Giovanni Governato: differenze tra le versioni

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===Iter artistico e politico ===
===Iter artistico e politico ===
Giovanni Governato inizia il suo iter artistico come xilografo della [[stampa libertaria|rivista]] ''L'Eroica'', diretta da Ettore Cozzani <ref>[http://www.bibliotecadiviasenato.it/Download/Cozzani_Comunicato_Stampa.PDF ''Ettore Cozzani e L'Eroica'']:
Giovanni Governato inizia il suo iter artistico come xilografo della [[stampa libertaria|rivista]] ''L'Eroica'', diretta da Ettore Cozzani <ref>[http://www.bibliotecadiviasenato.it/Download/Cozzani_Comunicato_Stampa.PDF ''Ettore Cozzani e L'Eroica'']:
Ettore Cozzani (La Spezia, 1884 - Milano, 22 giugno 1971) è stato un importantissimo intellettuale spezzino, poeta, scrittore ed editore: i suoi lavori risentono di quei personaggi considerati i maggiori poeti a cavallo dei due secoli fra '800 e '900, ovvero Carducci, Pascoli e [[Gabriele D'Annunzio|D’Annunzio]]. Importantissimo é stato il contributo che ha dato allo sviluppo innovatore della xilografia, sopratutto nel periodo in cui dirigeva il lavoro dello "xilografo" Giovanni Governato, in quel tempo impegnato per la [[stampa libertaria|rivista]] «L'Eroica».</ref>, e partecipando alla formazione del gruppo artistico della "Zimarra". Saranno i membri del gruppo ad attribuirgli lo pseudonimo di "Cromatico".  
Ettore Cozzani (La Spezia, 1884 - Milano, 22 giugno 1971) è stato un importantissimo intellettuale spezzino, poeta, scrittore ed editore: i suoi lavori risentono di quei personaggi considerati i maggiori poeti a cavallo dei due secoli fra '800 e '900, ovvero Carducci, Pascoli e [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]]. Importantissimo é stato il contributo che ha dato allo sviluppo innovatore della xilografia, sopratutto nel periodo in cui dirigeva il lavoro dello "xilografo" Giovanni Governato, in quel tempo impegnato per la [[stampa libertaria|rivista]] «L'Eroica».</ref>, e partecipando alla formazione del gruppo artistico della "Zimarra". Saranno i membri del gruppo ad attribuirgli lo pseudonimo di "Cromatico".  


In questa fase inizia anche a produrre disegni e raffigurazioni artistiche per svariate [[stampa anarchica|riviste anarchiche]], come
In questa fase inizia anche a produrre disegni e raffigurazioni artistiche per svariate [[stampa anarchica|riviste anarchiche]], come
''[[Iconoclasta!]]'' di Pistoia (1920-21) <ref>Secondo l'articolo [http://rousseaustudies.free.fr/articlefermentslibertaires.html ''Fantasies libertaires''] si tratterebbe de «[[L'Iconoclasta]]», rivista che anticipò la fondazione di «[[Iconoclasta!]]», avvenuta nel [[1919]] a Pistoia per emrito di [[Virgilio Gozzoli]].</ref>, ''Il Proletario'' di Pontremoli ([[1922]]), ''Anarchismo'' di Pisa ([[1922]]), ''Vespro anarchico'' di Palermo ([[1921]]-[[1923|23]]), ''[[Il Libertario]]'' <ref>Storica rivista diretta da [[Pasquale Binazzi]]</ref> di La Spezia ([[1919]]-[[1922|22]]). Su ''Gli Scamiciati'' di Pegli ([[1920]]-[[1921|21]]) [[Filippo Tommaso Marinetti]] lo incorona ufficialmente del "titolo" di pittore futurista.  
''[[Iconoclasta!]]'' di Pistoia (1920-21) <ref>Secondo l'articolo [http://rousseaustudies.free.fr/articlefermentslibertaires.html ''Fantasies libertaires''] si tratterebbe de «[[L'Iconoclasta]]», rivista che anticipò la fondazione di «[[Iconoclasta!]]», avvenuta nel [[1919]] a Pistoia per emrito di [[Virgilio Gozzoli]].</ref>, ''Il Proletario'' di Pontremoli ([[1922]]), ''Anarchismo'' di Pisa ([[1922]]), ''Vespro anarchico'' di Palermo ([[1921]]-[[1923|23]]), ''[[Il Libertario]]'' <ref>Storica rivista diretta da [[Pasquale Binazzi]]</ref> di La Spezia ([[1919]]-[[1922|22]]). Su ''Gli Scamiciati'' di Pegli ([[1920]]-[[1921|21]]) [[Filippo Tommaso Marinetti]] lo incorona ufficialmente del "titolo" di pittore futurista.  


