, anarchici, menscevichi internazionalisti, socialrivoluzionari massimalisti). Nella grande "piazza dell'Ancora", che era un luogo ideale per incontrarsi e discutere, si svolgevano imponenti assemblee popolari a cui partecipavano migliaia di uomini e donne. | ||
===Kronstadt contro l'autoritarismo bolscevico=== | ===Kronstadt contro l'autoritarismo bolscevico=== | ||
[[File:1917_kronstadt.jpg|thumb|300px|Assemblea a Kronstadt.]] | [[File:1917_kronstadt.jpg|thumb|300px|Assemblea a Kronstadt.]] | ||
Nel [[1917]], quello di Kronstadt fu tra i primi [[soviet]] a costituirsi, distinguendosi immediatamente nella lotta rivoluzionaria, tanto che i marinai si guadagnarono da [[Lev Trotskij]] l'appellativo di «onore e gloria» della rivoluzione. Nella primavera del [[1917]] venne proclamata la nascita della "Repubblica di Kronstadt", che già chiariva l'orientamento anticentralista e federalista dei [[libertari]] della cittadina. | Nel [[1917]], quello di Kronstadt fu tra i primi [[soviet]] a costituirsi, distinguendosi immediatamente nella lotta [[rivoluzionaria]], tanto che i marinai si guadagnarono da [[Lev Trotskij]] l'appellativo di «onore e gloria» della [[rivoluzione]]. Nella primavera del [[1917]] venne proclamata la nascita della "Repubblica di Kronstadt", che già chiariva l'orientamento anticentralista e federalista dei [[libertari]] della cittadina. | ||
I rivoltosi di Kronstadt erano informati di quanto accadeva al di là della loro isola e furono molto colpiti dai numerosi scioperi organizzati dai lavoratori russi, che non potevano certamente essere considerati tutti dei reazionari. Nel febbraio precedente avevano inviato una delegazione che acquisisse notizie più dettagliate sugli [[sciopero|scioperi]] di Pietrogrado in particolare (ma in generale in buona parte della [[Russia]]), la quale non fece altro che confermare l'involuzione autoritaria e [[gerarchia|gerarchica]] della [[rivoluzione russa|rivoluzione]]. Per questo, il [[28 febbraio]] [[1921]] si tenne a bordo della nave da guerra ''Petropavlosk'' <ref>[http://archive.is/56CIK ''Petropavlovsk (nave da battaglia 1894)'']</ref> (essendo in pieno inverno, essa si trovava intrappolata nel ghiaccio del porto di Kronstadt insieme alla ''Sevastopol'') una storica assemblea in cui si votò una risoluzione che divenne la piattaforma politica degli insorti. [[1 marzo|1° marzo]] del [[1921]] la [[rivoluzione]] di Kronstadt prese una direzione decisamente antiautoritaria, in opposizione al potere bolscevico ed in favore di un "[[socialismo]] dal basso" e veramente popolare. | I rivoltosi di Kronstadt erano informati di quanto accadeva al di là della loro isola e furono molto colpiti dai numerosi scioperi organizzati dai lavoratori russi, che non potevano certamente essere considerati tutti dei reazionari. Nel febbraio precedente avevano inviato una delegazione che acquisisse notizie più dettagliate sugli [[sciopero|scioperi]] di Pietrogrado in particolare (ma in generale in buona parte della [[Russia]]), la quale non fece altro che confermare l'involuzione autoritaria e [[gerarchia|gerarchica]] della [[rivoluzione russa|rivoluzione]]. Per questo, il [[28 febbraio]] [[1921]] si tenne a bordo della nave da guerra ''Petropavlosk'' <ref>[http://archive.is/56CIK ''Petropavlovsk (nave da battaglia 1894)'']</ref> (essendo in pieno inverno, essa si trovava intrappolata nel ghiaccio del porto di Kronstadt insieme alla ''Sevastopol'') una storica assemblea in cui si votò una risoluzione che divenne la piattaforma politica degli insorti. [[1 marzo|1° marzo]] del [[1921]] la [[rivoluzione]] di Kronstadt prese una direzione decisamente antiautoritaria, in opposizione al potere bolscevico ed in favore di un "[[socialismo]] dal basso" e veramente popolare. | ||
