Ricardo Mella: differenze tra le versioni

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Mella giunge ad attaccare poi uno dei capisaldi delle filosofie deterministiche: la negazione del libero arbitrio. Tale negazione - egli dice - urta contro le nostre intuizioni, contro il sentimento diffuso e persistente d'essere in qualche modo padroni (e di conseguenza responsabili) delle nostre azioni:
Mella giunge ad attaccare poi uno dei capisaldi delle filosofie deterministiche: la negazione del libero arbitrio. Tale negazione - egli dice - urta contro le nostre intuizioni, contro il sentimento diffuso e persistente d'essere in qualche modo padroni (e di conseguenza responsabili) delle nostre azioni:
:«La ragione - scrive Mella - potrà essere condotta da un numero considerevole di esperienze al determinismo come teoria accordabile alla realtà delle cose. Ma la coscienza individuale non si cura dei sistemi teorici e si conduce come se fosse regina e signora dei propri atti» (da ''La coacción moral - Fundamentos de una nuova ética social'').
:«La ragione - scrive Mella - potrà essere condotta da un numero considerevole di esperienze al determinismo come teoria accordabile alla realtà delle cose. Ma la coscienza individuale non si cura dei sistemi teorici e si conduce come se fosse regina e signora dei propri atti» (da ''La coacción moral - Fundamentos de una nuova ética social'').
=== Confronto con Kropotkin ===


Il punto di arrivo di Mella è una morale deontologicamente assai diversa da quella teleologica di [[Kropotkin]], fondata non sul principio del mutuo appoggio, bensì su quello della '''dignità personale'''. Il fondamento di questo principio viene rinvenuto in un univerale sentimento di equità che starebbe al fondo dell'animo umano, sentimento che è considerato indefinibile:
Il punto di arrivo di Mella è una morale deontologicamente assai diversa da quella teleologica di [[Kropotkin]], fondata non sul principio del mutuo appoggio, bensì su quello della '''dignità personale'''. Il fondamento di questo principio viene rinvenuto in un univerale sentimento di equità che starebbe al fondo dell'animo umano, sentimento che è considerato indefinibile:
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