Con [[Tintino Rasi]] e [[Renzo Novatore]] nel [[1921]], a Pistoia, dà  vita a ''[[Vertice]]'', rivista [[anarco-futurismo|anarco-futurista]] dal chiaro sottotitolo «Rivista anarchica e di pensiero» ed il cui motto è «Forza Bellezza-Audacia Violenza». «[[Vertice]]» si prefiggeva l'obiettivo di unire e dare voce a «liberissimi scrittori e artisti spregiudicati» riuniti intorno all’informale gruppo [[anarco-futurismo|anarco-futurista]] di Arcola. Sull’unico numero editato, Governato pubblica le sue xilografie e alcuni suoi quadri.
Con [[Tintino Rasi]] e [[Renzo Novatore]] nel [[1921]], a Pistoia, dà  vita a ''[[Vertice]]'', rivista [[anarco-futurismo|anarco-futurista]] dal chiaro sottotitolo «Rivista anarchica e di pensiero» ed il cui motto è «Forza Bellezza-Audacia Violenza». «[[Vertice]]» si prefiggeva l'obiettivo di unire e dare voce a «liberissimi scrittori e artisti spregiudicati» riuniti intorno all'informale gruppo [[anarco-futurismo|anarco-futurista]] di Arcola. Sull'unico numero editato, Governato pubblica le sue xilografie e alcuni suoi quadri.


Nel [[1921]] espone le sue opere a Parigi alle gallerie Reinhardt, accanto a [[Giacomo Balla|Balla]], [[Umberto Boccioni|Boccioni]], Depero, Trampolini, Russolo, ecc. <ref name="d">''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'', Tomo I, BFS, 2003, pag 752</ref>
Nel [[1921]] espone le sue opere a Parigi alle gallerie Reinhardt, accanto a [[Giacomo Balla|Balla]], [[Umberto Boccioni|Boccioni]], Depero, Trampolini, Russolo, ecc. <ref name="d">''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'', Tomo I, BFS, 2003, pag 752</ref>
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Governato viene scagionato dalle accuse grazie alla brillante quanto rocambolesca difesa di Ezio Torraca, avvocato [[fascismo|fascista]] ma amico d'infanzia di ''Cromatico'', che metterà  in piedi un vero e proprio capolavoro oratorio in cui riuscirà  a negare l'inequivocabilità  del "reato" imputatogli. Durante lo svolgersi del processo [[Filippo Tommaso Marinetti]], l'autore del ''Manifesto Futurista'' e il più celebre tra i futuristi del momento, nel frattempo passato "armi e bagagli" al [[fascismo]], spedisce una lettera di [[solidarietà ]] a Governato in nome del loro comune «impeto futurista». Nella lettera, vero e proprio capolavoro di "aulica ambiguità " scritta da quello che oramai era divenuto un vero e proprio servo del [[fascismo]] <ref>Ad onor di Filippo Tommaso Marinetti occorre dire che attaccò con rabbia le "Leggi Razziali" promulgate da Mussolini nel [[1938]]: «Benché apertamente ostile alle leggi razziali e al nazismo, era a Salò poco prima della morte, nel 1944» ([http://www.archiviostorico.info/index.php?option=com_content&task=view&id=3467 Estratto da ''Filippo Tommaso Marinetti. Invenzioni, avventure e passioni di un "rivoluzionario"'']). Invece il [[Impresa di Fiume|D'Annunzio]] morì in modo poco chiaro pochissimo tempo prima fossero promulgate le famigerate leggi, tenuto sempre sotto controllo dai servizi segreti fascisti e dai carabinieri. Si veda ''D'Annunzio e la piovra fascista. Spionaggi al Vittoriale nella testimonianza del federale di Brescia'' di Festorazzi Roberto, che riporta: «Luglio 1935: Mussolini e Starace convocano d'urgenza a Roma il federale di Brescia, Giovanni Comini. L'ordine che il gerarca riceve è raggelante: bisogna mettere D'Annunzio nelle condizioni di non nuocere. In che modo? Rendendo ancora più asfissiante la sorveglianza sull'inquilino del Vittoriale e inibendo ogni sua iniziativa non gradita al regime. Il Vate, infatti, appare inquieto e ondivago, sul piano politico; incerto se appoggiare la guerra d'Etiopia, contrarissimo all'alleanza con Hitler. Viene così allo scoperto il retroscena sugli ultimi tre anni di vita di D'Annunzio, sottoposto a una sorta di internamento. E si conosce la verità  sul messaggio del poeta ai Latini di Francia, censurato per ordine del Duce.» ([http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-festorazzi_roberto/sku-12050130/d_annunzio_e_la_piovra_fascista_spionaggi_al_vittoriale_nella_testimonianza_del_federale_di_brescia_.htm Estratto dalla recensione del libro]) </ref>, e che risulterà  decisiva per l'esito dello stesso processo quanto l'arringa di Torracca, Marinetti difende a spada tratta un amico, Governato, inequivocabilmente [[antifascismo|antifascista]], anarchico e forse anche "colpevole".
Governato viene scagionato dalle accuse grazie alla brillante quanto rocambolesca difesa di Ezio Torraca, avvocato [[fascismo|fascista]] ma amico d'infanzia di ''Cromatico'', che metterà  in piedi un vero e proprio capolavoro oratorio in cui riuscirà  a negare l'inequivocabilità  del "reato" imputatogli. Durante lo svolgersi del processo [[Filippo Tommaso Marinetti]], l'autore del ''Manifesto Futurista'' e il più celebre tra i futuristi del momento, nel frattempo passato "armi e bagagli" al [[fascismo]], spedisce una lettera di [[solidarietà ]] a Governato in nome del loro comune «impeto futurista». Nella lettera, vero e proprio capolavoro di "aulica ambiguità " scritta da quello che oramai era divenuto un vero e proprio servo del [[fascismo]] <ref>Ad onor di Filippo Tommaso Marinetti occorre dire che attaccò con rabbia le "Leggi Razziali" promulgate da Mussolini nel [[1938]]: «Benché apertamente ostile alle leggi razziali e al nazismo, era a Salò poco prima della morte, nel 1944» ([http://www.archiviostorico.info/index.php?option=com_content&task=view&id=3467 Estratto da ''Filippo Tommaso Marinetti. Invenzioni, avventure e passioni di un "rivoluzionario"'']). Invece il [[Impresa di Fiume|D'Annunzio]] morì in modo poco chiaro pochissimo tempo prima fossero promulgate le famigerate leggi, tenuto sempre sotto controllo dai servizi segreti fascisti e dai carabinieri. Si veda ''D'Annunzio e la piovra fascista. Spionaggi al Vittoriale nella testimonianza del federale di Brescia'' di Festorazzi Roberto, che riporta: «Luglio 1935: Mussolini e Starace convocano d'urgenza a Roma il federale di Brescia, Giovanni Comini. L'ordine che il gerarca riceve è raggelante: bisogna mettere D'Annunzio nelle condizioni di non nuocere. In che modo? Rendendo ancora più asfissiante la sorveglianza sull'inquilino del Vittoriale e inibendo ogni sua iniziativa non gradita al regime. Il Vate, infatti, appare inquieto e ondivago, sul piano politico; incerto se appoggiare la guerra d'Etiopia, contrarissimo all'alleanza con Hitler. Viene così allo scoperto il retroscena sugli ultimi tre anni di vita di D'Annunzio, sottoposto a una sorta di internamento. E si conosce la verità  sul messaggio del poeta ai Latini di Francia, censurato per ordine del Duce.» ([http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-festorazzi_roberto/sku-12050130/d_annunzio_e_la_piovra_fascista_spionaggi_al_vittoriale_nella_testimonianza_del_federale_di_brescia_.htm Estratto dalla recensione del libro]) </ref>, e che risulterà  decisiva per l'esito dello stesso processo quanto l'arringa di Torracca, Marinetti difende a spada tratta un amico, Governato, inequivocabilmente [[antifascismo|antifascista]], anarchico e forse anche "colpevole".


===L’ultimo periodo===
===L'ultimo periodo===
Prosciolto da ogni imputazione, abbandona l’attivismo politico. In una nota del [[5 settembre]] [[1927]] la Prefettura segnala Governato come persona «mite, pittore futurista d’intelligenza molta sveglia» e «sufficiente cultura». Viene comunque sorvegliato dalle [[autorità ]] in quanto persistevano i suoi contatti, ma probabilmente peri semplice amicizia, con alcuni esponenti degli ambienti anarchici.  
Prosciolto da ogni imputazione, abbandona l'attivismo politico. In una nota del [[5 settembre]] [[1927]] la Prefettura segnala Governato come persona «mite, pittore futurista d'intelligenza molta sveglia» e «sufficiente cultura». Viene comunque sorvegliato dalle [[autorità ]] in quanto persistevano i suoi contatti, ma probabilmente peri semplice amicizia, con alcuni esponenti degli ambienti anarchici.  


Governato è persona schiva e riservata, non essendo iscritta al Partito Nazionale Fascista, soppravive in difficili condizioni economiche mantenendosi con la vendita dei suoi quadri. L'[[autorità ]] fascista continua a segnalarlo come «indifferente verso le istituzioni e le manifestazioni del regime», ma anche estraneo all'attività  politica Radiato dal CPC (ex Casellario Politico Centrale) nel [[1936]], muore a Genova Nervi il [[28 maggio]] [[1951]] <ref name="d">''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'', Tomo I, BFS, 2003, pag 752</ref>.
Governato è persona schiva e riservata, non essendo iscritta al Partito Nazionale Fascista, soppravive in difficili condizioni economiche mantenendosi con la vendita dei suoi quadri. L'[[autorità ]] fascista continua a segnalarlo come «indifferente verso le istituzioni e le manifestazioni del regime», ma anche estraneo all'attività  politica Radiato dal CPC (ex Casellario Politico Centrale) nel [[1936]], muore a Genova Nervi il [[28 maggio]] [[1951]] <ref name="d">''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'', Tomo I, BFS, 2003, pag 752</ref>.
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