L'assemblea popolare di quel giorno approvò la risoluzione del [[28 febbraio]] che prevedeva essenzialmente l'abolizione dei provvedimenti di ogni sorta di privilegio (esistevano grandi ineguaglianze in merito alla distribuzione delle abitazioni tra la popolazione: spesso ai funzionari di partito venivano attribuite case grandi e spaziose mentre ai più poveri spettavano case decrepite... ), per questo «[[La proprietà |La proprietà privata]], per ciò che concerne i beni fondiari e gli immobili, è abolita» quindi gli appartamenti furono ridistribuiti tra i cittadini bisognosi, dando alla rivoluzione un indirizzo [[libertario]]. <ref name="isv">''[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo]'' di [[Rudolf Rocker]], capitolo 6.</ref> L'assemblea di Piazza Ancora stabilì ancora che: <ref name="isv"></ref> | L'assemblea popolare di quel giorno approvò la risoluzione del [[28 febbraio]] che prevedeva essenzialmente l'abolizione dei provvedimenti di ogni sorta di privilegio (esistevano grandi ineguaglianze in merito alla distribuzione delle abitazioni tra la popolazione: spesso ai funzionari di partito venivano attribuite case grandi e spaziose mentre ai più poveri spettavano case decrepite... ), per questo «[[La proprietà |La proprietà privata]], per ciò che concerne i beni fondiari e gli immobili, è abolita» quindi gli appartamenti furono ridistribuiti tra i cittadini bisognosi, dando alla [[rivoluzione]] un indirizzo [[libertario]]. <ref name="isv">''[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm Bolscevismo ed anarchismo]'' di [[Rudolf Rocker]], capitolo 6.</ref> L'assemblea di Piazza Ancora stabilì ancora che: <ref name="isv"></ref> | ||
# Considerando che oggi i soviet esistenti non interpretano l'anelito degli operai e dei contadini, esigiamo che vengano indette nuove elezioni per i soviet, con voto segreto, e che tutti i contadini ed operai possano fare propaganda in [[libertà]] per le elezioni. | # Considerando che oggi i soviet esistenti non interpretano l'anelito degli operai e dei contadini, esigiamo che vengano indette nuove elezioni per i soviet, con voto segreto, e che tutti i contadini ed operai possano fare propaganda in [[libertà]] per le elezioni. | ||
#[[Libertà]] di riunione per i sindacati industriali e per le organizzazioni dei contadini. | #[[Libertà]] di riunione per i sindacati industriali e per le organizzazioni dei contadini. | ||
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=== Attività del Comitato rivoluzionario=== | === Attività del Comitato rivoluzionario=== | ||
Il giorno dopo la grande assemblea, il [[2 marzo]], i due funzionari e il bolscevico locale Vasiliev, presidente del soviet di Kronstadt, presero nuovamente la parola, ma i loro discorsi contro la rivolta non furono questa volta bene accolti ed essi furono tratti in arresto dagli insorti. Lo stesso giorno i delegati delle corporazioni militari e delle officine e dei laboratori (circa 300) si riunirono per eleggere un comitato rivoluzionario provvisorio in grado di organizzare le elezioni per i [[soviet]]. | Il giorno dopo la grande assemblea, il [[2 marzo]], i due funzionari e il bolscevico locale Vasiliev, presidente del soviet di Kronstadt, presero nuovamente la parola, ma i loro discorsi contro la rivolta non furono questa volta bene accolti ed essi furono tratti in arresto dagli insorti. Lo stesso giorno i delegati delle corporazioni militari e delle officine e dei laboratori (circa 300) si riunirono per eleggere un comitato [[rivoluzionario]] provvisorio in grado di organizzare le elezioni per i [[soviet]]. | ||
Il Comitato, alla cui presidenza era stato eletto Stepan Maximovich Petrichenko, pubblicò inoltreun bollettino, «l'Isvestia», che informava sul corso degli eventi. Sul conosciuto organo di stampa francese «[[Les Temps Nouveaux]]», tale Isdinie pubblicò parecchi resoconti tratti da «Isvestia». In uno di questi, intitolato ''Perché lottiamo'' si legge: | Il Comitato, alla cui presidenza era stato eletto Stepan Maximovich Petrichenko, pubblicò inoltreun bollettino, «l'Isvestia», che informava sul corso degli eventi. Sul conosciuto organo di stampa francese «[[Les Temps Nouveaux]]», tale Isdinie pubblicò parecchi resoconti tratti da «Isvestia». In uno di questi, intitolato ''Perché lottiamo'' si legge: | ||
