Anarchismo esistenzialista: differenze tra le versioni

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Pur respingendo il termine "[[esistenzialismo]]", [[Albert Camus|Camus]] era amico di [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] ed è stato considerato parte del movimento esistenzialista. Come esponente dell'[[esistenzialismo]] [[ateo]], nelle sue opere si preoccupa di affrontare ciò che chiama "assurdo" e di come dovremmo agire per ribellarci all'assurdità vivendo, aprendo la strada alla [[libertà]] senza una realtà trascendente. [[Albert Camus|Camus]] è anche associabile al movimento anarchico francese. L'anarchico [[André Prudhommeaux]] lo presentò in una riunione del ''Cercle des Étudiants Anarchistes'' nel [[1948]] come simpatizzante che conosceva il pensiero anarchico. Scrisse per pubblicazioni anarchiche come «[[Le Libertaire]]», «[[La révolution Proletarienne]]» e «[[Solidaridad Obrera]]» (l'organo della [[Confederación Nacional del Trabajo]]), e si schierò con gli anarchici quando espressero il sostegno alla rivolta del [[1953]] in Germania Est. Si allacciò nuovamente agli anarchici nel [[1956]], prima a sostegno della rivolta degli operai a Poznań, in Polonia, e poi a sostegno della Rivoluzione ungherese.
Pur respingendo il termine "[[esistenzialismo]]", [[Albert Camus|Camus]] era amico di [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] ed è stato considerato parte del movimento esistenzialista. Come esponente dell'[[esistenzialismo]] [[ateo]], nelle sue opere si preoccupa di affrontare ciò che chiama "assurdo" e di come dovremmo agire per ribellarci all'assurdità vivendo, aprendo la strada alla [[libertà]] senza una realtà trascendente. [[Albert Camus|Camus]] è anche associabile al movimento anarchico francese. L'anarchico [[André Prudhommeaux]] lo presentò in una riunione del ''Cercle des Étudiants Anarchistes'' nel [[1948]] come simpatizzante che conosceva il pensiero anarchico. Scrisse per pubblicazioni anarchiche come «[[Le Libertaire]]», «[[La révolution Proletarienne]]» e «[[Solidaridad Obrera]]» (l'organo della [[Confederación Nacional del Trabajo]]), e si schierò con gli anarchici quando espressero il sostegno alla rivolta del [[1953]] in Germania Est. Si allacciò nuovamente agli anarchici nel [[1956]], prima a sostegno della rivolta degli operai a Poznań, in Polonia, e poi a sostegno della Rivoluzione ungherese.
Una delle espressioni più sostanziali delle sue posizioni sia esistenzialiste che anarchiche appare nella sua opera ''L'Homme révolté'' (''[https://mega.nz/file/cd81GAoS#k_Bafons7ovy01K4pChY8L3TEcZyxmngKNdEIRGRLO4 L'Uomo in rivolta]''). Per [[Albert Camus|Camus]], come per [[Nietzsche]], la rivolta non dovrebbe scavare nel [[nichilismo]] e, come per [[Stirner]], dovrebbe essere distinta dalla rivoluzione: non è un atto solitario e non elimina la solidarietà umana, ma afferma la natura comune degli esseri umani. Nell'esperienza dell'assurdo, la sofferenza è individuale, ma quando passa alla rivolta, è consapevole di essere collettiva. Il primo passo dell'individuo alienato, sostiene [[Albert Camus|Camus]], è riconoscere che condivide tale alienazione con tutti gli esseri umani. La rivolta quindi libera l'individuo dall'isolamento: «Mi rivolto, dunque siamo». Alla fine del suo libro, [[Albert Camus|Camus]] celebra lo spirito anti-autoritario nella storia ed si esprime a favore del [[sindacalismo rivoluzionario]] come unica alternativa: «Tanto il sindacalismo quanto il comune sono negazione, a vantaggio del reale, del centralismo burocratico e astratto». <ref>[[Albert Camus]], ''[https://mega.nz/file/cd81GAoS#k_Bafons7ovy01K4pChY8L3TEcZyxmngKNdEIRGRLO4 L'Uomo in rivolta]'', ''Il pensiero meridiano''</ref>
Una delle espressioni più sostanziali delle sue posizioni sia esistenzialiste che anarchiche appare nella sua opera ''L'Homme révolté'' (''[https://pinobertelli.it/wp-content/uploads/2016/09/Alebert-Camus-Luomo-in-rivolta.pdf L'Uomo in rivolta]''). Per [[Albert Camus|Camus]], come per [[Nietzsche]], la rivolta non dovrebbe scavare nel [[nichilismo]] e, come per [[Stirner]], dovrebbe essere distinta dalla rivoluzione: non è un atto solitario e non elimina la solidarietà umana, ma afferma la natura comune degli esseri umani. Nell'esperienza dell'assurdo, la sofferenza è individuale, ma quando passa alla rivolta, è consapevole di essere collettiva. Il primo passo dell'individuo alienato, sostiene [[Albert Camus|Camus]], è riconoscere che condivide tale alienazione con tutti gli esseri umani. La rivolta quindi libera l'individuo dall'isolamento: «Mi rivolto, dunque siamo». Alla fine del suo libro, [[Albert Camus|Camus]] celebra lo spirito anti-autoritario nella storia ed si esprime a favore del [[sindacalismo rivoluzionario]] come unica alternativa: «Tanto il sindacalismo quanto il comune sono negazione, a vantaggio del reale, del centralismo burocratico e astratto». <ref>[[Albert Camus]], ''[https://pinobertelli.it/wp-content/uploads/2016/09/Alebert-Camus-Luomo-in-rivolta.pdf L'Uomo in rivolta]'', ''Il pensiero meridiano''</ref>


[[Stig Dagerman]] era il principale rappresentante di un gruppo di scrittori svedesi chiamati "Fyrtiotalisterna" ("gli scrittori degli anni '40"), i quali riprendevano i concetti esistenzialisti di paura, alienazione e insensatezza, sulla scia degli orrori della Seconda guerra mondiale e della incombente guerra fredda. <ref>[https://web.archive.org/web/20110609191740/http://abrax7.stormloader.com/dagerman.htm ''Stig Dagerman''], di Paul Newman</ref> Fu un anarchico attivo per tutta la vita e si unì alla Federazione Sindacalista Giovanile nel [[1941]]. A diciannove anni divenne il direttore di ''Storm'', giornale per giovani anarchici, e all'età di ventidue anni fu nominato editore culturale di ''Arbetaren'', un quotidiano del movimento sindacalista. Ha chiamato «Arbetaren» il suo «luogo di nascita spirituale».
[[Stig Dagerman]] era il principale rappresentante di un gruppo di scrittori svedesi chiamati "Fyrtiotalisterna" ("gli scrittori degli anni '40"), i quali riprendevano i concetti esistenzialisti di paura, alienazione e insensatezza, sulla scia degli orrori della Seconda guerra mondiale e della incombente guerra fredda. <ref>[https://web.archive.org/web/20110609191740/http://abrax7.stormloader.com/dagerman.htm ''Stig Dagerman''], di Paul Newman</ref> Fu un anarchico attivo per tutta la vita e si unì alla Federazione Sindacalista Giovanile nel [[1941]]. A diciannove anni divenne il direttore di ''Storm'', giornale per giovani anarchici, e all'età di ventidue anni fu nominato editore culturale di ''Arbetaren'', un quotidiano del movimento sindacalista. Ha chiamato «Arbetaren» il suo «luogo di nascita spirituale».
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