Storia dell'anarchismo sardo: differenze tra le versioni

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===Il periodo prefascista===
===Il periodo prefascista===
Nel periodo prefascista, grande opera propagandista fu portata avanti dal ligure [[Tintino Rasi|Tintinio Persio Rasi]] (detto [[Auro D'Arcola]]), esiliato ad Iglesias nel [[1917]] a causa del suo attivismo anarchico, che collaborò al giornale [[socialista]] «Il Risveglio dell'isola» e fu membro della Commissione esecutiva della camera del lavoro di Cagliari <ref>[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article4978&var_recherche=rasi Articolo su Tintino Rasi (in francese)]</ref>. La prima volta che però gli anarchici sardi comparsero "ufficialmente" sulla scena nazionale fu nel periodico «[[Il Novatore]]», nel quale collaborarono anarchici e [[socialismo rivoluzionario|socialisti rivoluzionari]]. «Il Novatore», che sarà pubblicato solo cinque volte tra il [[1918]] e il [[1919]], dedicava ampio spazio alla propaganda per l'[[azione diretta]], l'[[autogestione]], la [[giustizia sociale]], l'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo elettorale]] e alla critica del riformismo politico e [[sindacalismo|sindacale]].
Nel periodo prefascista, grande opera propagandista fu portata avanti dal ligure [[Tintino Rasi|Tintinio Persio Rasi]] (detto [[Auro D'Arcola]]), esiliato ad Iglesias nel [[1917]] a causa del suo attivismo anarchico, che collaborò al giornale [[socialista]] «Il Risveglio dell'isola» e fu membro della Commissione esecutiva della camera del lavoro di Cagliari <ref>[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article4978&var_recherche=rasi Biografia di Tintino Rasi in francese (''Dictionnaire des militants anarchistes'')]</ref>. La prima volta che però gli anarchici sardi comparsero "ufficialmente" sulla scena nazionale fu nel periodico «[[Il Novatore]]», nel quale collaborarono anarchici e [[socialismo rivoluzionario|socialisti rivoluzionari]]. «Il Novatore», che sarà pubblicato solo cinque volte tra il [[1918]] e il [[1919]], dedicava ampio spazio alla propaganda per l'[[azione diretta]], l'[[autogestione]], la [[giustizia sociale]], l'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo elettorale]] e alla critica del riformismo politico e [[sindacalismo|sindacale]].
[[File:Maurizio-garino.jpg|300 px|thumb|Foto segnaletica di [[Maurizio Garino]]]]
[[File:Maurizio-garino.jpg|300 px|thumb|Foto segnaletica di [[Maurizio Garino]]]]


