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Come si evince dalla lettura dei capitoli precedenti, gli anarco-capitalisti si definiscono anarchici solo perché auspicano l'abolizione dello [[Stato]], ma ciò non solo è semplicistico ma è addirittura '''una definizione fuorviante'''. Gli anarco-capitalisti sono [[Pseudoanarchismo|pseudo-anarchici]]. | Come si evince dalla lettura dei capitoli precedenti, gli anarco-capitalisti si definiscono anarchici solo perché auspicano l'abolizione dello [[Stato]], ma ciò non solo è semplicistico ma è addirittura '''una definizione fuorviante'''. Gli anarco-capitalisti sono [[Pseudoanarchismo|pseudo-anarchici]]. | ||
Innanzitutto | Innanzitutto, dato che l'anarco-capitalismo sostiene la proprietà privata e la difesa della stessa mediante “forze dell'ordine” private, si finirebbe con l'avere uno [[Stato]] nella sua “anarchia” cioè, in pratica, uno "[[Stato]] privato". L'esistenza dello stesso viene negata dai suoi proponenti semplicemente perché si rifiutano di chiamarlo [[Stato]], ma essi non possono negare che questo sistema non nega alcuna [[autorità]] e [[gerarchia|gerarchie]] su basi privatistiche. | ||
Gli anarco-capitalisti | Gli anarco-capitalisti considerando valido il concetto della proprietà privata, ritengono legittimo l'affitto, il profitto e l'interesse come redditi validi. Al contrario gli anarchici considerano il reddito derivato non da lavoro usura e rifiutano i diritti di proprietà a favore del possesso (incluso il frutto del proprio lavoro). | ||
Da queste teorie economiche si deduce che | Da queste teorie economiche si deduce che gli anarco-capitalisti sono contro il principio stesso dell'[[eguaglianza]], mentre gli anarchici rilevano invece che il lavoro salariato è un aspetto chiave della disuguaglianza e ritengono che il “[[liberismo]]” in circostanze diseguali incrementerà la disuguaglianza tra individui e classi, non la ridurrà. | ||
L'appoggio al lavoro salariato e ai diritti di proprietà capitalisti indica che gli “anarco”capitalisti non sono anarchici perché non rigettano tutte le forme di "archia" ([[ovvero governo, dominio]]). Per esempio, sostengono la [[gerarchia]] tra capo e lavoratore (lavoro salariato) e tra padrone e inquilino, conseguentemente avallano un sistema gerarchico. | L'appoggio al lavoro salariato e ai diritti di proprietà capitalisti indica che gli “anarco”capitalisti non sono anarchici perché non rigettano tutte le forme di "archia" ([[ovvero governo, dominio]]). Per esempio, sostengono la [[gerarchia]] tra capo e lavoratore (lavoro salariato) e tra padrone e inquilino, conseguentemente avallano un sistema gerarchico. | ||
L'[[anarchismo]], per definizione, è contro tutte le forme di "archia", compresa l'organizzazione gerarchica generata dalla proprietà capitalista. Ignorare l'ovvia "archia" associata alla proprietà capitalista è assolutamente illogico. | L'[[anarchismo]], per definizione, è contro tutte le forme di "archia", compresa l'organizzazione gerarchica generata dalla proprietà [[capitalista]]. Ignorare l'ovvia "archia" associata alla proprietà [[capitalista]] è assolutamente illogico. | ||
'''Riassumendo''': | '''Riassumendo''': | ||
L'anarco-capitalismo non può essere considerato una corrente del pensiero anarchico. | L'anarco-capitalismo (ossimoro che fa il paio con [[anarco-nazionalismo]]) non può essere considerato una corrente del pensiero anarchico. | ||
Non basta essere contro lo [[Stato]] per definirsi anarchici: «mentre l'anarco-capitalista è contro lo [[Stato]] perché questo rappresenta e istituzionalizza la sfera pubblica, la dimensione collettiva, quella dei beni comuni e non appropriabili e dominabili privatamente, l'anarchico lo [[Stato]] rigetta perché questo è la forma più grave e violenta di dominio e di subalternità tra esseri umani. Detto altimenti, il dominio, per l'anarco-capitalista, si dà solo nella forma della collettività, della sfera pubblica rappresentata dallo [[Stato]], mentre per l'anarchico si dà in infiniti modi, tra i quali di certo fondamentale è la forma statale, ma non di minor conto sono i modi delle relazioni proprietarie e commerciali». <ref>Massimo la Torre, ''Nostra legge è la libertà - Anarchismo dei moderni'', DeriveApprodi, Roma, 2017, p. 231</ref> | Non basta essere contro lo [[Stato]] per definirsi anarchici: «mentre l'anarco-capitalista è contro lo [[Stato]] perché questo rappresenta e istituzionalizza la sfera pubblica, la dimensione collettiva, quella dei beni comuni e non appropriabili e dominabili privatamente, l'anarchico lo [[Stato]] rigetta perché questo è la forma più grave e violenta di dominio e di subalternità tra esseri umani. Detto altimenti, il dominio, per l'anarco-capitalista, si dà solo nella forma della collettività, della sfera pubblica rappresentata dallo [[Stato]], mentre per l'anarchico si dà in infiniti modi, tra i quali di certo fondamentale è la forma statale, ma non di minor conto sono i modi delle relazioni proprietarie e commerciali». <ref>Massimo la Torre, ''Nostra legge è la libertà - Anarchismo dei moderni'', DeriveApprodi, Roma, 2017, p. 231</ref> | ||
L'[[anarchismo]] è più della mera opposizione al governo: è opposizione al [[capitalismo]], allo sfruttamento e alla proprietà privata [[capitalista]], è antigerarchico, è antiautoritario, è anticlassista. | L'[[anarchismo]] è ben più della mera opposizione al governo: è opposizione al [[capitalismo]], allo sfruttamento e alla proprietà privata [[capitalista]], è antigerarchico, è antiautoritario, è anticlassista. | ||
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