Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "" con ""
m (Sostituzione testo - "à" con "Á")
m (Sostituzione testo - "" con "")
Riga 1: Riga 1:
[[Image:Flag of the EZLN.png|thumb|200px|right|Bandiera dell'EZLN]]L’'''Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale''' o '''EZLN''', è un’organizzazione politico-militare comparsa  nel [[1994]] nello [[Stato]] messicano del Chiapas, e il cui comando, composto essenzialmente da autoctoni, porta il nome di [[Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comitato Genrale]] (CCRI-CG) dell’EZLN.
[[Image:Flag of the EZLN.png|thumb|200px|right|Bandiera dell'EZLN]]L’'''Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale''' o '''EZLN''', è un’organizzazione politico-militare comparsa  nel [[1994]] nello [[Stato]] messicano del Chiapas, e il cui comando, composto essenzialmente da autoctoni, porta il nome di [[Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comitato Genrale]] (CCRI-CG) dell’EZLN.


La teoria e la pratica zapatista è assimilabile  a quella di altri movimenti, come quello dei ''[[Sem-terra]]'' in [[Brasile]], dei ''[[Piqueteros]]'' in [[Argentina]] ecc., tutti comunque legati ad un discorso e ad un lavoro definito “[[contro-cultura|contro culturale]]”, che in [[Spagna]] alcuni hanno identificato come il risultato del lavoro svolto dalla cosiddetta "[[generazione Z]]"<ref> Machín, Juan. ''Hoy, ¿Generación se escribe con Z?'' (Oggi, generazione si scrive con la Z?), rivista ''Generación Z''. ''Cultura Joven'', A.C., 1998 </ref>, il quale rifiuta la ricerca del potere istituzionale. L’EZLN prende il nome dal rivoluzionario messicano [[Emiliano Zapata]], e i membri si considerano come i suoi eredi nella secolare lotta  di resistenza indigena contro l’[[imperialismo]]<ref> È per questo motivo che l'EZLN preferisce l'appellattivo di zapatisti piuttosto che "neo-zapatisti", proprio per evidenziare la continuità  con il passato e con la secolare resistenza degli indigeni messicani</ref>. Il portavoce dell'EZLN è il carismatico [[Subcomandante Marcos]].
La teoria e la pratica zapatista è assimilabile  a quella di altri movimenti, come quello dei ''[[Sem-terra]]'' in [[Brasile]], dei ''[[Piqueteros]]'' in [[Argentina]] ecc., tutti comunque legati ad un discorso e ad un lavoro definito “[[contro-cultura|contro culturale]], che in [[Spagna]] alcuni hanno identificato come il risultato del lavoro svolto dalla cosiddetta "[[generazione Z]]"<ref> Machín, Juan. ''Hoy, ¿Generación se escribe con Z?'' (Oggi, generazione si scrive con la Z?), rivista ''Generación Z''. ''Cultura Joven'', A.C., 1998 </ref>, il quale rifiuta la ricerca del potere istituzionale. L’EZLN prende il nome dal rivoluzionario messicano [[Emiliano Zapata]], e i membri si considerano come i suoi eredi nella secolare lotta  di resistenza indigena contro l’[[imperialismo]]<ref> È per questo motivo che l'EZLN preferisce l'appellattivo di zapatisti piuttosto che "neo-zapatisti", proprio per evidenziare la continuità  con il passato e con la secolare resistenza degli indigeni messicani</ref>. Il portavoce dell'EZLN è il carismatico [[Subcomandante Marcos]].


