Lega per la Pace e la Libertà: differenze tra le versioni

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== Storia della Lega ==
== Storia della Lega ==
Il [[5 maggio]] [[1867]], sul «Faro della Loira», compare un articolo firmato dall'editore, [[Evariste Mangine]], che vagheggiava la costituzione della '''Lega per la Pace e la Libertà'''. Qualche mese più tardi viene indetto il primo congresso della nuova associazione.
Il [[5 maggio]] [[1867]], sul «Faro della Loira», compare un articolo firmato dall'editore, [[Evariste Mangine]], che vagheggiava la costituzione della '''Lega per la Pace e la Libertà'''. Qualche mese più tardi viene indetto il primo congresso della nuova associazione.
[[File:Saverio friscia.gif|thumb|300px|left|[[Bakunin]] tra [[Giuseppe Fanelli]] (a sinistra) e [[Saverio Friscia]] (a destra).]]


=== I Congresso ===
=== I Congresso ===
[[File:Saverio friscia.gif|thumb|300px|left|[[Bakunin]] tra [[Giuseppe Fanelli]] (a sinistra) e [[Saverio Friscia]] (a destra).]]
Il '''I congresso''' si svolge dal [[9]] al [[12 settembre]] [[1867]] a Ginevra. Tra gli italiani aderiscono, tra gli altri, [[Saverio Friscia]], [[Giovanni Pantaleo]], [[Giuseppe Ceneri]] e [[Giuseppe Garibaldi]]. [[Mazzini]] al contrario decide di non aderire, riaffermando ancor più il suo esasperato [[nazionalismo]] e il suo carattere autoritario. [[Michail Bakunin]], appartenente alla [[fazione rivoluzionaria]] della "Lega", aderisce con la seguente motivazione: «... È passato il tempo dei popoli-messia. Ormai la libertà, la giustizia, la ragione non saranno più monopolio di questa o quella nazione... Molti democratici dell'antica scuola unitaria... pensano ancora oggi che possa bastare l'[[autonomia]] comunale e che sia possibile l'organizzazione della [[libertà]] con una parte, i comuni emancipati e, dall'altra, un forte accentramento dello [[Stato]]».
Il '''I congresso''' si svolge dal [[9]] al [[12 settembre]] [[1867]] a Ginevra. Tra gli italiani aderiscono, tra gli altri, [[Saverio Friscia]], [[Giovanni Pantaleo]], [[Giuseppe Ceneri]] e [[Giuseppe Garibaldi]]. [[Mazzini]] al contrario decide di non aderire, riaffermando ancor più il suo esasperato [[nazionalismo]] e il suo carattere autoritario. [[Michail Bakunin]], appartenente alla [[fazione rivoluzionaria]] della "Lega", aderisce con la seguente motivazione: «... È passato il tempo dei popoli-messia. Ormai la libertà, la giustizia, la ragione non saranno più monopolio di questa o quella nazione... Molti democratici dell'antica scuola unitaria... pensano ancora oggi che possa bastare l'[[autonomia]] comunale e che sia possibile l'organizzazione della [[libertà]] con una parte, i comuni emancipati e, dall'altra, un forte accentramento dello [[Stato]]».
   
   
=== II Congresso ===
=== II Congresso ===
Il '''II congresso''' della Lega si svolge a Berna dal [[22]] al [[26 settembre]] [[1868]] (96 delegati svizzeri, 41 francesi, 29 tedeschi, 11 russi e 9 italiani). L'[[ala rivoluzionaria]], facente capo all'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]] e guidata dagli anarchici (tra i quali [[Michail Bakunin]], gli italiani [[Giuseppe Fanelli]] e [[Saverio Friscia]]), propone una mozione che si rifaceva alle dichiarazioni fatte nel precedente congresso dai napoletani di “Giustizia e Libertà”, e che metteva le basi per la scissione dalla Lega: «È necessario abbattere tutte le istituzioni privilegiate, monopolizzatrici e violente, come le Chiese ufficiali e salariate, lo [[Stato]] con la plutocrazia che ne dipende e qualsiasi guadagno illecito».
Il '''II congresso''' della Lega si svolge a Berna dal [[22]] al [[26 settembre]] [[1868]] (96 delegati svizzeri, 41 francesi, 29 tedeschi, 11 russi e 9 italiani). L'[[ala rivoluzionaria]], facente capo all'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]] e guidata dagli anarchici (tra i quali [[Michail Bakunin]], gli italiani [[Giuseppe Fanelli]] e [[Saverio Friscia]]), propone una mozione che si rifaceva alle dichiarazioni fatte nel precedente congresso dai napoletani di “Giustizia e Libertà”, e che metteva le basi per la scissione dalla Lega: «È necessario abbattere tutte le istituzioni privilegiate, monopolizzatrici e violente, come le Chiese ufficiali e salariate, lo [[Stato]] con la plutocrazia che ne dipende e qualsiasi guadagno illecito».


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