: «La pazienza degli operai è finita. In tutto il paese si notano i primi sintomi dell'opposizione ad un sistema dì violenza e oppressione. Gli operai si dichiarano in sciopero, ma i bolscevichi si valgono di tutti i mezzi per soffocare la Terza Rivoluzione al suo inizio. Però questa è iniziata nonostante tutto, essendo gli stessi operai ari averla dichiarata [...] Qui a Kronstadt sono state collocate le basi della | : «La pazienza degli operai è finita. In tutto il paese si notano i primi sintomi dell'opposizione ad un sistema dì violenza e oppressione. Gli operai si dichiarano in sciopero, ma i bolscevichi si valgono di tutti i mezzi per soffocare la Terza Rivoluzione al suo inizio. Però questa è iniziata nonostante tutto, essendo gli stessi operai ari averla dichiarata [...] Qui a Kronstadt sono state collocate le basi della Terza Rivoluzione, che aprirà la strada verso il [[socialismo]]. Che la nostra [[rivoluzione]] convinca gli operai tutti dell'Oriente e dell'Occidente che tutto ciò che è accaduto in Russia nulla ha a che fare con il [[socialismo]]». <ref name="isv"></ref> | ||
Il Comitato si preoccuò di organizzare l'amministrazione di quella che era diventata una vera e propria Comune, definita la loro stessi "reubblica dei lavoratori", portando avanti la parole d'ordine di "tutto il potere ai soviet". A partire dall'attacco dell'Armata Rossa, iniziato il [[7 marzo]], i comitati dovettero impegnarsi esclusivamente nella disperata difesa della cittadina dalla [[repressione]] bolscevica. | Il Comitato si preoccuò di organizzare l'amministrazione di quella che era diventata una vera e propria Comune, definita la loro stessi "reubblica dei lavoratori", portando avanti la parole d'ordine di "tutto il potere ai soviet". A partire dall'attacco dell'Armata Rossa, iniziato il [[7 marzo]], i comitati dovettero impegnarsi esclusivamente nella disperata difesa della cittadina dalla [[repressione]] bolscevica. | ||
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Nell'appello ''agli operai, soldati rossi e marinai'', del [[13 marzo]] (cioè quando l'attacco bolscevico era già in atto da qualche girono), Kronstadt respingerà l'infame accusa di essere dei controrivoluzionari guidati da generali bianchi: | Nell'appello ''agli operai, soldati rossi e marinai'', del [[13 marzo]] (cioè quando l'attacco bolscevico era già in atto da qualche girono), Kronstadt respingerà l'infame accusa di essere dei controrivoluzionari guidati da generali bianchi: | ||
: «Il 2 marzo ci siamo sollevati a Kronstadt contro il giogo dei comunisti e spieghiamo la bandiera rossa della | : «Il 2 marzo ci siamo sollevati a Kronstadt contro il giogo dei comunisti e spieghiamo la bandiera rossa della Terza Rivoluzione dei proletari. Soldati rossi, marinai, operai! Kronstadt [[rivoluzionaria]] è insorta! Denunciamo che vi si inganna, che non vi si dice la verità di ciò che accade. Non vi si dice che siamo pronti a dare in olocausto la nostra vita per l'emancipazione degli operai e dei contadini. Vi vogliono persuadere che il comitato [[rivoluzionario]] provvisorio e sottoposto ai generali bianchi ed ai pope. Vogliamo finirla con le calunnie! VI diciamo i nomi dei membri del nostro comitato. '''Patricencko''', impiegato nelle officine delle linee marittime; '''Jacobenko''', telefonista della sezione telefonica di Kronstadt; '''Osokobenko''', macchinista nelle linee marittime "Sebastopoli"; '''Perepelkin''', elettricista nella "Sebastopoli"; '''Archipov''', primo macchinista; '''Petruchew''', primo elettricista nella "Pertopavlovsk"; '''Kupolv''', medico; '''Verchinin''', marinaio della "Sebastopoli"; '''Tukin''', operaio elettricista; '''Romenko''', riparatore navale; '''Oreschin''', ispettore nella terza scuola del lavoro; '''Pabloww''', operaio; '''Baikow''', amministratore; '''Walk''', direttore di una segheria; '''Kilgast''', saldatore». <ref name="isv"></ref> | ||
===Kronstadt nel mirino dei bianchi: il "Memorandum" del centro nazionale === | ===Kronstadt nel mirino dei bianchi: il "Memorandum" del centro nazionale === | ||
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Nel ''Memorandum'' si descrivevano le possibilità di sostenere ed indirizzare le proteste dei marinai e dei soldati in chiave antibolscevica, di modo che si trasformasse in rvolta da diffondere poi a Pietrogrado e a tutta la [[Russia]], ponendo fine al [[bolscevismo|potere bolscevico]]. In realtà però, nulla di quanto da loro ipotizzato fu messo in pratica, dal momento che il carattere spontaneo e non eterodiretto dell'insurrezione è dimostrato dal fatto che se fosse stato seguito il piano del ''Memorandum'', allora gli insorti avrebbero quantomeno dovuto aspettare l'inizio della primavera e lo scioglimento dei ghiacci, che avrebeb comportato la liberazione delle due navi dal ghiaccio e contemporaneamente si scongiurasse l'attacco da terra della fanteria bolscevica. Non solo, qualche giorno dopo l'arresto, il funzionario bolscevico Kalinin fu rilasciato in [[libertà]], quando invece sarebbe stato un prezioso ostaggio da utilizzare durante l'attacco dell'Armata Rossa. Inoltre i marinai non fecero nulla per estendere la rivolta, come volevano quelli del Centro Nazionale, visto che si limitarono ad inviare a Orianenbaum solo una forza rappresentativa insufficiente ad accendere il fuoco insurrezionale. | Nel ''Memorandum'' si descrivevano le possibilità di sostenere ed indirizzare le proteste dei marinai e dei soldati in chiave antibolscevica, di modo che si trasformasse in rvolta da diffondere poi a Pietrogrado e a tutta la [[Russia]], ponendo fine al [[bolscevismo|potere bolscevico]]. In realtà però, nulla di quanto da loro ipotizzato fu messo in pratica, dal momento che il carattere spontaneo e non eterodiretto dell'insurrezione è dimostrato dal fatto che se fosse stato seguito il piano del ''Memorandum'', allora gli insorti avrebbero quantomeno dovuto aspettare l'inizio della primavera e lo scioglimento dei ghiacci, che avrebeb comportato la liberazione delle due navi dal ghiaccio e contemporaneamente si scongiurasse l'attacco da terra della fanteria bolscevica. Non solo, qualche giorno dopo l'arresto, il funzionario bolscevico Kalinin fu rilasciato in [[libertà]], quando invece sarebbe stato un prezioso ostaggio da utilizzare durante l'attacco dell'Armata Rossa. Inoltre i marinai non fecero nulla per estendere la rivolta, come volevano quelli del Centro Nazionale, visto che si limitarono ad inviare a Orianenbaum solo una forza rappresentativa insufficiente ad accendere il fuoco insurrezionale. | ||
Il Centro era stato fondato nel [[1918]] e l'anno seguente aveva organizzato una rivolta controrivoluzionaria sostenuta dagli inglesi e guidata da Iudenic, ma i marinai e i soldati della città-fortezza sostenettero apertamente i bolscevichi e per questo furono anche bombardati dagli inglesi. Quindi Kronstadt fu sempre fedele al suo storico carattere rivoluzionario e proletario, nonostante i bianchi sperassero sempre di portare dalla loro parte i soldati e i marinai delle navi ''Petropavlovsk'' e ''Sebastopoli''. Sostanziammente non ci riuscirono mai, dal momento che, come spiega [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', accettarono di ricevere rifornimenti esterni solo quando la situazione era ormai disperata, ma in ogni caso nessun aiuto giunse mai nell'isola. | Il Centro era stato fondato nel [[1918]] e l'anno seguente aveva organizzato una rivolta controrivoluzionaria sostenuta dagli inglesi e guidata da Iudenic, ma i marinai e i soldati della città-fortezza sostenettero apertamente i bolscevichi e per questo furono anche bombardati dagli inglesi. Quindi Kronstadt fu sempre fedele al suo storico carattere [[rivoluzionario]] e proletario, nonostante i bianchi sperassero sempre di portare dalla loro parte i soldati e i marinai delle navi ''Petropavlovsk'' e ''Sebastopoli''. Sostanziammente non ci riuscirono mai, dal momento che, come spiega [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', accettarono di ricevere rifornimenti esterni solo quando la situazione era ormai disperata, ma in ogni caso nessun aiuto giunse mai nell'isola. | ||