La lotta dell’EZLN, di cui si può seguire l’evoluzione attraverso le sue '''6 Dichiarazioni Politiche''' ("Dichiarazioni della Selva Lacandona"), si riassume in tre espressioni minimali che vanno dal locale al globale:
La lotta dell’EZLN, di cui si può seguire l’evoluzione attraverso le sue '''6 Dichiarazioni Politiche''' ("Dichiarazioni della Selva Lacandona"), si riassume in tre espressioni minimali che vanno dal locale al globale:
Riga 20: Riga 20:
Il dialogo con il governo si dilungò per un periodo di tre anni e terminò con la firma degli ''[[Accordi di San Andrés]]'', secondo i quali il governo messicano si sarebbe impegnato a modificare la costituzione nazionale per ottenere alcuni elementari diritti per il ''pueblo'' indigeno, tra i quali l'[[autonomia]] indigena. Una commissione di deputati di diversi partiti politici, chiamata [[COCOPA]], modificò drasticamente l’iniziativa di legge in favore dell'EZLN. L'allora presidente messicano, [[Ernesto Zedillo]], nonostante avesse promesso che il Congresso avrebbe deciso se approvarla o no, non permise di inviare l'iniziativa tal quale alla camera dei deputati. Affermando che erano stati violati gli accordi di negoziazione, l'EZLN si ritirò nuovamente nelle montagne e a questo punto Zedillo decise di aumentare la presenza militare in Chiapas per evitare che si estendesse la zona di influenza dell'EZLN. Una tregua non ufficiale accompagnò il silenzio dell'EZLN durante i seguenti tre anni, gli ultimi del mandato di Zedillo.
Il dialogo con il governo si dilungò per un periodo di tre anni e terminò con la firma degli ''[[Accordi di San Andrés]]'', secondo i quali il governo messicano si sarebbe impegnato a modificare la costituzione nazionale per ottenere alcuni elementari diritti per il ''pueblo'' indigeno, tra i quali l'[[autonomia]] indigena. Una commissione di deputati di diversi partiti politici, chiamata [[COCOPA]], modificò drasticamente l’iniziativa di legge in favore dell'EZLN. L'allora presidente messicano, [[Ernesto Zedillo]], nonostante avesse promesso che il Congresso avrebbe deciso se approvarla o no, non permise di inviare l'iniziativa tal quale alla camera dei deputati. Affermando che erano stati violati gli accordi di negoziazione, l'EZLN si ritirò nuovamente nelle montagne e a questo punto Zedillo decise di aumentare la presenza militare in Chiapas per evitare che si estendesse la zona di influenza dell'EZLN. Una tregua non ufficiale accompagnò il silenzio dell'EZLN durante i seguenti tre anni, gli ultimi del mandato di Zedillo.


Dopo la fine del dialogo furono lanciate numerose accuse contro l’esercito messicano e i gruppi paramilitari colpevoli delle persecuzioni subite dagli autoctoni zapatisti. Una di queste fu il “''[[massacro di Acteal]]''”, in cui 45 persone furono assassinate, mentre assistevano alla messa, da un gruppo paramilitare agli ordini del Partito Rivoluzionario Istituzionale ([[Partido Revolucionario Institucional]]). I motivi e le identità  degli assassini furono ben chiari dall’inizio, i colpevoli furono senza alcun dubbio l’esercito e i governi locale e nazionale.
Dopo la fine del dialogo furono lanciate numerose accuse contro l’esercito messicano e i gruppi paramilitari colpevoli delle persecuzioni subite dagli autoctoni zapatisti. Una di queste fu il “''[[massacro di Acteal]]'', in cui 45 persone furono assassinate, mentre assistevano alla messa, da un gruppo paramilitare agli ordini del Partito Rivoluzionario Istituzionale ([[Partido Revolucionario Institucional]]). I motivi e le identità  degli assassini furono ben chiari dall’inizio, i colpevoli furono senza alcun dubbio l’esercito e i governi locale e nazionale.


Il [[5 dicembre]] del [[2000]], il nuovo Presidente del [[Messico]], Vicente Fox Quesada, inviò la cosiddetta legge COPOCA al Congresso Messicano tale e quale a come era stata promessa durante la sua campagna elettorale. Dopo aver compreso le critiche e le modifiche proposte da alcuni congressisti, il [[Subcomandante Marcos]] e il suo gruppo accorsero, disarmati, alla capitale per dirigersi verso il Congresso e appoggiare le modifiche della costituzione. Dopo una lunga marcia attraverso sette stati messicani, durante il quale ricevettero numerosi attestati di solidarietà  da parte della popolazione e molto attenzione da parte dei [[media]] (essendo questi spiati dai membri della Polizia Federale Preventiva), i rappresentanti indigeni neozapatisti (attraverso il loro portavoce Marcos) parlarono al congresso nel marzo del [[2001]], in una sessione molto controversa alla quale decisero di non partecipare la maggioranza dei deputati del Partito di Azione Nazionale ([[Partido Acción Nacional de México]]), il partito del Presidente Fox.
Il [[5 dicembre]] del [[2000]], il nuovo Presidente del [[Messico]], Vicente Fox Quesada, inviò la cosiddetta legge COPOCA al Congresso Messicano tale e quale a come era stata promessa durante la sua campagna elettorale. Dopo aver compreso le critiche e le modifiche proposte da alcuni congressisti, il [[Subcomandante Marcos]] e il suo gruppo accorsero, disarmati, alla capitale per dirigersi verso il Congresso e appoggiare le modifiche della costituzione. Dopo una lunga marcia attraverso sette stati messicani, durante il quale ricevettero numerosi attestati di solidarietà  da parte della popolazione e molto attenzione da parte dei [[media]] (essendo questi spiati dai membri della Polizia Federale Preventiva), i rappresentanti indigeni neozapatisti (attraverso il loro portavoce Marcos) parlarono al congresso nel marzo del [[2001]], in una sessione molto controversa alla quale decisero di non partecipare la maggioranza dei deputati del Partito di Azione Nazionale ([[Partido Acción Nacional de México]]), il partito del Presidente Fox.
Riga 36: Riga 36:


