Mediateca Anarchica: differenze tra le versioni

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==Immigrazione/CIE==
==Immigrazione/CIE==
*[http://www.ngvision.org/mediabase/524 '''''Mare nostrum'''''], film inchiesta sui [[CPT]] (oggi chimati Centri di Permanenza per i Rimpatri). Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un "Centro di Permanenza Temporanea" gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la "Fondazione Regina pacis". ''Mare nostrum'' mette a nudo alcuni aspetti dell'incostituzionalità della legge sull'[[Immigrazione|immigrazione]] (la legge 189/2002) detta Bossi-Fini-Mantovano. Il documentario è un viaggio in presa diretta nell'[[Italia]] dei diritti negati agli stranieri. Il film si apre con le lacrime del premier Berlusconi a Brindisi, all'indomani della "Strage del Venerdi Santo", dove morirono in mare a causa di una collisione con una imbarcazione della Marina Militare oltre 80 albanesi che tentavano di raggiungere le nostre coste con l'ennesima carretta del mare, la ''Kater I Rades''. Era il [[1997]], il Paese era governato dal centrosinistra. Poi, tre anni dopo, un inseguimento tra scafisti e Guardia di Finanza italiana tra la Baia di Valona e il Canale di Otranto, durante il periodo dei "respingimenti" a colpi di kalashnikov. ''Mare nostrum'' continua raccontando l'arrivo dei "clandestini" nel [[Centri di Identificazione ed Espulsione|Centro di Permanenza Temporanea]] "Fondazione Regina pacis", San Foca, Lecce. Un [[CPT]]-lager che sarà chiuso e vedrà la condanna di Don Cesare Lo Deserto. <ref>[http://www.meltingpot.org/archivio193.html CPT ''Regina Pacis'']</ref> Nel film-denuncia c'è anche un affresco della quotidianità dei "regolari", quelli che il permesso di soggiorno possono averlo, ma che di fatto vivono come clandestini a causa dell'iniquità e dei ritardi applicativi della legge. Ad accompagnare diversi passaggi del film c'è anche una versione [[fascista]] dell'Inno di Mameli.
*[http://www.ngvision.org/mediabase/524 '''''Mare nostrum'''''], film inchiesta sui [[CPT]] (oggi chimati [[Centri di Permanenza per i Rimpatri]]). Alcune immagini di questo film hanno permesso alla magistratura salentina di istruire un processo contro i gestori di un [[Centro di Permanenza Temporanea]] gestito dalla Curia arcivescovile di Lecce, la "Fondazione Regina Pacis". ''Mare nostrum'' mette a nudo alcuni aspetti dell'incostituzionalità della legge sull'[[Immigrazione|immigrazione]] (la legge 189/2002) detta Bossi-Fini-Mantovano. Il documentario è un viaggio in presa diretta nell'[[Italia]] dei diritti negati agli stranieri. Il film si apre con le lacrime del premier Berlusconi a Brindisi, all'indomani della "Strage del Venerdi Santo", dove morirono in mare a causa di una collisione con una imbarcazione della Marina Militare oltre 80 albanesi che tentavano di raggiungere le nostre coste con l'ennesima carretta del mare, la ''Kater I Rades''. Era il [[1997]], il Paese era governato dal centrosinistra. Poi, tre anni dopo, un inseguimento tra scafisti e Guardia di Finanza italiana tra la Baia di Valona e il Canale di Otranto, durante il periodo dei "respingimenti" a colpi di kalashnikov. ''Mare nostrum'' continua raccontando l'arrivo dei "clandestini" nel [[Centri di Identificazione ed Espulsione|Centro di Permanenza Temporanea]] "Fondazione Regina Pacis" di San Foca (Lecce). Un [[CPT]]-lager che sarà chiuso e vedrà la condanna di Don Cesare Lo Deserto. <ref>[http://www.meltingpot.org/archivio193.html CPT ''Regina Pacis'']</ref> Nel film-denuncia c'è anche un affresco della quotidianità dei "regolari", quelli che il permesso di soggiorno possono averlo, ma che di fatto vivono come clandestini a causa dell'iniquità e dei ritardi applicativi della legge. Ad accompagnare diversi passaggi del film c'è anche una versione [[fascista]] dell'Inno di Mameli.


==Psichiatria==
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