Fu lo stesso [[Lenin]], durante il X congresso del Partito Comunista del [[15 marzo]], a dire pubblicamente che a Kronstadt «non vogliono né le guardie bianche, né il nostro potere» <ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', Res Gestae, p. 122.</ref>, spiegando anche come nella città-fortezza si fosse ormai aperto un solco tra gli abitanti e il Partito Comunista, peraltro dimostrato dalla fuga di militanti dal partito, delusi com'erano dal carattere autoritario del potere bolscevico e dal ''comunismo di guerra'', che aveva comportato la nazionalizzazione dell'industria, la soppressione del commercio privato e la requisizione di viveri a favore dell'[[esercito]] e degli abitanti delle città. Quest'ultime misure furono particolarmente invise dai marinai di Kronstadt, la maggior parte dei quali erano ex-contadini che avevano toccato con mano (direttamente o per racconto dei famigliari) la violenza bolscevica durante le requisizioni ai contadini dei prodotti agricoli. | Fu lo stesso [[Lenin]], durante il X congresso del Partito Comunista del [[15 marzo]], a dire pubblicamente che a Kronstadt «non vogliono né le guardie bianche, né il nostro potere» <ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', Res Gestae, p. 122.</ref>, spiegando anche come nella città-fortezza si fosse ormai aperto un solco tra gli abitanti e il Partito Comunista, peraltro dimostrato dalla fuga di militanti dal partito, delusi com'erano dal carattere autoritario del potere bolscevico e dal ''comunismo di guerra'', che aveva comportato la nazionalizzazione dell'industria, la soppressione del commercio privato e la requisizione di viveri a favore dell'[[esercito]] e degli abitanti delle città. Quest'ultime misure furono particolarmente invise dai marinai di Kronstadt, la maggior parte dei quali erano ex-contadini che avevano toccato con mano (direttamente o per racconto dei famigliari) la violenza bolscevica durante le requisizioni ai contadini dei prodotti agricoli. | ||
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Prima dell'assalto la popolazione fu avvisata da un manifesto diffuso a Kronstadt tramite un aereoplano, erroneamente poi attribuito a [[Lev Trotzkij|Trotzkij]] ma in realtà opera di Zinoviev, che recitava quanto segue: | Prima dell'assalto la popolazione fu avvisata da un manifesto diffuso a Kronstadt tramite un aereoplano, erroneamente poi attribuito a [[Lev Trotzkij|Trotzkij]] ma in realtà opera di Zinoviev, che recitava quanto segue: | ||
:«Dietro i social rivoluzionari e i menscevichi, gli ufficiali bianchi mostrano i loro artigli. I capi reali della ribellione sono il generale Koslovski e i suoi complici Burkser, Kostrimintinov, Scirmanovski, e altre guardie bianche che vi ingannano. In realtà essi si battono per la restaurazione dello zarismo e perché un nuovo Viren <ref>Feroce comandante della base navale di Kronstadt sino al momento della sua esecuzione, avvenuta nel febbraio [[1917]].</ref> si istalli sulle vostre spalle. Che Pietrogrado, la Siberia e l'Ucraina siano pronte a seguirvi è un'infame menzogna. La verità è che siete circondati da ogni parte [...] all'ultimo minuto i Koslovski e i Petricenko vi lasceranno e si rifugeranno in Finlandia. Che cosa farete allora? Se li seguirete, pensate che i finlandesi vi daranno da mangiare? Non avete sentito che cosa è successo agli uomini di Wrangel, che muoiono come mosche di fame e malattie? Lo stesso destino vi attende, a meno che non vi arrendiate entro 24 ore. Se lo farete sarete perdonati; ma se non lo farete sarete massacrati come pernici». <ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', Res Gestae, pp. 137-138.