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===Il commiato degli anarchici=== | ===Il commiato degli anarchici=== | ||
«Durante il mattino il corpo straziato di Camillo Berneri fu trovato dove era stato gettato dalle guardie del PSUC, che lo avevano preso dalla sua casa la sera precedente. Berneri... era sfuggito agli artigli di Mussolini e aveva combattuto i riformisti (compresi i leader della [[CNT]]) nel suo organo influente, «[[Guerra di classe]]». Egli aveva definito la politica stalinista in poche parole: "Odora di Noske". Con parole audaci aveva sfidato Mosca: "Schiacciata tra i prussiani e Versailles, [[la Comune di Parigi (1871)|la Comune di Parigi]] aveva dato inizio ad un fuoco che aveva acceso il mondo. Che i generali Goded di Mosca lo ricordino". Egli aveva dichiarato alle masse della [[CNT]]: "Il dilemma guerra e rivoluzione non ha più senso. Il solo vero dilemma è: o la vittoria su Franco grazie alla guerra rivoluzionaria o la sconfitta". Come terribilmente vera era stata la sua identificazione di Noske con gli stalinisti! Come il socialdemocratico Noske aveva fatto rapire e assassinare [[Rosa Luxemburg]] e [[Karl Liebknecht]], così gli stalinisti avevano assassinato Camillo Berneri. Ricordiamolo con l'amore che portiamo al nostro Karl e alla nostra Rosa. Mentre scrivo, compagni, non posso fare a meno di piangere, piangere per Camillo Berneri. L'elenco dei nostri morti è lungo quanto la vita della classe operaia. Fortunati furono quelli che caddero combattendo apertamente i loro nemici di classe, nel mezzo della battaglia con i loro compagni a fianco. Molto più terribile è morire soli, per mano di coloro che si chiamano socialisti o comunisti, come è accaduto a Karl e a Rosa, come stanno morendo i nostri compagni nelle camere di esecuzione dell'esilio siberiano. Un'angoscia particolare fu quella di Camillo Berneri. Morì per le mani di "marxisti-leninisti-stalinisti", mentre i suoi più cari amici, la [[Federica Montseny|Montseny]], [[Juan Garcia Oliver|Garcia Oliver]], [[Juan Peirò|Peirò]], [[Vasquez]] stavano consegnando il proletariato di Barcellona ai suoi esecutori. Giovedì 6 maggio. Ricordiamo questa | «Durante il mattino il corpo straziato di Camillo Berneri fu trovato dove era stato gettato dalle guardie del PSUC, che lo avevano preso dalla sua casa la sera precedente. Berneri... era sfuggito agli artigli di Mussolini e aveva combattuto i riformisti (compresi i leader della [[CNT]]) nel suo organo influente, «[[Guerra di classe]]». Egli aveva definito la politica stalinista in poche parole: "Odora di Noske". Con parole audaci aveva sfidato Mosca: "Schiacciata tra i prussiani e Versailles, [[la Comune di Parigi (1871)|la Comune di Parigi]] aveva dato inizio ad un fuoco che aveva acceso il mondo. Che i generali Goded di Mosca lo ricordino". Egli aveva dichiarato alle masse della [[CNT]]: "Il dilemma guerra e rivoluzione non ha più senso. Il solo vero dilemma è: o la vittoria su Franco grazie alla guerra rivoluzionaria o la sconfitta". Come terribilmente vera era stata la sua identificazione di Noske con gli stalinisti! Come il socialdemocratico Noske aveva fatto rapire e assassinare [[Rosa Luxemburg]] e [[Karl Liebknecht]], così gli stalinisti avevano assassinato Camillo Berneri. Ricordiamolo con l'amore che portiamo al nostro Karl e alla nostra Rosa. Mentre scrivo, compagni, non posso fare a meno di piangere, piangere per Camillo Berneri. L'elenco dei nostri morti è lungo quanto la vita della classe operaia. Fortunati furono quelli che caddero combattendo apertamente i loro nemici di classe, nel mezzo della battaglia con i loro compagni a fianco. Molto più terribile è morire soli, per mano di coloro che si chiamano socialisti o comunisti, come è accaduto a Karl e a Rosa, come stanno morendo i nostri compagni nelle camere di esecuzione dell'esilio siberiano. Un'angoscia particolare fu quella di Camillo Berneri. Morì per le mani di "marxisti-leninisti-stalinisti", mentre i suoi più cari amici, la [[Federica Montseny|Montseny]], [[Juan Garcia Oliver|Garcia Oliver]], [[Juan Peirò|Peirò]], [[Vasquez]] stavano consegnando il proletariato di Barcellona ai suoi esecutori. Giovedì 6 maggio. Ricordiamo questa data». <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti89.html Il commiato delgi anarchici]</ref> | ||
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