Manuel Sabaté Llopart: differenze tra le versioni

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Alla figura di Manuel Sabaté Llopart ha dedicato alcune righe lo scrittore libertario [[Pino Cacucci]], che ne ha descritto la fine in un racconto dedicato al [[Francisco Sabaté Llopart|Quico Sabaté]]:
Alla figura di Manuel Sabaté Llopart ha dedicato alcune righe lo scrittore libertario [[Pino Cacucci]], che ne ha descritto la fine in un racconto dedicato al [[Francisco Sabaté Llopart|Quico Sabaté]]:


:«''[Francisco] Non riuscì neppure a evitare che il più giovane dei suoi fratelli, Manolo, si unisse alla guerriglia. Era giovanissimo, appena ventiduenne, quando attraversò la frontiera con due compagni più anziani, proveniente da Tolosa dove si era stabilito da qualche tempo. Caddero in un'imboscata della Guardia Civil, riuscirono a sganciarsi, poi, in un secondo scontro, venne ucciso uno dei tre, un italiano soprannominato Helios. Manolo perse i contatti con l'altro combattente, [[Ramon Vila Capdevila|Ramòn]], rotolato in un burrone ma ancora vivo. Si smarrì tra le montagne, e fu catturato da una pattuglia, ormai stremato dalla fame e del freddo. Manolo lo fucilarono il 24 febbraio 1950 nel campo di concentramento di Bota, a Barcellona. Aveva ventitre anni, e al plotone di esecuzione gridò: "Peggio per voi, mio fratello Quico mi vendicherà ".''<ref>P. Cacucci, "''Ribelli!''", Universale Economica Feltrinelli, 2003, pg.51</ref>»
:«''[Francisco] Non riuscì neppure a evitare che il più giovane dei suoi fratelli, Manolo, si unisse alla guerriglia. Era giovanissimo, appena ventiduenne, quando attraversò la frontiera con due compagni più anziani, proveniente da Tolosa dove si era stabilito da qualche tempo. Caddero in un'imboscata della Guardia Civil, riuscirono a sganciarsi, poi, in un secondo scontro, venne ucciso uno dei tre, un italiano soprannominato Helios. Manolo perse i contatti con l'altro combattente, [[Ramon Vila Capdevila|Ramòn]], rotolato in un burrone ma ancora vivo. Si smarrì tra le montagne, e fu catturato da una pattuglia, ormai stremato dalla fame e del freddo. Manolo lo fucilarono il 24 febbraio 1950 nel campo di concentramento di Bota, a Barcellona. Aveva ventitre anni, e al plotone di esecuzione gridò: "Peggio per voi, mio fratello Quico mi vendicherà ".''<ref>P. Cacucci, "''Ribelli!''", Universale Economica Feltrinelli, 2003, pg. 51</ref>»


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