Antonin Artaud: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 8: Riga 8:


Il regista cinematografico Abel Gance gli fa interpretare il ruolo di Marat nel ''Napoléon'' ([[1926]]); anche Freyer gli darà una parte nel film ''La passione di Giovanna d'Arco'' ([[1928]]).
Il regista cinematografico Abel Gance gli fa interpretare il ruolo di Marat nel ''Napoléon'' ([[1926]]); anche Freyer gli darà una parte nel film ''La passione di Giovanna d'Arco'' ([[1928]]).
Nel [[1926]] fonda con altri il '''''Teatro Alfred Jarry''''', che ha però breve vita. Nel luglio [[1931]] assiste, durante ''L'Exposition Coloniale Internationale de Paris'', a uno spettacolo di danzatori dell'isola di Bali, che segna una tappa decisiva nella successiva elaborazione della sua poetica teatrale. Nel [[1934]] pubblica '''''Eliogabalo o l'anarchico incoronato''''' (''Héliogabale ou l'anarchiste couronné''). Nel [[1935]] inaugura il nuovo movimento del '''''Teatro della Crudeltà''''' <ref>Per crudeltà Artaud non intendeva il sadismo, ma la volontà di liberarsi di ogni inutile elemento della rappresentazione per andare oltre essa: «Il teatro è prima di tutto rituale e magico, non è una rappresentazione». Artaud riteneva che il testo avesse finito con l'esercitare una tirannia sullo spettacolo e in sua vece spingeva per un teatro integrale, che comprendesse e mettesse sullo stesso piano tutte le forme di linguaggio, fondendo gesto, movimento, luce e parola e suscitando nel pubblico una catarsi.</ref> (''Théâtre de la Cruauté'') nella sala parigina del ''Théâtre des Folies-Wagram,'' mettendo in scena un suo testo, ''I Cenci'', che però non ha successo.  
Nel [[1926]] fonda con altri il '''''Teatro Alfred Jarry''''', che ha però breve vita. Nel luglio [[1931]] assiste, durante ''L'Exposition Coloniale Internationale de Paris'', a uno spettacolo di danzatori dell'isola di Bali, che segna una tappa decisiva nella successiva elaborazione della sua poetica teatrale. Nel [[1934]] pubblica '''''Eliogabalo o l'anarchico incoronato''''' (''Héliogabale ou l'anarchiste couronné''). Nel [[1935]] inaugura il nuovo movimento del '''''Teatro della Crudeltà''''' <ref>Per crudeltà Artaud non intendeva il sadismo o il dolore, ma la volontà di liberarsi di ogni inutile elemento della rappresentazione per andare oltre essa: «Il teatro è prima di tutto rituale e magico, non è una rappresentazione». Artaud riteneva che il testo avesse finito con l'esercitare una tirannia sullo spettacolo e in sua vece spingeva per un teatro integrale, che comprendesse e mettesse sullo stesso piano tutte le forme di linguaggio, fondendo gesto, movimento, luce e parola e suscitando nel pubblico una catarsi.</ref> (''Théâtre de la Cruauté'') nella sala parigina del ''Théâtre des Folies-Wagram,'' mettendo in scena un suo testo, ''I Cenci'', che però non ha successo.  


Nel [[1936]], anno di inizio della [[Rivoluzione spagnola]], Artaud si reca in [[Messico]], quasi senza denaro. Nei villaggi indios della Sierra Madre Occidentale (chiamata anche Sierra Tarahumara) matura un totale distacco dal mondo occidentale: lo affascinano il peyote (un fungo allucinogeno), le danze solari e la simbiosi che gli indios manifestano con la terra e il suo doppio notturno (la luna). In in terra messicana Artaud dà vita ad una serie di scritti che verranno pubblicati in buona parte nel [[1970]] nella raccolta '''''Messaggi Rivoluzionari'''''. <ref>In una delle conferenze messicane Artaud dichirò di fronte all'uditorio di essere arrivato in [[Messico]] in cerca di uomini politici, nel teatro egli vedeva una possibilità di rinascita culturale che aveva una dimensione eminentemente politica e terapeutica: attraverso una «metafisica sperimentale» si trattava di trovare una cura per la malata civiltà europea. Nel teatro Artaud vedeva il luogo della formazione dell'umano e il luogo fondativo di ogni cultura.</ref> Si riportano due estratti dall'articolo intitolato '''''Anarchia sociale nell'arte''''':  
Nel [[1936]], anno di inizio della [[Rivoluzione spagnola]], Artaud si reca in [[Messico]], quasi senza denaro. Nei villaggi indios della Sierra Madre Occidentale (chiamata anche Sierra Tarahumara) matura un totale distacco dal mondo occidentale: lo affascinano il peyote (un fungo allucinogeno), le danze solari e la simbiosi che gli indios manifestano con la terra e il suo doppio notturno (la luna). In in terra messicana Artaud dà vita ad una serie di scritti che verranno pubblicati in buona parte nel [[1970]] nella raccolta '''''Messaggi Rivoluzionari'''''. <ref>In una delle conferenze messicane Artaud dichirò di fronte all'uditorio di essere arrivato in [[Messico]] in cerca di uomini politici, nel teatro egli vedeva una possibilità di rinascita culturale che aveva una dimensione eminentemente politica e terapeutica: attraverso una «metafisica sperimentale» si trattava di trovare una cura per la malata civiltà europea. Nel teatro Artaud vedeva il luogo della formazione dell'umano e il luogo fondativo di ogni cultura.</ref> Si riportano due estratti dall'articolo intitolato '''''Anarchia sociale nell'arte''''':  
66 514

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione