Umanità Nova: differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|300px|left|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]  
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|300px|left|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]  
== I primi anni ==
=== I primi anni ===
La storia di ''Umanità Nova'' comincia nel [[1909]], quando a [[Ettore Molinari]] e [[Nella Giacomelli]] viene l'idea di trasformare in giornale quotidiano il pamphlet ''[[La Protesta Umana]]''. Nel [[1911]], durante un convegno nazionale, il Fascio Comunista Anarchico di Roma propone un organo nazionale che sia portavoce del [[movimento anarchico]], che sta tornando a rafforzarsi in [[Italia]]. <ref>Franco Schirone, ''Cronache Anarchiche'', Zero in Condotta, 2010, p. 17.</ref> Nell'aprile del [[1919]], a Firenze, in un convegno nazionale che vede partecipare gran parte delle forze [[anarchiche]] italiane, sia di parte [[organizzativa]] che [[antiorganizzativa]], si conviene sulla necessità di stringersi in una unione: l'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]]. La stampa viene indicata come uno dei punti cardine <ref>Franco Schirone, ''Cronache Anarchiche'', Zero in Condotta, 2010, p. 19.</ref>; in questo frangente [[Ettore Molinari]] e [[Nella Giacomelli]] propongono un quotidiano nazionale ed insieme a [[Emilio Spinaci]] ottengono il via libera per verificare le possibilità concrete di realizzare un quotidiano di tutti gli [[anarchici]] e cominciare a raccogliere fondi. Il nome ''Umanità Nova'' viene dato dalla stessa [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] che spiega:
La storia di ''Umanità Nova'' comincia nel [[1909]], quando a [[Ettore Molinari]] e [[Nella Giacomelli]] viene l'idea di trasformare in giornale quotidiano il pamphlet ''[[La Protesta Umana]]''. Nel [[1911]], durante un convegno nazionale, il Fascio Comunista Anarchico di Roma propone un organo nazionale che sia portavoce del [[movimento anarchico]], che sta tornando a rafforzarsi in [[Italia]]. <ref>Franco Schirone, ''Cronache Anarchiche'', Zero in Condotta, 2010, p. 17.</ref> Nell'aprile del [[1919]], a Firenze, in un convegno nazionale che vede partecipare gran parte delle forze [[anarchiche]] italiane, sia di parte [[organizzativa]] che [[antiorganizzativa]], si conviene sulla necessità di stringersi in una unione: l'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]]. La stampa viene indicata come uno dei punti cardine <ref>Franco Schirone, ''Cronache Anarchiche'', Zero in Condotta, 2010, p. 19.</ref>; in questo frangente [[Ettore Molinari]] e [[Nella Giacomelli]] propongono un quotidiano nazionale ed insieme a [[Emilio Spinaci]] ottengono il via libera per verificare le possibilità concrete di realizzare un quotidiano di tutti gli [[anarchici]] e cominciare a raccogliere fondi. Il nome ''Umanità Nova'' viene dato dalla stessa [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] che spiega:


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La linea politica e l'audacia degli [[anarchici]] nelle lotte li fanno crescere in termini numerici e di peso. Se al Congresso di Firenze del [[1919]] sono convenuti 145 gruppi, nel luglio del [[1920]], a quello di Bologna, ne aderisconoo circa 700. In campo [[sindacalista]] l'[[USI]] passa da 58.000 tesserati alla fine del [[1918]], a 180.000 nella prima metà del [[1919]] e a 300.000 nel [[1920]]. In campo confederale gli [[anarchici]] riescono a prendere ai riformisti segreterie strategiche come quella della FIOM di Torino, con [[Pietro Ferrero]] e [[Maurizio Garino]]. È un momento di eccezionale fortuna per l'[[anarchismo]] italiano, al quale contribuisce non poco il quotidiano. Questa grande incisività si manifesta ulteriormente nel corso dell'imponente movimento delle “occupazioni delle fabbriche” da parte delle maestranze. Basta scorrere le pagine del quotidiano del settembre del [[1920]] per avere un'idea della grande attività degli [[anarchici]] nelle fabbriche e nelle officine occupate e gestite dai lavoratori.  
La linea politica e l'audacia degli [[anarchici]] nelle lotte li fanno crescere in termini numerici e di peso. Se al Congresso di Firenze del [[1919]] sono convenuti 145 gruppi, nel luglio del [[1920]], a quello di Bologna, ne aderisconoo circa 700. In campo [[sindacalista]] l'[[USI]] passa da 58.000 tesserati alla fine del [[1918]], a 180.000 nella prima metà del [[1919]] e a 300.000 nel [[1920]]. In campo confederale gli [[anarchici]] riescono a prendere ai riformisti segreterie strategiche come quella della FIOM di Torino, con [[Pietro Ferrero]] e [[Maurizio Garino]]. È un momento di eccezionale fortuna per l'[[anarchismo]] italiano, al quale contribuisce non poco il quotidiano. Questa grande incisività si manifesta ulteriormente nel corso dell'imponente movimento delle “occupazioni delle fabbriche” da parte delle maestranze. Basta scorrere le pagine del quotidiano del settembre del [[1920]] per avere un'idea della grande attività degli [[anarchici]] nelle fabbriche e nelle officine occupate e gestite dai lavoratori.  


Ma la [[repressione]] non tarda ad arrivare e in ottobre viene arrestata la redazione di ''Umanità Nova'' quasi al completo, mentre centinaia di arresti e perquisizioni vengono effettuate in tutta [[Italia]] contro gli [[anarchici]] ed i [[sindacalisti rivoluzionari]]. Poco dopo è l'[[USI]] ad essere decapitata con l'arresto di tutto il Consiglio Generale. La [[polizia]], però, non riesce a capacitarsi di come il giornale possa ancora uscire tutti i giorni con la redazione al completo in galera. La risposta si chiama [[Gigi Damiani]], che non essendo cauto nella rete, ha contattato, in clandestinità, elementi rimasti fuori dall'ondata repressiva e creato una rete che gli permette di spostarsi in continuazione. In questo modo [[Gigi Damiani|Gigi]] compila il giornale, che poi raggiunge Milano, dove viene regolarmente stampato.  
Ma la [[repressione]] non tarda ad arrivare e in ottobre viene arrestata la redazione di ''Umanità Nova'' quasi al completo, mentre centinaia di arresti e perquisizioni vengono effettuate in tutta [[Italia]] contro gli [[anarchici]] ed i [[sindacalisti rivoluzionari]]. Poco dopo è l'[[USI]] ad essere decapitata con l'arresto di tutto il Consiglio Generale. La [[polizia]], però, non riesce a capacitarsi di come il giornale possa ancora uscire tutti i giorni con la redazione al completo in galera. La risposta si chiama [[Gigi Damiani]], che non essendo cauto nella rete, ha contattato, in clandestinità, elementi rimasti fuori dall'ondata repressiva e creato una rete che gli permette di spostarsi in continuazione. In questo modo [[Gigi Damiani|Gigi]] compila il giornale, che poi raggiunge Milano, dove viene regolarmente stampato.


== La censura, la persecuzione e la chiusura ==
== La censura, la persecuzione e la chiusura ==
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