== Controversie ==
== Controversie ==
Il [[12 ottobre]] [[2002]] (anniversario della “scoperta” dell’America) il [[Subcomandante Marcos]] scrisse una lettera ad [[Ángel Luis Lara]] (alias ''el Ruso'') nella quale definì il giudice spagnolo [[Baltasar Garzón]] «un pagliaccio grottesco», per aver ritenuto infondate le accuse contro il tiranno [[Pinochet]] riguardo a possibili violazioni dei diritti umani contro cittadini spagnoli; Marcos bollò inoltre il giudice spagnolo come un “campione” di provocazioni [[Fascismo|fasciste]] per aver sciolto e dichiarato fuori legge il Partito Indipendentista basco [[Batasuna]]. Nella sua appassionata lettera, il ''vocero'' dell’EZLN proferì una serie di accuse al re spagnolo Juan Carlos I e all’allora al capo del governo José María Aznar.
Il [[12 ottobre]] [[2002]] (anniversario della “scoperta” dell’America) il [[Subcomandante Marcos]] scrisse una lettera ad [[Ángel Luis Lara]] (alias ''el Ruso'') nella quale definì il giudice spagnolo [[Baltasar Garzón]] «un pagliaccio grottesco», per aver ritenuto infondate le accuse contro il tiranno [[Pinochet]] riguardo a possibili violazioni dei diritti umani contro cittadini spagnoli; Marcos bollò inoltre il giudice spagnolo come un “campione” di provocazioni [[Fascismo|fasciste]] per aver sciolto e dichiarato fuori legge il Partito Indipendentista basco [[Batasuna]]. Nella sua appassionata lettera, il ''vocero'' dell’EZLN proferì una serie di accuse al re spagnolo Juan Carlos I e all’allora al capo del governo José María Aznar.


Dopo la pubblicazione di questa lettera da parte della stampa messicana, avvenuta il [[25 novembre]], Marcos e Garzon si confrontarono aspramente su molte questioni attraverso la stampa internazionale, mediante la quale Garzon invitò Marcos ad un confronto pubblico. Marcos provocatoriamente pose le sue condizioni per il dibattito: se avesse perso il confronto avrebbe rivelato la sua identità , in caso contrario il giudice spagnolo avrebbe dovuto sostenere pubblicamente la causa dell’EZLN.
Dopo la pubblicazione di questa lettera da parte della stampa messicana, avvenuta il [[25 novembre]], Marcos e Garzon si confrontarono aspramente su molte questioni attraverso la stampa internazionale, mediante la quale Garzon invitò Marcos ad un confronto pubblico. Marcos provocatoriamente pose le sue condizioni per il dibattito: se avesse perso il confronto avrebbe rivelato la sua identità , in caso contrario il giudice spagnolo avrebbe dovuto sostenere pubblicamente la causa dell’EZLN.


Quest’"incidente" causò una gran dibattito interno al [[zapatismo|movimento zapatista]]. Molti non erano contenti che il [[Subcomandante Marcos]] dedicasse il suo tempo a cause lontane da quella indigena; altri erano del parere che il tono usato da Marcos fosse improprio, visto la “carica” che esso assumeva all’interno dell’EZLN; altri ancora interpretarono i suoi scritti come un appoggio alle strategie dell’[[ETA]] (anche se egli era stato abbastanza esplicito nel criticare determinate strategie). Molti altri, infine, furono soddisfatti che venisse pubblicamente rivelata la natura [[autorità |autoritaria]] e occulta del giudice Baltasar Garzón. A questo punto finalmente il giudice spagnolo si sentì in dovere di non proseguire la sfida dialettica.  
Quest’"incidente" causò una gran dibattito interno al [[zapatismo|movimento zapatista]]. Molti non erano contenti che il [[Subcomandante Marcos]] dedicasse il suo tempo a cause lontane da quella indigena; altri erano del parere che il tono usato da Marcos fosse improprio, visto la “carica” che esso assumeva all’interno dell’EZLN; altri ancora interpretarono i suoi scritti come un appoggio alle strategie dell’[[ETA]] (anche se egli era stato abbastanza esplicito nel criticare determinate strategie). Molti altri, infine, furono soddisfatti che venisse pubblicamente rivelata la natura [[autorità |autoritaria]] e occulta del giudice Baltasar Garzón. A questo punto finalmente il giudice spagnolo si sentì in dovere di non proseguire la sfida dialettica.  