</ref> <ref name="mitragliati">[[Victor Serge]], in ''Memorie di un rivoluzionario'', p. 159, riporta invece in maniera più sintetica che il manifesto arrecava il seguente ultimatum: «'''Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!'''» </ref> | :«Dietro i social [[rivoluzionari]] e i menscevichi, gli ufficiali bianchi mostrano i loro artigli. I capi reali della ribellione sono il generale Koslovski e i suoi complici Burkser, Kostrimintinov, Scirmanovski, e altre guardie bianche che vi ingannano. In realtà essi si battono per la restaurazione dello zarismo e perché un nuovo Viren <ref>Feroce comandante della base navale di Kronstadt sino al momento della sua esecuzione, avvenuta nel febbraio [[1917]].</ref> si istalli sulle vostre spalle. Che Pietrogrado, la Siberia e l'Ucraina siano pronte a seguirvi è un'infame menzogna. La verità è che siete circondati da ogni parte [...] all'ultimo minuto i Koslovski e i Petricenko vi lasceranno e si rifugeranno in Finlandia. Che cosa farete allora? Se li seguirete, pensate che i finlandesi vi daranno da mangiare? Non avete sentito che cosa è successo agli uomini di Wrangel, che muoiono come mosche di fame e malattie? Lo stesso destino vi attende, a meno che non vi arrendiate entro 24 ore. Se lo farete sarete perdonati; ma se non lo farete sarete massacrati come pernici». <ref>Riportato da [[Paul Avrich]] in ''Kronstadt 1921'', Res Gestae, pp. 137-138.</ref> <ref name="mitragliati">[[Victor Serge]], in ''Memorie di un rivoluzionario'', p. 159, riporta invece in maniera più sintetica che il manifesto arrecava il seguente ultimatum: «'''Arrendetevi o sarete mitragliati come conigli!'''» </ref> | ||
Il [[7 marzo]] [[1921]] l'Armata Rossa, fondata da [[Lev Trotskij|Trotskij]], sotto il comando di Michail Nikolaevič Tuchačevskij iniziò i primi attacchi contro Kronstadt, proprio nel momento in cui il X Congresso del Partito Comunista aboliva le requisizioni forzate delle derrate alimentari (accettando quindi alcune proposte del soviet di Kronstadt) e proclamava la NEP (nuova politica economica). I bolscevichi però, preoccupati di possibili insubordinazioni dei militari, decisero di chiudere definitivamente la “questione Kronstadt”,. | Il [[7 marzo]] [[1921]] l'Armata Rossa, fondata da [[Lev Trotskij|Trotskij]], sotto il comando di Michail Nikolaevič Tuchačevskij iniziò i primi attacchi contro Kronstadt, proprio nel momento in cui il X Congresso del Partito Comunista aboliva le requisizioni forzate delle derrate alimentari (accettando quindi alcune proposte del soviet di Kronstadt) e proclamava la NEP (nuova politica economica). I bolscevichi però, preoccupati di possibili insubordinazioni dei militari, decisero di chiudere definitivamente la “questione Kronstadt”,. | ||
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I reparti delle trupe bolsceviche "[[Ceka]]" e "Kursanti" (in tutto circa 60.000 uomini),, sfruttando il manto di ghiaccio che ancora copriva le acque di fronte a Pietrogrado, attaccarono l'isola, che però resistette eroicamente. Oltre alla difesa militare, gli insorti organizzarono, con la collaborazione di tutti, infermerie, sale operatorie, comitati per i munizionamenti e per l'approvvigionamento. | I reparti delle trupe bolsceviche "[[Ceka]]" e "Kursanti" (in tutto circa 60.000 uomini),, sfruttando il manto di ghiaccio che ancora copriva le acque di fronte a Pietrogrado, attaccarono l'isola, che però resistette eroicamente. Oltre alla difesa militare, gli insorti organizzarono, con la collaborazione di tutti, infermerie, sale operatorie, comitati per i munizionamenti e per l'approvvigionamento. | ||
Nell'articolo ''Le tappe della rivoluzione'', pubblicato il [[12 marzo]] i rivoltosi scrissero: | Nell'articolo ''Le tappe della rivoluzione'', pubblicato il [[12 marzo]] i rivoltosi scrissero: | ||