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[[File:Fancello Pascale Crodazzu-133x200-132x200.jpg|200px|thumb|[[Pasquale Fancello]]]]
[[File:Fancello Pascale Crodazzu-133x200-132x200.jpg|200px|thumb|[[Pasquale Fancello]]]]
: «...Riconobbi altri fra gli aggressori.Mi sorprese molto la presenza di tale Fois [...] Era stato organizzatore dei lavoratori del mare, anarchico-sindacalista e antifascista. Quando i fascisti avevano occupato la sede dell'organizzazione si era trovato nell'impossibilità di guadagnarsi la vita.Aveva voluto emigrare in Francia ed io lo avevo raccomandato perché amici di lì lo soccorressero e gli trovassero lavoro[...] Rientrato dalla Francia a Cagliari si era iscritto al fascio [...] Si scusava presso gli antichi compagni con la necessità di dar da mangiare ai figli [...] mi chiedo ancora perché quella sera,armato, esigesse il mio linciaggio [...]» <ref name="marcia">''Marcia su Roma e dintorni'', L'Unione Sarda, pag. 241</ref>
: «...Riconobbi altri fra gli aggressori.Mi sorprese molto la presenza di tale Fois [...] Era stato organizzatore dei lavoratori del mare, anarchico-sindacalista e antifascista. Quando i fascisti avevano occupato la sede dell'organizzazione si era trovato nell'impossibilità di guadagnarsi la vita.Aveva voluto emigrare in Francia ed io lo avevo raccomandato perché amici di lì lo soccorressero e gli trovassero lavoro[...] Rientrato dalla Francia a Cagliari si era iscritto al fascio [...] Si scusava presso gli antichi compagni con la necessità di dar da mangiare ai figli [...] mi chiedo ancora perché quella sera,armato, esigesse il mio linciaggio [...]» <ref name="marcia">''Marcia su Roma e dintorni'', L'Unione Sarda, pag. 241</ref>
La [[repressione]] fascista, sommata all'ostilità dei [[comunismo|comunisti]] e dei riformisti, portò col tempo alla dissoluzione del "Sante Caserio". Molti anarchici allora scelsero di andare in esilio in [[Francia]], in [[Tunisia]] o in altri paesi. A Tunisi <ref name="tunisi"> A Tunisi era presente una folta comunità di antifascisti italiani: ([http://www.ilcorriereditunisi.it/default.asp?id=34&mnu=34&ACT=5&content=275 Articolo del Corriere di Tunisi)].</ref> gli anarchici sardi, tra cui [[Emilio Atzori]], [[Raimondo Mereu]], [[Giovanni Dettori]], [[Francesco Piras|Francesco]] e [[Antonio Piras]], contribuirono non poco alle attività del locale circolo anarchico. Le [[autorità]] fasciste imputarono ai sardi [[Giovanni Dettori]] e [[Emilio Atzori]], oltre che a [[Giuvanni Curti]] e [[Alberto Tarchiani]], gli attentati al consolato di Tunisi ([[28 dicembre]] [[1928]]) e al giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]) <ref name="militants">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1249 da militants-anarchistes.info]</ref>. Altri anarchici sardi scelsero di costituire piccoli gruppi, andando incontro alle periodiche ondate repressive. Solo alla fine della [[II Guerra mondiale]] il "gruppo Sante Caserio" si ricostituì cambiando nome in "gruppo [[Michele Schirru]]" (il gruppo rimarrà attivo sino agli anni 80). Dettori abbia partecipato con Atzori, Giuvanni Curti e Alberto Tarchiani agli attentati contro il consolato di Tunisi (il [[28 dicembre]] [[1928]]) e contro il giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]).[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|160 px|[[Michele Schirru]], condannato a morte per aver pensato di uccidere Mussolini]]
La [[repressione]] fascista, sommata all'ostilità dei [[comunismo|comunisti]] e dei riformisti, portò col tempo alla dissoluzione del "Sante Caserio". Molti anarchici allora scelsero di andare in esilio in [[Francia]], in [[Tunisia]] o in altri paesi. A Tunisi <ref name="tunisi"> A Tunisi era presente una folta comunità di antifascisti italiani: ([http://www.ilcorriereditunisi.it/default.asp?id=34&mnu=34&ACT=5&content=275 Articolo del Corriere di Tunisi)].</ref> gli anarchici sardi, tra cui [[Emilio Atzori]], [[Raimondo Mereu]], [[Giovanni Dettori]], [[Francesco Piras|Francesco]] e [[Antonio Piras]], contribuirono non poco alle attività del locale circolo anarchico. Le [[autorità]] fasciste imputarono ai sardi [[Giovanni Dettori]] e [[Emilio Atzori]], oltre che a [[Giuvanni Curti]] e [[Alberto Tarchiani]], gli attentati al consolato di Tunisi ([[28 dicembre]] [[1928]]) e al giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]). <ref name="militants">''[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article1249 Dictionnaire des militants anarchistes]''</ref> Altri anarchici sardi scelsero di costituire piccoli gruppi, andando incontro alle periodiche ondate repressive. Solo alla fine della [[II Guerra mondiale]] il "gruppo Sante Caserio" si ricostituì cambiando nome in "gruppo [[Michele Schirru]]" (il gruppo rimarrà attivo sino agli anni 80). Dettori abbia partecipato con Atzori, Giuvanni Curti e Alberto Tarchiani agli attentati contro il consolato di Tunisi (il [[28 dicembre]] [[1928]]) e contro il giornale fascista «Unione» ([[18 aprile]] [[1929]]).[[Image:Schirru.jpg|thumb|left|160 px|[[Michele Schirru]], condannato a morte per aver pensato di uccidere Mussolini]]
Durante gli anni del [[Fascismo|fascismo]] il numero dei militanti si aggirava intorno a cinquecento, moltissimi dei quali furono schedati. Alcuni riuscirono a sfuggire ai controlli ossessivi della polizia politica, e tra questi va citato [[Zemiro Melas]]. Melas partecipò alle lotte antifasciste in Jugoslavia poi, al rientro in [[Italia]], fu tra i fondatori del gruppo anarchico fiorentino "Fronte della Gioventù", prima di venir arrestato e deportato dai [[Nazionalsocialismo|nazisti]] (Zemiro Melas riuscirà poi a sfuggire fortunosamente alla deportazione).  
Durante gli anni del [[Fascismo|fascismo]] il numero dei militanti si aggirava intorno a cinquecento, moltissimi dei quali furono schedati. Alcuni riuscirono a sfuggire ai controlli ossessivi della polizia politica, e tra questi va citato [[Zemiro Melas]]. Melas partecipò alle lotte antifasciste in Jugoslavia poi, al rientro in [[Italia]], fu tra i fondatori del gruppo anarchico fiorentino "Fronte della Gioventù", prima di venir arrestato e deportato dai [[Nazionalsocialismo|nazisti]] (Zemiro Melas riuscirà poi a sfuggire fortunosamente alla deportazione).  


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