Nel febbraio [[2003]], Marcos scrisse un’altra lettera, questa volta indirizzata ai congressisti del [[Partido de la Revolución Democrática]], accusandoli di voler approvare una versione modificata e ingannevole della legge [[COCOPA]], che era stata scritta e proposta appositamente per l’EZLN. Questa lettera e le risposte che seguirono crearono una distanza ancor maggiore tra il mondo istituzionale e quello rappresentato dagli zapatisti dell’EZLN.
Nel febbraio [[2003]], Marcos scrisse un’altra lettera, questa volta indirizzata ai congressisti del [[Partido de la Revolución Democrática]], accusandoli di voler approvare una versione modificata e ingannevole della legge [[COCOPA]], che era stata scritta e proposta appositamente per l’EZLN. Questa lettera e le risposte che seguirono crearono una distanza ancor maggiore tra il mondo istituzionale e quello rappresentato dagli zapatisti dell’EZLN.
Riga 48: Riga 48:
== Iniziative politiche ==
== Iniziative politiche ==
[[File:Heriberto_Rodriguez_-_ezln.jpg|300 px|thumb| Assemblea zapatista]]
[[File:Heriberto_Rodriguez_-_ezln.jpg|300 px|thumb| Assemblea zapatista]]
Dopo il dicembre [[1994]], gli zapatisti hanno formato dei municipi autonomi ([[Juntas de Buen Gobierno]]) e indipendenti dal governo messicano. Nell’agosto del [[2003]], questi municipi  si sono evoluti in governi locali, applicando programmi di produzione alimentari e sviluppando sistemi di istruzione e salute pubblica, sostenute anche da organizzazioni non governative. Successivamente sono state create altre ''[[Juntas de Buen Gobierno]]'', formate da rappresentanti dei comuni autonomi, sotto il controllo e la direzione dell’EZLN. Queste “giunte” sono state create  sulla base dello slogan «comandare obbedendo». Il governo messicano tollera la loro esistenza, benché attentino a ciò che considerano monopolio dello [[Stato]], come l'incasso delle tasse o la sicurezza.  
Dopo il dicembre [[1994]], gli zapatisti hanno formato dei municipi autonomi ([[Juntas de Buen Gobierno]]) e indipendenti dal governo messicano. Nell’agosto del [[2003]], questi municipi  si sono evoluti in governi locali, applicando programmi di produzione alimentari e sviluppando sistemi di istruzione e salute pubblica, sostenute anche da organizzazioni non governative. Successivamente sono state create altre ''[[Juntas de Buen Gobierno]]'', formate da rappresentanti dei comuni autonomi, sotto il controllo e la direzione dell’EZLN. Queste “giunte” sono state create  sulla base dello slogan «comandare obbedendo». Il governo messicano tollera la loro esistenza, benché attentino a ciò che considerano monopolio dello [[Stato]], come l'incasso delle tasse o la sicurezza.  