:«Il partito comunista detiene il potere pubblico, lasciando da parte gli operai ed i contadini nel cui nome opera. Si è stabilito un nuovo feudalesimo in nome del comunismo Del contadino si è tatto un semplice schiavo e degli opera i, schiavi sa/aria/i nelle fabbriche sta/ali. Gli operai intellettuali sono stati degnatati al completo [...] È giunta l'ora di farla finita con la commissariocrazia Kronstadt non dorme. Nel marzo e nell'ottobre del 1917 si è trovata al fronte ed oggi è ancora lei che spiega la bandiera della | :«Il partito comunista detiene il potere pubblico, lasciando da parte gli operai ed i contadini nel cui nome opera. Si è stabilito un nuovo feudalesimo in nome del comunismo Del contadino si è tatto un semplice schiavo e degli opera i, schiavi sa/aria/i nelle fabbriche sta/ali. Gli operai intellettuali sono stati degnatati al completo [...] È giunta l'ora di farla finita con la commissariocrazia Kronstadt non dorme. Nel marzo e nell'ottobre del 1917 si è trovata al fronte ed oggi è ancora lei che spiega la bandiera della Terza Rivoluzione: la [[rivoluzione]] proletaria [...] È finita la burocrazia. L'assemblea costituente appartiene al passato. Ora deve cadere la commissariocrazia. È giunta l'ora per il vero potere del proletariato, per il potere dei soviet!». <ref name="isv"></ref> | ||
Consapevoli della difficoltà di fronteggiare la forza dell'Armata Rossa, gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'': | Consapevoli della difficoltà di fronteggiare la forza dell'Armata Rossa, gli insorti si appellarono al mondo, chiedendo che ovunque si mettessero in atto azioni di [[solidarietà]]. Nel numero del [[13 marzo]] di «Isvestia» fu pubblicato un articolo intitolato ''Appello ai lavoratori del mondo intero!'': | ||
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"''Viva i soviet liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati comunisti». <ref name="isv"></ref> | "''Viva i soviet liberamente eletti!'' Che lo sappia il proletariato del mondo intero. Compagni, abbiamo bisogno del vostro aiuto morale!" Protestate contro gli atti liberticidi degli autocrati comunisti». <ref name="isv"></ref> | ||
Purtroppo per loro, l'appello non fu accolto sostanzialmente da nessuno e restarono soli sino alla sconfitta finale (i mancati aiuti da parte degli espatriati russi dimostrano ancora una volta che l'insurrezione fu spontanea e di matrice socialista). Ci vollero dodici giorni di durissimi scontri per permettere alle truppe di Mosca di far capitolare la cittadella rivoluzionaria (l'assalto finale fu sferrato da Tuchacevskij il [[17 marzo]]), combattendo casa per casa e massacrando chiunque capitasse sotto tiro, persino tra gli arresi e i familiari presi in ostaggio. Moltissimi insorti fuggirono in [[Finlandia]] (tra cui Petricenko), altri combatterono sino alla morte gridando: | Purtroppo per loro, l'appello non fu accolto sostanzialmente da nessuno e restarono soli sino alla sconfitta finale (i mancati aiuti da parte degli espatriati russi dimostrano ancora una volta che l'insurrezione fu spontanea e di matrice socialista). Ci vollero dodici giorni di durissimi scontri per permettere alle truppe di Mosca di far capitolare la cittadella [[rivoluzionaria]] (l'assalto finale fu sferrato da Tuchacevskij il [[17 marzo]]), combattendo casa per casa e massacrando chiunque capitasse sotto tiro, persino tra gli arresi e i familiari presi in ostaggio. Moltissimi insorti fuggirono in [[Finlandia]] (tra cui Petricenko), altri combatterono sino alla morte gridando: | ||
: «'''''Viva L'Internazionale Comunista! Viva la rivoluzione mondiale!'''''». | : «'''''Viva L'Internazionale Comunista! Viva la [[rivoluzione]] mondiale!'''''». | ||
