Utopia (concetto): differenze tra le versioni

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'''''bolo'bolo''''' è il titolo del romanzo dello scrittore anarchico svizzero conosciuto con lo pseudonimo di «p.m.» ed appartenente al collettivo "Midnight Notes", pubblicato nel [[1983]] per l'editore ''Paranoia City Verlag'' di Zurigo e diventato poi un romanzo anarchico "classico" tradotto in numerosissime lingue, tra cui l'italiano.  
'''''bolo'bolo''''' è il titolo del romanzo dello scrittore anarchico svizzero conosciuto con lo pseudonimo di «p.m.» ed appartenente al collettivo "Midnight Notes", pubblicato nel [[1983]] per l'editore ''Paranoia City Verlag'' di Zurigo e diventato poi un romanzo anarchico "classico" tradotto in numerosissime lingue, tra cui l'italiano.  


'''bolo'bolo''' racconta di un'[[utopia]], ma non è utopico, anzi. Propone una accattivante alternativa al [[capitalismo]] e ad una vita dominata dall'economia, presentando una serie di esperienze, di progetti di sovversione e soprattutto di costruzione, di nuovi percorsi, non attuabili con la politica e che non si basano su una teoria particolare, ma che si possono sviluppare solo con la contemporanea paralisi ed eliminazione del controllo della ''macchina-lavoro planetaria'', la rappresentazione del dominio della merce e del lavoro.  
''bolo'bolo'' racconta di un'[[utopia]], ma non è utopico, anzi. Propone una accattivante alternativa al [[capitalismo]] e ad una vita dominata dall'economia, presentando una serie di esperienze, di progetti di sovversione e soprattutto di costruzione, di nuovi percorsi, non attuabili con la politica e che non si basano su una teoria particolare, ma che si possono sviluppare solo con la contemporanea paralisi ed eliminazione del controllo della ''macchina-lavoro planetaria'', la rappresentazione del dominio della merce e del lavoro.  
Il titolo si riferisce al ''bolo'' che è una comunità autonoma corrispondente alla unità antropologica di una tribù (300-500 individui), che è immaginata come l'unità sociale di base di una società [[ecologismo|ecologicamente sostenibile]]. Un massimo di cinquecento persone è un numero interessante, che si replica nella cultura umana come uno sciame di api in un alveare, è la dimensione di un villaggio, di una tribù, di una scuola ed è abbastanza piccolo da permettere a tutti di avere familiarità l'uno con l'altro. Il libro descrive un piano dettagliato per la trasformazione del mondo così come lo conosciamo, attraverso la riconfigurazione dell'organizzazione sociale in micro-unità che costituiscono la base materiale per la sopravvivenza degli [[individuo|individui]] associati e che sono caratterizzate ognuna da una propria peculiare cultura. Il nucleo di un ''bolo'' è la sua cultura interna, ed ogni bolo ne può avere una propria senza restrizioni, autoritarie o libertarie, formali o creative.
Il titolo si riferisce al ''bolo'' che è una comunità autonoma corrispondente alla unità antropologica di una tribù (300-500 individui), che è immaginata come l'unità sociale di base di una società [[ecologismo|ecologicamente sostenibile]]. Un massimo di cinquecento persone è un numero interessante, che si replica nella cultura umana come uno sciame di api in un alveare, è la dimensione di un villaggio, di una tribù, di una scuola ed è abbastanza piccolo da permettere a tutti di avere familiarità l'uno con l'altro. Il libro descrive un piano dettagliato per la trasformazione del mondo così come lo conosciamo, attraverso la riconfigurazione dell'organizzazione sociale in micro-unità che costituiscono la base materiale per la sopravvivenza degli [[individuo|individui]] associati e che sono caratterizzate ognuna da una propria peculiare cultura. Il nucleo di un ''bolo'' è la sua cultura interna, ed ogni bolo ne può avere una propria senza restrizioni, autoritarie o libertarie, formali o creative.


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