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Il [[29 gennaio]] [[1931]] la tipografia di Severino viene circondata dalla polizia. I componenti del gruppo cercano di fuggire, uccidono due poliziotti, ma alla fine Di Giovanni, sentendosi perduto, tenta invano il suicidio. Ormai moribondo Severino viene fermato dalla polizia e condotto velocemente in ospedale dove i medici gli "salvano" la vita, affinché sia poi lo [[Stato]] argentino a condannarlo a morte. Il [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1931]], poche ore dopo il suo arresto, viene condannato alla fucilazione insieme a [[Paulino Scarfò]] <ref name="América"> Prima di morire, Di Giovanni incontrò l'amata [[América Josefina Scarfò]], esortandola a studiare e a fondare una nuova casa editrice. Più tardi la Scarfò insegnò italiano all'Università di Buenos Aires, continuando a militare nel movimento anarchico. Nel [[1951]] giunse in [[Italia]] e si recò a Chieti alla ricerca dei parenti di Severino.</ref>. | Il [[29 gennaio]] [[1931]] la tipografia di Severino viene circondata dalla polizia. I componenti del gruppo cercano di fuggire, uccidono due poliziotti, ma alla fine Di Giovanni, sentendosi perduto, tenta invano il suicidio. Ormai moribondo Severino viene fermato dalla polizia e condotto velocemente in ospedale dove i medici gli "salvano" la vita, affinché sia poi lo [[Stato]] argentino a condannarlo a morte. Il [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1931]], poche ore dopo il suo arresto, viene condannato alla fucilazione insieme a [[Paulino Scarfò]] <ref name="América"> Prima di morire, Di Giovanni incontrò l'amata [[América Josefina Scarfò]], esortandola a studiare e a fondare una nuova casa editrice. Più tardi la Scarfò insegnò italiano all'Università di Buenos Aires, continuando a militare nel movimento anarchico. Nel [[1951]] giunse in [[Italia]] e si recò a Chieti alla ricerca dei parenti di Severino.</ref>. | ||
== In omaggio a Severino Di Giovanni == | == In omaggio a Severino Di Giovanni == |