Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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Il XIX secolo vide il '''[[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|primo tentativo italiano di insurrezione rivoluzionaria]]''' (Bologna [[1874]]), che terminò con l'arresto di tutti gli insorti. Un altro tentativo venne attuato nel [[1877]] nella regione del Matese. [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e altri fervidi [[anarchici]] formarono la cosiddetta '''[[Banda del Matese]]''', che si prefiggeva lo scopo di espropriare i possidenti terrieri e di attaccare ogni forma di [[gerarchia]] e di [[autorità]].
Il XIX secolo vide il '''[[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|primo tentativo italiano di insurrezione rivoluzionaria]]''' (Bologna [[1874]]), che terminò con l'arresto di tutti gli insorti. Un altro tentativo venne attuato nel [[1877]] nella regione del Matese. [[Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e altri fervidi [[anarchici]] formarono la cosiddetta '''[[Banda del Matese]]''', che si prefiggeva lo scopo di espropriare i possidenti terrieri e di attaccare ogni forma di [[gerarchia]] e di [[autorità]].


Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il '''gruppo Humanitas di Napoli''' diede vita all''''[[Alleanza Anarchica Internazionale]]'''. Nel gennaio del [[1891]], durante il Congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il '''[[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]]''' (parteciparono al congresso l'ex [[anarchico]] [[Andrea Costa]], il [[socialista]] [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli [[anarchici]] [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la '''divisione tra [[socialisti]]''' (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) '''e [[anarchici]]'''. I tentativi d'organizzare il movimento, e i relativi '''conflitti tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]]''', caratterizzarono la fine del secolo.
Queste iniziative un pò velleitarie, misero in risalto la mancanza di strutture organizzative efficienti, tant'è che nel [[1887]] il '''gruppo Humanitas di Napoli''' diede vita all''''[[Alleanza Anarchica Internazionale]]'''. Nel gennaio del [[1891]], durante il Congresso di Capolago (Canton Ticino, [[Svizzera]]), fu costituito il '''[[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario]]''' (parteciparono al congresso l'ex [[anarchico]] [[Andrea Costa]], il [[socialista]] [[Filippo Turati]] e, tra gli altri, gli [[anarchici]] [[Errico Malatesta]], [[Luigi Galleani]], [[Francesco Pezzi]] e [[Amilcare Cipriani]]), che sancì anche la '''divisione tra [[socialisti]]''' (questi confluiranno nel [[Partito Socialista Rivoluzionario Italiano]], fondato nel [[1882]] da [[Andrea Costa]], che in seguito assumerà un carattere sempre più riformistico) '''e [[anarchici]]'''. I tentativi d'organizzare il movimento e i conseguenti '''conflitti tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]]''', caratterizzarono la fine del secolo.


Molti anarchici sostennero le lotte siciliane dei [[Fasci siciliani]] (detti anche ''Fasci siciliani dei lavoratori''), un movimento di massa democratic-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra [[proletariato]] urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu data all'[[insurrezione in Lunigiana]] nel gennaio del 1894 e a tutte le battaglie sociali e sindacali nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
Molti anarchici sostennero le lotte siciliane dei [[Fasci siciliani]] (detti anche ''Fasci siciliani dei lavoratori''), un movimento di massa democratic-[[socialista]], sviluppatosi nell'isola dal [[1891]] al [[1893]] soprattutto fra [[proletariato]] urbano, braccianti agricoli, minatori ed operai. Stesso appoggio fu data all'[[insurrezione in Lunigiana]] nel gennaio del 1894 e a tutte le battaglie sociali e sindacali nella penisola (si pensi alla storia del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] sulle 8 ore lavorative o lo sciopero delle sigaraie del [[1885]]).
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