Antimilitarismo: differenze tra le versioni

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Con la fine della guerra il movimento sembrò spegnersi, anche se personaggi come [[Bart de Ligt]] proseguirono imperterriti nelle loro campagne contro il militarismo, salvo poi riprendere un pò vigore allo scoppio della Seconda guerra mondiale, a cui alcuni scelsero di opporvisi pubblicamente e coraggiosamente, e maggiormente negli anni '60 e '70 in contrasto alla guerra in Vietnam e ad altre guerre imperialistiche.  
Con la fine della guerra il movimento sembrò spegnersi, anche se personaggi come [[Bart de Ligt]] proseguirono imperterriti nelle loro campagne contro il militarismo, salvo poi riprendere un pò vigore allo scoppio della Seconda guerra mondiale, a cui alcuni scelsero di opporvisi pubblicamente e coraggiosamente, e maggiormente negli anni '60 e '70 in contrasto alla guerra in Vietnam e ad altre guerre imperialistiche.  


Grazie a queste battaglie, oggi giorno in quasi tutto il mondo è riconosciuto il diritto a rifiutarsi di svolgere il servizio militare, anche se questa elementare [[libertà]] è ancora assente in diversi paesi ([[Grecia]], [[Turchia]], [[Israele]], [[Cile]]ecc.), dove però al contempo si è sviluppato un forte movimento antimilitarista: si pensi ai [[Refusnik]] israeliani, molti dei quali si dichiarano anarchici, e agli antimilitaristi turchi, del quale si parlò a lungo anche nei [[media]] in seguito alle vicende legate all'obiettore di coscienza anarchico turco [[Mehmet Tarhan]], arrestato e successivamente rilasciato, dopo le mobilitazioni internazionali dei libertari di tutto il mondo. Tutti gli antimilitaristi sono sempre più convinti che «senza esercito, senza soldati, senza gente che faccia il mestiere di esercitare la violenza sui propri simili non è possibile il permanere di alcun privilegio, sia politico che economico» e perché «chi combatte il militarismo combatte il sistema dell'autorità dell'uomo sull'uomo... essendo il militarismo la forma e la esplicazione più odiosa della violenza autoritaria e il primo nemico della libertà». <ref>[http://archive.is/DoRG3 L'antimilitarismo anarchico: alcuni cenni storici]</ref>
Grazie a queste battaglie, oggi giorno in quasi tutto il mondo è riconosciuto il diritto a rifiutarsi di svolgere il servizio militare, anche se questa elementare [[libertà]] è ancora assente in diversi paesi ([[Grecia]], [[Turchia]], [[Israele]], [[Cile]] ecc.), dove però al contempo si è sviluppato un forte movimento antimilitarista: si pensi ai [[Refusnik]] israeliani, molti dei quali si dichiarano anarchici, e agli antimilitaristi turchi, del quale si parlò a lungo anche nei [[media]] in seguito alle vicende legate all'obiettore di coscienza anarchico turco [[Mehmet Tarhan]], arrestato e successivamente rilasciato, dopo le mobilitazioni internazionali dei libertari di tutto il mondo. Tutti gli antimilitaristi sono sempre più convinti che «senza esercito, senza soldati, senza gente che faccia il mestiere di esercitare la violenza sui propri simili non è possibile il permanere di alcun privilegio, sia politico che economico» e perché «chi combatte il militarismo combatte il sistema dell'autorità dell'uomo sull'uomo... essendo il militarismo la forma e la esplicazione più odiosa della violenza autoritaria e il primo nemico della libertà». <ref>[http://archive.is/DoRG3 L'antimilitarismo anarchico: alcuni cenni storici]</ref>


=== L'antimilitarismo in Italia ===
=== L'antimilitarismo in Italia ===
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