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{{vedi|Cronologia delle rivolte e dei morti dalla caduta del fascismo ai giorni nostri}} | {{vedi|Cronologia delle rivolte e dei morti dalla caduta del fascismo ai giorni nostri}} | ||
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{{vedi|Il secondo dopo-guerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista}} | {{vedi|Il secondo dopo-guerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista}} | ||
{{vedi|Convegno di Palermo: rapporti tra istituzioni, fascismo e criminalità }} | {{vedi|Convegno di Palermo: rapporti tra istituzioni, fascismo e criminalità }} | ||
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*[[16 febbraio|16]]-[[22 febbraio]] [[1898]]: manifestazioni contro la crisi e i prezzi alti in Sicilia: a Palermo, il [[16 febbraio|16]], l'[[esercito]] interviene contro una manifestazione di disoccupati, donne e ragazzi: il bilancio è di cinque morti e ventotto feriti: le sommosse continuano un pò ovunque ed il [[22 febbraio|22]], a Modica, i carabinieri fanno cinque morti. | *[[16 febbraio|16]]-[[22 febbraio]] [[1898]]: manifestazioni contro la crisi e i prezzi alti in Sicilia: a Palermo, il [[16 febbraio|16]], l'[[esercito]] interviene contro una manifestazione di disoccupati, donne e ragazzi: il bilancio è di cinque morti e ventotto feriti: le sommosse continuano un pò ovunque ed il [[22 febbraio|22]], a Modica, i carabinieri fanno cinque morti. | ||
*[[28 aprile|28]]-[[30 aprile]] [[1898]]: le [[militarismo|forze dell'ordine]] reprimono con durezza le manifestazioni che si tengono in Campania e in Puglia. Le rivolte si estendono ovunque, coinvolgendo Rimini, Ravenna, Benevento e Molfetta, finendo con | *[[28 aprile|28]]-[[30 aprile]] [[1898]]: le [[militarismo|forze dell'ordine]] reprimono con durezza le manifestazioni che si tengono in Campania e in Puglia. Le rivolte si estendono ovunque, coinvolgendo Rimini, Ravenna, Benevento e Molfetta, finendo con l'interessare, in breve tempo, gran parte della penisola. | ||
*[[1° maggio|1°]]-[[5 maggio]] [[1898]]: a Molfetta, i militari sparano sulla folla in [[sciopero]]: si contano cinque morti; il [[5 maggio]], sempre a Molfetta, altri due manifestanti vengono assassinati dalle forza militari. Ai primi di maggio l'[[esercito]] apre il fuoco a Bagnacavallo (Emilia Romagna): sei morti; nello stesso periodo cadono due manifestanti a Piacenza e uno a Figline Valdarno. Il [[5 maggio]] durante una pubblica assemblea davanti al municipio i carabinieri massacrano 4 manifestanti a Sesto Fiorentino. | *[[1° maggio|1°]]-[[5 maggio]] [[1898]]: a Molfetta, i militari sparano sulla folla in [[sciopero]]: si contano cinque morti; il [[5 maggio]], sempre a Molfetta, altri due manifestanti vengono assassinati dalle forza militari. Ai primi di maggio l'[[esercito]] apre il fuoco a Bagnacavallo (Emilia Romagna): sei morti; nello stesso periodo cadono due manifestanti a Piacenza e uno a Figline Valdarno. Il [[5 maggio]] durante una pubblica assemblea davanti al municipio i carabinieri massacrano 4 manifestanti a Sesto Fiorentino. | ||
*[[6 maggio|6]]-[[7 maggio|7]]-[[8 maggio|8]]-[[9 maggio]] [[1898]]: a Milano, vengono erette barricate per le strade della città per protestare contro la crisi e | *[[6 maggio|6]]-[[7 maggio|7]]-[[8 maggio|8]]-[[9 maggio]] [[1898]]: a Milano, vengono erette barricate per le strade della città per protestare contro la crisi e l'autoritarismo governativo. Nel corso delle 4 rivoltose giornate milanesi l'[[esercito]] guidato da Bava-Beccaris cannoneggia sulla folla provocando 88 vittime accertate. Bava Beccarsi sarà premiato dal re Umberto I per i servizi resi al paese. Il [[29 luglio]] [[1900]], per protestare contro i crimini compiti in quei giorni [[Gaetano Bresci]] colpirà a morte il re. | ||
*[[1899]]: in Sardegna viene spedito un corpo militare adibito alla [[repressione]] del fenomeno del [[banditismo]]: perquisizioni, arresti e violenze si susseguono specialmente nel centro dell'isola. Nella Barbagia di Seulo, ben 150 carabinieri e 60 militari snidano ed uccidono 4 latitanti, i fratelli Giacomo ed Elia Serra Sanna, Salvatore Pau e Tomaso Virdis, mentre il Giuseppe Lovicu riesce a fuggire rimandando la sua fine al [[1901]] quando cadrà sotto il fuoco dei carabinieri. | *[[1899]]: in Sardegna viene spedito un corpo militare adibito alla [[repressione]] del fenomeno del [[banditismo]]: perquisizioni, arresti e violenze si susseguono specialmente nel centro dell'isola. Nella Barbagia di Seulo, ben 150 carabinieri e 60 militari snidano ed uccidono 4 latitanti, i fratelli Giacomo ed Elia Serra Sanna, Salvatore Pau e Tomaso Virdis, mentre il Giuseppe Lovicu riesce a fuggire rimandando la sua fine al [[1901]] quando cadrà sotto il fuoco dei carabinieri. | ||
*[[4 settembre]] [[1904]]: a Bugerru (Sardegna), una delegazione di minatori in lotta per l'aumento salariale viene violentemente caricati dai carabinieri: un eccidio, 3 morti e decine di feriti. | *[[4 settembre]] [[1904]]: a Bugerru (Sardegna), una delegazione di minatori in lotta per l'aumento salariale viene violentemente caricati dai carabinieri: un eccidio, 3 morti e decine di feriti. |