Nei suoi ultimi comunicati, la ''Comandancia General'' dell’EZLN ha segnalato lo sviluppo di un processo di separazione tra l’attività  politico-civile e l’attività  militare. Si evidenzia la diminuzione del controllo dell’esercito zapatista sulle assemblee delle [[Juntas de Buen Gobierno]] e il rafforzamento degli aspetti socio-politici del movimento zapatista, rappresentato dalla [[Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale]], a discapito del braccio militare del movimento, rappresentato dall??EZLN.
Nei suoi ultimi comunicati, la ''Comandancia General'' dell’EZLN ha segnalato lo sviluppo di un processo di separazione tra l’attività  politico-civile e l’attività  militare. Si evidenzia la diminuzione del controllo dell’esercito zapatista sulle assemblee delle [[Juntas de Buen Gobierno]] e il rafforzamento degli aspetti socio-politici del movimento zapatista, rappresentato dalla [[Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale]], a discapito del braccio militare del movimento, rappresentato dall??EZLN.
Riga 55: Riga 55:
L’EZLN è un movimento insurrezionale eterogeneo. Le etnie presenti sono varie: tzotzil, tzeltal,  chol, tojolabal, zoque e mam. Al suo interno esistono svariate ideologie politiche ([[anarchismo]], [[marxismo-leninismo]], [[castrismo]] ecc.), nessuna delle quali è effettivamente dominante, tutte sono comunque volte alla risoluzione di problemi di [[democrazia]] e [[libertà ]] del [[Messico]].
L’EZLN è un movimento insurrezionale eterogeneo. Le etnie presenti sono varie: tzotzil, tzeltal,  chol, tojolabal, zoque e mam. Al suo interno esistono svariate ideologie politiche ([[anarchismo]], [[marxismo-leninismo]], [[castrismo]] ecc.), nessuna delle quali è effettivamente dominante, tutte sono comunque volte alla risoluzione di problemi di [[democrazia]] e [[libertà ]] del [[Messico]].


Come forma di principio nell'EZLN non esistono [[discriminazione|discriminazioni]] ideologiche, etniche o [[sessismo|sessiste]]. Però prima dell’insurrezione zapatista  le donne erano assai poco rispettate in Chiapas, ma durante i combattimenti di Ocosingo esse si distinsero particolarmente tanto da guadagnarsi il rispetto degli uomini. Quando poi, nel marzo [[1993]], il [[Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno]] si riunì in pubblica assemblea, la “compagna Susanna” lesse le richieste delle donne indigene, divenuto poi una sorta di manifesto femminista indigeno, furono abbattuti definitavamente tutti gli steccati che [[discriminazione|discriminavano]] le donne.
Come forma di principio nell'EZLN non esistono [[discriminazione|discriminazioni]] ideologiche, etniche o [[sessismo|sessiste]]. Però prima dell’insurrezione zapatista  le donne erano assai poco rispettate in Chiapas, ma durante i combattimenti di Ocosingo esse si distinsero particolarmente tanto da guadagnarsi il rispetto degli uomini. Quando poi, nel marzo [[1993]], il [[Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno]] si riunì in pubblica assemblea, la “compagna Susanna” lesse le richieste delle donne indigene, divenuto poi una sorta di manifesto femminista indigeno, furono abbattuti definitavamente tutti gli steccati che [[discriminazione|discriminavano]] le donne.


Le decisioni vengono prese sempre dalla comunità , mediante pubbliche assemblee in cui vige il principio della [[democrazia diretta]], successivamente alle quali viene stabilito chi è l’incaricato atto allo risoluzione del problema o a rappresentarne la comunità . Gran parte delle discussioni si concentrano quindi sulla natura del problema e non su chi debba risolverlo, su questo le comunità  zapatiste hanno solo l'imbarazzo della scelta, se il “delegato” non soddisfa la comunità  viene immediatamente sostituito con un altro.
Le decisioni vengono prese sempre dalla comunità , mediante pubbliche assemblee in cui vige il principio della [[democrazia diretta]], successivamente alle quali viene stabilito chi è l’incaricato atto allo risoluzione del problema o a rappresentarne la comunità . Gran parte delle discussioni si concentrano quindi sulla natura del problema e non su chi debba risolverlo, su questo le comunità  zapatiste hanno solo l'imbarazzo della scelta, se il “delegato” non soddisfa la comunità  viene immediatamente sostituito con un altro.