I tribunali bolscevichi e il partito centrale di Mosca, completarono l'opera, sciogliendo il [[soviet]] di Kronstadt e sostituendolo con una troika di commissari bolscevichi. | I tribunali bolscevichi e il partito centrale di Mosca, completarono l'opera, sciogliendo il [[soviet]] di Kronstadt e sostituendolo con una troika di commissari bolscevichi. | ||
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== Considerazioni sull'esperienza di Kronstadt == | == Considerazioni sull'esperienza di Kronstadt == | ||
[[File:Paul Avrich.jpg|thumb|200px|[[Paul Avrich]] è autore del libro ''Kronstadt 1921''.]] | [[File:Paul Avrich.jpg|thumb|200px|[[Paul Avrich]] è autore del libro ''Kronstadt 1921''.]] | ||
Quella di Kronstadt fu indubbiamente una rivoluzione [[socialista]] in cui si manifestò un ideale [[libertario]], anticentralista e [[federalismo|federalista]]. | Quella di Kronstadt fu indubbiamente una [[rivoluzione]] [[socialista]] in cui si manifestò un ideale [[libertario]], anticentralista e [[federalismo|federalista]]. | ||
La | La Terza (o Quarta) [[Rivoluzione russa]], nel rivendicare il «'''''potere ai soviet e non ai partiti'''''», espresse l'idea che il [[socialismo]] non si può realizzare se persiste l'esistenza di classi subalterne esautorate dalla facoltà decisionale. Tuttavia sarebbe sbagliato affermare che a Kronstadt la [[rivoluzione]] fu anarchica, poiché le richieste dei [[rivoluzionari]] erano volte alla costruzione di uno [[Stato]] [[libertario]] e non alla distruzione dello stesso. | ||
Certamente gli anarchici ebbero un ruolo importante all'interno della corrente rivoluzionaria, dato che, sin dal [[1918]], subirono una dura [[repressione]] per mano del [[soviet]] di Mosca. | Certamente gli anarchici ebbero un ruolo importante all'interno della corrente rivoluzionaria, dato che, sin dal [[1918]], subirono una dura [[repressione]] per mano del [[soviet]] di Mosca. | ||
Gli anarchici vissero, in quegli anni, pienamente integrati alle varie correnti rivoluzionarie, confrontandosi nella "Piazza Ancora" insieme a tutta la popolazione e cercando sempre nuovi spazi di [[libertà]] nonostante l'[[autorità |autoritarismo]] bolscevico. | Gli anarchici vissero, in quegli anni, pienamente integrati alle varie correnti [[rivoluzionarie]], confrontandosi nella "Piazza Ancora" insieme a tutta la popolazione e cercando sempre nuovi spazi di [[libertà]] nonostante l'[[autorità |autoritarismo]] bolscevico. | ||
A Kronstadt si ripeté il dramma che storicamente colpì gran parte delle [[rivoluzioni]] [[libertarie]] (dalla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune Parigina]], all'[[Ucraina libertaria]] di [[Nestor Makhno]]): l'isolamento dei rivoluzionari. I [[libertari]] tentarono di ribattere colpo su colpo alle menzogne dei bolscevichi, ma non furono in grado, anche per via dell'isolamento geografico, di coinvolgere altre realtà al di fuori dell'isola. Quest'isolamento fu, di fatto, una delle cause principali della sconfitta degli ideali [[libertari]]. | A Kronstadt si ripeté il dramma che storicamente colpì gran parte delle [[rivoluzioni]] [[libertarie]] (dalla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune Parigina]], all'[[Ucraina libertaria]] di [[Nestor Makhno]]): l'isolamento dei [[rivoluzionari]]. I [[libertari]] tentarono di ribattere colpo su colpo alle menzogne dei bolscevichi, ma non furono in grado, anche per via dell'isolamento geografico, di coinvolgere altre realtà al di fuori dell'isola. Quest'isolamento fu, di fatto, una delle cause principali della sconfitta degli ideali [[libertari]]. | ||
Kronstadt insegna inoltre che solo le masse possono spontaneamente e consapevolmente decidere di mobilitarsi per la propria liberazione e nessun partito, nessuna avanguardia né tantomeno alcuno [[Stato]] può sostituirsi ad esse. | Kronstadt insegna inoltre che solo le masse possono spontaneamente e consapevolmente decidere di mobilitarsi per la propria liberazione e nessun partito, nessuna avanguardia né tantomeno alcuno [[Stato]] può sostituirsi ad esse. |