Franz Kafka: differenze tra le versioni

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==== Kafka e Pētr Kropotkin ====
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Nei ''Diari'' di Kafka si trova questo imperativo categorico: «Non dimenticare [[Kropotkin]]!». Uno dei temi forti del libro di [[Kropotkin]] ''Memorie di un rivoluzionario'' ([[1887]]) è quello della lotta dei figli contro il «dispotismo dei padri», gran sostenitori del servaggio. Il giovane principe aveva dovuto subire di persona l'autoritarismo paterno: la sua simpatia andava ai domestici e ai servitori soggetti alla brutalità e ai capricci del capofamiglia. Per questo aveva preso le «parti dei servi» (per usare una formula che Kafka adotta nella ''Lettera al padre''), giurando solennemente: «Io non sarò mai come lui!». Secondo [[Kropotkin]] è la rivolta dei giovani delle classi agiate «contro la schiavitù domestica», fatta di dispotismo paterno e di una «sottomissione ipocrita da parte delle mogli, dei figli e delle figlie», che li spinge a criticare lo stato di cose esistente e a diventare «[[nichilisti]]» ovvero nemici giurati dell'autocrazia zarista e del servaggio. In quasi tutte le familgie ricche - scrive [[Kropotkin]] - era in corso una lotta accanita «tra i padri e i figli e le figlie, che difendevano il propro diritto di disporre della propria esistenza secondo il proprio ideale».
Nei ''Diari'' di Kafka si trova questo imperativo categorico: «Non dimenticare [[Kropotkin]]!». Uno dei temi forti del libro di [[Kropotkin]] ''Memorie di un rivoluzionario'' ([[1887]]) è quello della lotta dei figli contro il «dispotismo dei padri», gran sostenitori del servaggio. Il giovane principe aveva dovuto subire di persona l'autoritarismo paterno: la sua simpatia andava ai domestici e ai servitori soggetti alla brutalità e ai capricci del capofamiglia. Per questo aveva preso le «parti dei servi» (per usare una formula che Kafka adotta nella ''Lettera al padre''), giurando solennemente: «Io non sarò mai come lui!». <ref>Mémoires d'un révolutionnaire, Scala, Parigi, 1989, p. 52.</ref> Secondo [[Kropotkin]] è la rivolta dei giovani delle classi agiate «contro la schiavitù domestica», fatta di dispotismo paterno e di una «sottomissione ipocrita da parte delle mogli, dei figli e delle figlie», che li spinge a criticare lo stato di cose esistente e a diventare «[[nichilisti]]» ovvero nemici giurati dell'autocrazia zarista e del servaggio. In quasi tutte le familgie ricche - scrive [[Kropotkin]] - era in corso una lotta accanita «tra i padri e i figli e le figlie, che difendevano il propro diritto di disporre della propria esistenza secondo il proprio ideale». <ref>Mémoires d'un révolutionnaire, Scala, Parigi, 1989, pp. 305-309.</ref>


==== Kafka e Aleksandr Herzen ====
==== Kafka e Aleksandr Herzen ====
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