== Internazionalismo ==
== Internazionalismo ==
Riga 66: Riga 66:
== La otra campaña (L'Altra Campagna)==
== La otra campaña (L'Altra Campagna)==
Nel giugno [[2005]] l’EZLN lancia una nuova iniziativa mediante la [[Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona]] <ref>[http://www.ipsnet.it/chiapas/2005/6dicsel0.htm Sesta dichiarazione della Selva Lacandona]</ref>, dove chiama all’appello vari settori politici, fino alle singole [[Individualità |individualità ]], per l’organizzazione di un movimento nazionale che cerchi la ristrutturazione delle relazioni sociali, programmare un "Programma Nazionale di Lotta" e creare una nuova costituzione politica per tutta la repubblica messicana, in cui si tengano in considerazione tutte le aspirazioni del popolo messicano.
Nel giugno [[2005]] l’EZLN lancia una nuova iniziativa mediante la [[Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona]] <ref>[http://www.ipsnet.it/chiapas/2005/6dicsel0.htm Sesta dichiarazione della Selva Lacandona]</ref>, dove chiama all’appello vari settori politici, fino alle singole [[Individualità |individualità ]], per l’organizzazione di un movimento nazionale che cerchi la ristrutturazione delle relazioni sociali, programmare un "Programma Nazionale di Lotta" e creare una nuova costituzione politica per tutta la repubblica messicana, in cui si tengano in considerazione tutte le aspirazioni del popolo messicano.
In base a questa dichiarazione, l'EZLN si impegna ad affiancare a tutte le sue attività  precedenti quella che verrà  definita, successivamente, dallo stesso [[Subcomandante Marcos]], l'[[Altra Campagna]]. Quest’organizzazione si rivolge ed ascolta tutto il popolo messicano, sia quelli che sono organizzati e sia quelli che non lo sono, tutti coloro che genericamente si definiscono di “sinistra” e cercano di cambiare le strutture sociali della società  messicana, purché si attengano ad alcuni saldi principi: l’[[anticapitalismo]], l’orizzontalità , l'equità  e molti altri valori che si definiranno nel corso del cammino zapatista.
In base a questa dichiarazione, l'EZLN si impegna ad affiancare a tutte le sue attività  precedenti quella che verrà  definita, successivamente, dallo stesso [[Subcomandante Marcos]], l'[[Altra Campagna]]. Quest’organizzazione si rivolge ed ascolta tutto il popolo messicano, sia quelli che sono organizzati e sia quelli che non lo sono, tutti coloro che genericamente si definiscono di “sinistra” e cercano di cambiare le strutture sociali della società  messicana, purché si attengano ad alcuni saldi principi: l’[[anticapitalismo]], l’orizzontalità , l'equità  e molti altri valori che si definiranno nel corso del cammino zapatista.


Come parte dell'Altra Campagna, il '''Delegato Zero''' (altro nome con cui si fa chiamare il [[Subcomandante Marcos]]), comincia nel gennaio [[2006]] una marcia lungo tutto il territorio messicano. Questa marcia arriva nella capitale messicana con l’intento di celebrare, i giorni [[3 maggio|3]] e [[4 maggio]], un altro [[il Primo Maggio|primo Maggio]], attraverso cui denunciare le [[discriminazione|discriminazioni]] subite in [[Messico]] dai lavoratori\lavoratrici transessuali, omosessuali, lesbiche e dai fautori dell'[[amore libero]]. Durante questi giorni giunge la notizia che a Texcoco la polizia locale ha cercato di espellere i venditori di fiori dal mercato ''Belisario Domínguez''. Gli abitanti di [[massacro di Atenco|San Salvador di Atenco]] decidono di sostenere solidaristicamente la protesta di Texcoco. Comincia un giorno di violenza che determina due morti (Javier Cortés Santiago e Alexis Benhumea), molti feriti, un’innumerevole numero di azioni violente contro le donne, oltre a  centinaia di arresti e ''desaparecidos''. In seguito a questi avvenimenti l’EZLN dichiara lo stato d’allerta totale.
Come parte dell'Altra Campagna, il '''Delegato Zero''' (altro nome con cui si fa chiamare il [[Subcomandante Marcos]]), comincia nel gennaio [[2006]] una marcia lungo tutto il territorio messicano. Questa marcia arriva nella capitale messicana con l’intento di celebrare, i giorni [[3 maggio|3]] e [[4 maggio]], un altro [[il Primo Maggio|primo Maggio]], attraverso cui denunciare le [[discriminazione|discriminazioni]] subite in [[Messico]] dai lavoratori\lavoratrici transessuali, omosessuali, lesbiche e dai fautori dell'[[amore libero]]. Durante questi giorni giunge la notizia che a Texcoco la polizia locale ha cercato di espellere i venditori di fiori dal mercato ''Belisario Domínguez''. Gli abitanti di [[massacro di Atenco|San Salvador di Atenco]] decidono di sostenere solidaristicamente la protesta di Texcoco. Comincia un giorno di violenza che determina due morti (Javier Cortés Santiago e Alexis Benhumea), molti feriti, un’innumerevole numero di azioni violente contro le donne, oltre a  centinaia di arresti e ''desaparecidos''. In seguito a questi avvenimenti l’EZLN dichiara lo stato d’allerta totale.
64 364

contributi