Alfredo Luís da Costa: differenze tra le versioni

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Nel retro del ''Café Gelo'', luogo frequentato della ''[[Carbonária]]'' e dai repubblicani, Costa continua a radunarsi con un piccolo gruppo, che comprende [[Manuel Buíça]]. Alfredo continua a camminare liberamente per la città e a riunirsi con elementi repubblicani, esortando i suoi coetanei a continuare la lotta. Durante un incontro con [[Machado Santos]] e [[Soares Andrea]] al ''Café Gelo'', poco dopo il tentativo di golpe, Costa, toccando la tasca dei pantaloni in cui tiene la sua revolver Browning, afferma:
Nel retro del ''Café Gelo'', luogo frequentato della ''[[Carbonária]]'' e dai repubblicani, Costa continua a radunarsi con un piccolo gruppo, che comprende [[Manuel Buíça]]. Alfredo continua a camminare liberamente per la città e a riunirsi con elementi repubblicani, esortando i suoi coetanei a continuare la lotta. Durante un incontro con [[Machado Santos]] e [[Soares Andrea]] al ''Café Gelo'', poco dopo il tentativo di golpe, Costa, toccando la tasca dei pantaloni in cui tiene la sua revolver Browning, afferma:
:«Se qualche infiltrato prova ad afferrarmi... gli brucio il cervello». <ref>[http://www.laicidade.org/wp-content/uploads/2008/01/aquilino-regicidio-01.pdf O Atentado de 1 de Fevereiro de 1908 (Regicídio)- Na versão de Aquilino Ribeiro]</ref>
:«Se qualche infiltrato prova ad afferrarmi... gli brucio il cervello». <ref>[http://www.laicidade.org/wp-content/uploads/2008/01/aquilino-regicidio-01.pdf O Atentado de 1 de Fevereiro de 1908 (Regicídio)- Na versão de Aquilino Ribeiro]</ref>
=== Regicidio e morte ===
La mattina del [[1° febbraio]] [[1908]], Alfredo Costa incontra [[Manuel Buíça]] e altri carbonari a Olivais, dove organizzano l'assassinio di João Franco e dei membri della famiglia reale.
Verso le due del pomeriggio, [[Manuel Buíça]] e altri tre pranzano al ''Café Gelo''. [[Manuel Buíça]] è il primo ad alzarsi da tavola, comunicando ai suoi compagni che sarebbe andato a prendere "la barca" (riferendosi al suo intento di raggiungere il traghetto del re appena arrivato). Alle quattro, Alfredo Costa, [[Fabrício de Lemos]] e [[Ximenes]] prendono posizione sotto il portico del ministro del regno. [[Manuel Buíça]] con [[Domingos Ribeiro]] e [[José Maria Nunes]] si posizionano all'interno della piazza, vicino alla statua di Giuseppe I. I sei uomini attendono lungo il percorso pianificato della famiglia reale, insieme al resto della popolazione riunita, osservando l'arrivo della barca.
Dopo lo sbarco, verso le cinque e venti del pomeriggio, [[Manuel Buíça]] apre il fuoco. Alfredo Costa salta sulla carrozza e spara due colpi contro il corpo già senza vita del monarca (Buíça aveva già ucciso il re con il suo primo colpo). La regina affronta Costa con il suo mazzo di fiori, urlando: «Infame! Infame!». Costa si rivolge al principe reale e gli spara un colpo al petto, ma essendo di piccolo calibro non penetra nello sterno e il principe apre il fuoco su Costa, sparando quattro rapidi colpi con il suo revolver di servizio. Costa cade dalla carrozza (più tardi, nell'autopsia chiarirà che i colpi avevano fratturato l'omero sinistro di Costa e, sebbene non fossero fatali, gli avevano impedito di restare sulla carrozza). Un ufficiale di cavalleria, il tenente Figueira, attacca Costa con la sua sciabola, ferendolo alla schiena e al viso. La polizia municipale lo attacca e due agenti lo arrestano e lo trascinano nella sede della polizia vicino al municipio. All'ingresso fu colpito da un ufficiale non identificato o un membro della Guardia Comunale, che gli perfora il polmone, uccidendolo. <ref> Mendo Castro Henriques, p. 235</ref>


== Note ==
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