Associazione Internazionale dei Lavoratori: differenze tra le versioni

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All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da  [[Karl Marx]] agli anarchici e fino a [[Giuseppe Mazzini]] ([[1805]]-[[1872]]). L'Associazione diventò fuorilegge, dal [[1871]], in [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Austria]]-[[Ungheria]] e [[Danimarca]], ma si sviluppò, nonostante la repressione, in [[Spagna]], [[Italia]], [[Belgio]].
All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da  [[Karl Marx]] agli anarchici e fino a [[Giuseppe Mazzini]] ([[1805]]-[[1872]]). L'Associazione diventò fuorilegge, dal [[1871]], in [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Austria]]-[[Ungheria]] e [[Danimarca]], ma si sviluppò, nonostante la repressione, in [[Spagna]], [[Italia]], [[Belgio]].


In breve tempo si accuirono le divergenze tra gli internazionalisti e i mazziniani: nell'ottobre del [[1866]] [[Bakunin]] e [[Alberto Tucci]] pubblicarono ''La situazione italiana'', un opuscolo in cui si analizzava la situazione politica nella penisola e si attacca violentemente lo statalismo mazziniano. Tuttavia, all'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero tra [[anarchismo e marxismo|marxisti ed anarchici]]. Entrambi rifiutavano lo [[Stato]] borghese, ma mentre i primi auspicavano l’“estinzione” dello [[Stato]], che avrebbe necessitato di una “fase transitoria”, in cui si sarebbe concretizzata la  “dittatura del proletariato”, gli anarchici puntavano ad un’[[azione diretta]] mirante alla disarticolazione e all’estinzione immediata dello [[Stato]].
In breve tempo si accuirono le divergenze tra gli internazionalisti e i mazziniani: nell'ottobre del [[1866]] [[Bakunin]] e [[Alberto Tucci]] pubblicarono ''La situazione italiana'', un opuscolo in cui si analizzava la situazione politica nella penisola e si attacca violentemente lo statalismo mazziniano. Tuttavia, all'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero tra [[anarchismo e marxismo|marxisti ed anarchici]]. Entrambi rifiutavano lo [[Stato]] borghese, ma mentre i primi auspicavano l’“estinzione” dello [[Stato]], che avrebbe necessitato di una “fase transitoria”, in cui si sarebbe concretizzata la  “dittatura del proletariato”, gli anarchici puntavano ad un’[[azione diretta]] mirante alla disarticolazione e all’estinzione immediata dello [[Stato]].


Il "Consiglio Generale", in cui [[Karl Marx|Marx]] aveva un peso prima inaudito, convocò il quinto Congresso all'Aia ([[2 settemebre|2]]-[[7 settembre]] [[1872]]). La maggior parte dei delegati era marxista, e proveniente dal [[Belgio]], dalla [[Svizzera]], dall'[[Italia]], dalla [[Germania]], mentre erano quasi assenti i francesi e gli spagnoli (esponenti principali dell'[[anarchismo]] internazionale di quella fase storica). Proprio la mancanza dei delegati franco-spagnoli fece pesare la bilancia dalla parte dei [[marxismo|marxisti]]. Allora gli anarchici accusarono [[Karl Marx|Marx]] di avere convocato il Congresso in modo confusionario quanto bastava perché non arrivassero gli oppositori marxisti.
Il "Consiglio Generale", in cui [[Karl Marx|Marx]] aveva un peso prima inaudito, convocò il quinto Congresso all'Aia ([[2 settemebre|2]]-[[7 settembre]] [[1872]]). La maggior parte dei delegati era marxista, e proveniente dal [[Belgio]], dalla [[Svizzera]], dall'[[Italia]], dalla [[Germania]], mentre erano quasi assenti i francesi e gli spagnoli (esponenti principali dell'[[anarchismo]] internazionale di quella fase storica). Proprio la mancanza dei delegati franco-spagnoli fece pesare la bilancia dalla parte dei [[marxismo|marxisti]]. Allora gli anarchici accusarono [[Karl Marx|Marx]] di avere convocato il Congresso in modo confusionario quanto bastava perché non arrivassero gli oppositori marxisti.
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La II Internazionale fu dominata dagli esponenti dei socialdemocratici tedeschi, in particolare dallo scontro tra due discepoli di Engels: Kautsky e Bernstein.
La II Internazionale fu dominata dagli esponenti dei socialdemocratici tedeschi, in particolare dallo scontro tra due discepoli di Engels: Kautsky e Bernstein.
[[Karl Kautsky]] ([[1854]]-[[1938]]), rappresentante della ortodossia” marxista, proclamò l’inevitabile «bancarotta del modo di produzione [[capitalismo|capitalistico]]» e la conseguente prossima catastrofe della società  borghese.
[[Karl Kautsky]] ([[1854]]-[[1938]]), rappresentante della ortodossia” marxista, proclamò l’inevitabile «bancarotta del modo di produzione [[capitalismo|capitalistico]]» e la conseguente prossima catastrofe della società  borghese.
[[Eduard Bernstein]] ([[1850]]-[[1932]]), influenzato dalla corrente empirista inglese, volle rilanciare l’evoluzionismo politico e sociale, convinto, al contrario di Klautsky, che il crollo della [[capitalismo|società  capitalistica]] non fosse inevitabile né prevedibile a breve scadenza e per questo Bernstein venne definito come un socialista "revisionista".
[[Eduard Bernstein]] ([[1850]]-[[1932]]), influenzato dalla corrente empirista inglese, volle rilanciare l’evoluzionismo politico e sociale, convinto, al contrario di Klautsky, che il crollo della [[capitalismo|società  capitalistica]] non fosse inevitabile né prevedibile a breve scadenza e per questo Bernstein venne definito come un socialista "revisionista".


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