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L'atmosfera tranquilla che regnò in [[Argentina]] fino al [[1900]] - la quale rese possibile la libertà di azione, organizzazione ed espressione per gli [[anarchici]] - contribuì anche alla posizione sfavorevole assunta da ''La Protesta Humana'' verso la [[propaganda col fatto]] [[anarco-individualista|individualista]]. Un segno di ciò fu il posto straordinario assegnato agli articoli dall'[[anarchico]] spagnolo [[Ricardo Mella]]. | L'atmosfera tranquilla che regnò in [[Argentina]] fino al [[1900]] - la quale rese possibile la libertà di azione, organizzazione ed espressione per gli [[anarchici]] - contribuì anche alla posizione sfavorevole assunta da ''La Protesta Humana'' verso la [[propaganda col fatto]] [[anarco-individualista|individualista]]. Un segno di ciò fu il posto straordinario assegnato agli articoli dall'[[anarchico]] spagnolo [[Ricardo Mella]]. | ||
A partire dal novembre del [[1900]] venne pubblicata su ''La Protesta Humana'' una serie di articoli sul tema dell'"organizzazione dei lavoratori", firmati da [[Antonio Pellicer Paraire]], considerata il più grande contributo teorico di uno spagnolo all'[[anarchismo]]. | |||
[[File:LaProtesta1911.jpg|miniatura|left|400px|Alcuni compagni mostrano copie de ''La Protesta'' durante un meeting sindacale anarchico ([[1911]]).]] | [[File:LaProtesta1911.jpg|miniatura|left|400px|Alcuni compagni mostrano copie de ''La Protesta'' durante un meeting sindacale anarchico ([[1911]]).]] | ||
Nel [[1902]], con l'apparizione della legge sulla residenza, le sue drammatiche conseguenze persecutorie per il movimento libertario e la soffocante pressione della [[polizia]] sugli [[anarchici]] locali, vi fu l'espulsione di molti militanti stranieri, fatto che colpì gravemente diverse penne de ''La Protesta Humana''. Alle persecuzioni si aggiunsero le difficoltà economiche di una casa editrice che viveva grazie all'abbonamento dei suoi militanti. | Nel [[1902]], con l'apparizione della legge sulla residenza, le sue drammatiche conseguenze persecutorie per il movimento libertario e la soffocante pressione della [[polizia]] sugli [[anarchici]] locali, vi fu l'espulsione di molti militanti stranieri, fatto che colpì gravemente diverse penne de ''La Protesta Humana''. Alle persecuzioni si aggiunsero le difficoltà economiche di una casa editrice che viveva grazie all'abbonamento dei suoi militanti. | ||