Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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Il giudizio su Mori espresso sul sito dei carabinieri, a cura di Alessandro Politi <ref>[http://www.cepic-psicologia.it/contributi/Cannavicci_INTELLIGENCE.ppt ''Analisi strategica'']</ref>, è in linea con quello di altri (per esempio con quello dello storico Christopher Duggan), sottolineando l'effetto che ebbe la fascistizzazione di molti e importanti capi mafiosi: «La stessa politica della repressione poliziesca, per quanto efficiente, non aveva spostato di una virgola le condizioni sociali in cui stagnava la Sicilia ed alla fine il regime si accontentò del successo di facciata. <ref>Da [http://archive.is/ebiRD ''L'avvento del fascismo'']: «Le statistiche testimoniavano il crollo di reati come abigeati, rapine, estorsioni, omicidi, danneggiamenti ed incendi dolosi, ma i pezzi grossi restavano ancora in giro. E attuavano un disegno classico della mafia. Abbandonavano lo scontro frontale per scegliere la strada della connivenza, cercando di instaurare rapporti con i vertici del [[fascismo]]. Mori, alla fine, sarà promosso per essere rimosso quando i danni avrebbero potuto essere irreparabili per i mafiosi. La stessa politica della [[repressione]] [[poliziesca]], per quanto efficiente, non aveva spostato di una virgola le condizioni sociali in cui stagnava la Sicilia ed alla fine il regime si accontentò del successo di facciata».</ref> Tesi peraltro confermata dai dati della Commissione Parlamentare Antimafia, che dà l'idea di cosa significò questo nuovo ordine sociale in Sicilia: dal [[1928]] al [[1935]] le paghe agricole, secondo le statistiche ufficiali, diminuirono del 28%.
Il giudizio su Mori espresso sul sito dei carabinieri, a cura di Alessandro Politi <ref>[http://www.cepic-psicologia.it/contributi/Cannavicci_INTELLIGENCE.ppt ''Analisi strategica'']</ref>, è in linea con quello di altri (per esempio con quello dello storico Christopher Duggan), sottolineando l'effetto che ebbe la fascistizzazione di molti e importanti capi mafiosi: «La stessa politica della repressione poliziesca, per quanto efficiente, non aveva spostato di una virgola le condizioni sociali in cui stagnava la Sicilia ed alla fine il regime si accontentò del successo di facciata. <ref>Da [http://archive.is/ebiRD ''L'avvento del fascismo'']: «Le statistiche testimoniavano il crollo di reati come abigeati, rapine, estorsioni, omicidi, danneggiamenti ed incendi dolosi, ma i pezzi grossi restavano ancora in giro. E attuavano un disegno classico della mafia. Abbandonavano lo scontro frontale per scegliere la strada della connivenza, cercando di instaurare rapporti con i vertici del [[fascismo]]. Mori, alla fine, sarà promosso per essere rimosso quando i danni avrebbero potuto essere irreparabili per i mafiosi. La stessa politica della [[repressione]] [[poliziesca]], per quanto efficiente, non aveva spostato di una virgola le condizioni sociali in cui stagnava la Sicilia ed alla fine il regime si accontentò del successo di facciata».</ref> Tesi peraltro confermata dai dati della Commissione Parlamentare Antimafia, che dà l'idea di cosa significò questo nuovo ordine sociale in Sicilia: dal [[1928]] al [[1935]] le paghe agricole, secondo le statistiche ufficiali, diminuirono del 28%.


Giovanni Raffaele, studioso della storia di Sicilia e autore de ''L'ambigua tessitura. Mafia e fascismo nella Sicilia degli anni Venti'', ben riassume l'azione di Mori
Giovanni Raffaele, studioso della storia di Sicilia e autore de ''L'ambigua tessitura. Mafia e fascismo nella Sicilia degli anni Venti'', ben riassume l'azione di Mori: <ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?CodiceLibro=1573.175 Scheda libro]</ref>  
<ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?CodiceLibro=1573.175 Scheda libro] </ref>:
:«La conclusione è che nella zona presa di mira da Mori non vi fosse mafia in senso stretto, proprio perché i meccanismi dell'accumulazione, del consenso e del controllo politico seguivano altri canali consolidati, che della mafia - intesa come organizzazione specifica e gerarchicamente strutturata - potevano fare a meno. Dalla ricerca emergono però anche la complicità del fascismo col sistema di mafia e, per certe zone, la forza intatta di un'élite che, per il controllo sociale, di mafia non aveva bisogno. Fece infatti piazza pulita di briganti, ma quando si trattò di mettere in galera la gente di rispetto ammanigliata con Roma fu licenziato in tronco. Finì senatore, con velleità letterarie inappagate e un libro di ricordi, "'''Con la mafia ai ferri corti'''", che dette qualche grana a Mondadori. Mussolini gli scrisse garantendogli che i suoi quattro anni di Sicilia sarebbero rimasti "'''scolpiti nella storia della rigenerazione morale, politica e sociale dell'isola nobilissima'''", ma a quanto risulta la mafia ripresa indisturbata il suo cammino. Lo scalpello era moscio».
: «La conclusione è che nella zona presa di mira da Mori non vi fosse mafia in senso stretto, proprio perché i meccanismi dell'accumulazione, del consenso e del controllo politico seguivano altri canali consolidati, che della mafia - intesa come organizzazione specifica e gerarchicamente strutturata - potevano fare a meno. Dalla ricerca emergono però anche la complicità del fascismo col sistema di mafia e, per certe zone, la forza intatta di un'élite che, per il controllo sociale, di mafia non aveva bisogno. Fece infatti piazza pulita di briganti, ma quando si trattò di mettere in galera la gente di rispetto ammanigliata con Roma fu licenziato in tronco. Finì senatore, con velleità letterarie inappagate e un libro di ricordi, "'''Con la mafia ai ferri corti'''", che dette qualche grana a Mondadori. Mussolini gli scrisse garantendogli che i suoi quattro anni di Sicilia sarebbero rimasti "'''scolpiti nella storia della rigenerazione morale, politica e sociale dell'isola nobilissima'''", ma a quanto risulta la mafia ripresa indisturbata il suo cammino. Lo scalpello era moscio».


Arrigo Petacco, nel suo libro ''Il prefetto di ferro'', accusa il fascismo di essersi occupato solo dei "pesci piccoli", riportando in Sicilia i capi mafiosi fascistizzati, liberati o non arrestati grazie a leggi scritte ed utilizzate ad hoc <ref>Stralcio di una lettera di un avvocato siciliano indirizzato a Mori, tratta do Arrigo Petacco, ''Il prefetto di ferro'', 1975, Mondadori </ref>: O«ra in Sicilia si ammazza e si ruba allegramente come prima. Quasi tutti i capi mafia sono tornati a casa per condono dal confino e dalle galere [...]».
Arrigo Petacco, nel suo libro ''Il prefetto di ferro'', accusa il fascismo di essersi occupato solo dei "pesci piccoli", riportando in Sicilia i capi mafiosi fascistizzati, liberati o non arrestati grazie a leggi scritte ed utilizzate ad hoc <ref>Stralcio di una lettera di un avvocato siciliano indirizzato a Mori, tratta do Arrigo Petacco, ''Il prefetto di ferro'', 1975, Mondadori </ref>: O«ra in Sicilia si ammazza e si ruba allegramente come prima. Quasi tutti i capi mafia sono tornati a casa per condono dal confino e dalle galere [...]».
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