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Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina Zen, che Cage approfondì tra il [[1945]] e il [[1946]] da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della [[eurocentrismo|cultura occidentale]]. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un [[epistemologia|epistemologo]] impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi, come ''Silence'' ([[1962]]) e ''A year from Monday'' ([[1967]]), o in giornali, come ''Diary: How to improve the world'' ([[1965]]), o in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di [[Henry David Thoreau]] o del ''Finnegan's Wake'' di Joyce, o semplicemente in nomi di funghi, come ''Mushroom et Variationes'' ([[1984]]), o in acqueforti e incisioni (disegni casuali della realtà tratti dagli schizzi di [[Thoreau]]). Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato. | Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina Zen, che Cage approfondì tra il [[1945]] e il [[1946]] da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della [[eurocentrismo|cultura occidentale]]. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un [[epistemologia|epistemologo]] impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi, come ''Silence'' ([[1962]]) e ''A year from Monday'' ([[1967]]), o in giornali, come ''Diary: How to improve the world'' ([[1965]]), o in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di [[Henry David Thoreau]] o del ''Finnegan's Wake'' di Joyce, o semplicemente in nomi di funghi, come ''Mushroom et Variationes'' ([[1984]]), o in acqueforti e incisioni (disegni casuali della realtà tratti dagli schizzi di [[Thoreau]]). Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato. | ||
Dagli anni | Dagli anni '70 Cage si interessa maggiormente agli aspetti politici e sociali dell'opera d'[[arte]]: nel [[1969]] partecipa a Rio de Janeiro ad un convegno anarchico (a cui prese parte anche [[Pietro Ferrua]]), sfuggendo miracolosamente ai successivi arresti. <ref>Questa vicenda è narrata da Edgar Rodrigues in ''Os Anarquistas no Banco dos Réus (1969-1972)'' (Rio de Janeiro, Vjr, [[1993]]).</ref> Si occupa, inoltre, di tematiche ambientaliste, apparendo più come un [[filosofo]] sociale che come un musicista. Egli, infatti, rifiuta l'idea dell'autosufficienza dell'[[arte]]. | ||
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