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Prima che, sul finire del XIX secolo, gli [[anarchici]] adottassero l'aggettivo [[comunista]], esso era relegato ad alcune sette [[utopistiche]], tra cui quella degli icariani, che si rifacevano a [[Étienne Cabet]]. | Prima che, sul finire del XIX secolo, gli [[anarchici]] adottassero l'aggettivo [[comunista]], esso era relegato ad alcune sette [[utopistiche]], tra cui quella degli icariani, che si rifacevano a [[Étienne Cabet]]. | ||
I [[marxismo|marxisti]] avevano assunto l'aggettivo inizialmente, tant'è che [[Marx]] ed Engels, proprio per il piccolo gruppo di tedeschi emigrati in [[Gran Bretagna|Inghilterra]] uniti nella ''Lega dei Comunisti'', scrissero nel [[1848]] il ''Manifesto del Partito Comunista''. Ma successivamente ripiegarono in tutti i paesi sul termine «'''socialdemocrazia'''». Solo dopo [[La Rivoluzione | I [[marxismo|marxisti]] avevano assunto l'aggettivo inizialmente, tant'è che [[Marx]] ed Engels, proprio per il piccolo gruppo di tedeschi emigrati in [[Gran Bretagna|Inghilterra]] uniti nella ''Lega dei Comunisti'', scrissero nel [[1848]] il ''Manifesto del Partito Comunista''. Ma successivamente ripiegarono in tutti i paesi sul termine «'''socialdemocrazia'''». Solo dopo [[La Rivoluzione russa|la rivoluzione russa]] dell'ottobre [[1917]] nei partiti [[marxisti]] di tutto il mondo tornò l'aggettivo [[comunista]], quando i comunisti anarchici lo avevano già utilizzato da mezzo secolo e, per lo più, in totale analogia con «[[anarchismo]] di classe». | ||
== Anarco-comunismo, comunismo anarchico e comunismo libertario <ref name="FDCA"></ref> == | == Anarco-comunismo, comunismo anarchico e comunismo libertario <ref name="FDCA"></ref> == | ||
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La scelta del [[comunismo]] rispetto al [[collettivismo]] fu dovuta alla paura che il [[collettivismo]] necessitasse di un [[potere]] centrale autoritario, necessario, per esempio, per definire il valore del lavoro, della moneta ecc. Il [[comunismo]] si impose, quindi, poiché spazzava via questi obblighi appartenenti al pensiero [[collettivista]]. | La scelta del [[comunismo]] rispetto al [[collettivismo]] fu dovuta alla paura che il [[collettivismo]] necessitasse di un [[potere]] centrale autoritario, necessario, per esempio, per definire il valore del lavoro, della moneta ecc. Il [[comunismo]] si impose, quindi, poiché spazzava via questi obblighi appartenenti al pensiero [[collettivista]]. | ||
All'inizio del XX secolo, in seguito alla [[La Rivoluzione | All'inizio del XX secolo, in seguito alla [[La Rivoluzione russa|rivoluzione russa]], un gruppo di [[anarchici]] esuli a Parigi ([[Nestor Makhno]], [[Ida Mett]], [[Petr Arshinov]] e altri) proposero al [[movimento anarchico]] internazionale la [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]]. [[Errico Malatesta|Malatesta]] (e altre personalità dell'[[anarchismo]] internazionale) si mostrò vivamente preoccupato, accusando i [[piattaformisti]] di eccessivo [[autorità|autoritarismo]]. Nonostante queste critiche, una parte degli [[anarchici]] si ritenne però in linea con l'idea della [[Piattaforma]]. | ||
Ciò che distingue in maniera inequivocabile i comunisti anarchici dalle altre correnti dell'[[anarchismo]] è il [[dualismo organizzativo]]: accanto all'[[organizzazione di massa]] ([[sindacato]]) deve persistere anche l'[[organizzazione specifica|organizzazione specifica]], ovvero l'organizzazione che riunisce i militanti dell'[[organizzazione di massa]] che hanno una medesima teoria, una stessa strategia ed una articolazione tattica omogenea. | Ciò che distingue in maniera inequivocabile i comunisti anarchici dalle altre correnti dell'[[anarchismo]] è il [[dualismo organizzativo]]: accanto all'[[organizzazione di massa]] ([[sindacato]]) deve persistere anche l'[[organizzazione specifica|organizzazione specifica]], ovvero l'organizzazione che riunisce i militanti dell'[[organizzazione di massa]] che hanno una medesima teoria, una stessa strategia ed una articolazione tattica omogenea. |