66 518
contributi
K2 (discussione | contributi) Nessun oggetto della modifica |
K2 (discussione | contributi) |
||
Riga 12: | Riga 12: | ||
Per procurarsi il denaro necessario alla campagna di propaganda in Russia, Nečaev e [[Bakunin]] si rivolsero al vecchio [[Herzen]] e al poeta [[Ogarëv]] <ref>[[Nikolaj Ogarëv]] (1813-1877), poeta, pubblicista e filosofo materialista. Fondatore, con [[Herzen]], della libera stampa russa all'estero.</ref>, suo amico, depositari di una somma di 20.000 franchi, affidata nelle loro mani da un compatriota (un certo Pavel A. Bachmetev, che decise di fare quella donazione prima di abbandonare l'Europa per fondare una comunità nelle Isole Marchesi) per essere devoluta alla rivoluzione. All'inizio [[Herzen]], che provava molta simpatia per Nečaev e le sue idee, rifiutò di consegnare il denaro. Ma dopo le insistenze di Ogarëv, finì col concedere 10.000 al giovane nichilista, il quale poté così rientrare in Russia, munito di una raccomandazione scritta di [[Bakunin]], che lo nominava rappresentante accreditato della sezione russa di una certa ''Alleanza rivoluzionaria europea'', un'organizzazione del tutto inesistente. Tuttavia, ciò che contava per Nečaev era il fatto di poter rientrare il patria sotto l'egida di uno dei nomi più importanti della rivoluzione internazionale. | Per procurarsi il denaro necessario alla campagna di propaganda in Russia, Nečaev e [[Bakunin]] si rivolsero al vecchio [[Herzen]] e al poeta [[Ogarëv]] <ref>[[Nikolaj Ogarëv]] (1813-1877), poeta, pubblicista e filosofo materialista. Fondatore, con [[Herzen]], della libera stampa russa all'estero.</ref>, suo amico, depositari di una somma di 20.000 franchi, affidata nelle loro mani da un compatriota (un certo Pavel A. Bachmetev, che decise di fare quella donazione prima di abbandonare l'Europa per fondare una comunità nelle Isole Marchesi) per essere devoluta alla rivoluzione. All'inizio [[Herzen]], che provava molta simpatia per Nečaev e le sue idee, rifiutò di consegnare il denaro. Ma dopo le insistenze di Ogarëv, finì col concedere 10.000 al giovane nichilista, il quale poté così rientrare in Russia, munito di una raccomandazione scritta di [[Bakunin]], che lo nominava rappresentante accreditato della sezione russa di una certa ''Alleanza rivoluzionaria europea'', un'organizzazione del tutto inesistente. Tuttavia, ciò che contava per Nečaev era il fatto di poter rientrare il patria sotto l'egida di uno dei nomi più importanti della rivoluzione internazionale. | ||
=== Il gruppo ''Giustizia del popolo'' === | |||
Al suo ritorno, Nečaev, che si faceva chiamare Pavlov, riprese i contatti con gli ambienti studenteschi di Mosca, presentandosi come il responsabile di organizzazioni segrete: la ''Giustizia del popolo'' o la ''Società della scure''. Sfruttando la raccomandazione scritta di Bakunin, egli faceva immancabilmente colpo sugli altri. Riuscì così a raccogliere attorno a sé alcuni giovani pieni di ingenua ammirazione, i quali si sottomisero alla sua volontà implacabile. Nel gruppetto di cospiratori, solo lo studente Ivanov si mostrò recalcitrante alla disciplina che Nečaev voleva imporre ai membri della piccola associazione rivoluzionaria, da lui costantemente tenuta sotto la minaccia delle rappresaglie di un "Comitato supremo" che, in realtà, esisteva solamente nella sua immaginazione. | |||
== Note == | == Note == | ||
<references/> | <references/> |