Maxime Lisbonne: differenze tra le versioni

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Lisbonne pubblicò anche un giornale, che da buon giacobino intestò ''L'Ami du Peuple'' a omaggio di [[Jean-Paul Marat|Marat]], nel quale voleva ricordare l'esperienza gloriosa della Comune e dei suoi protagonisti. Ma il nome stesso della Comune era tabù nella III Repubblica e il [[7 agosto]] [[1885]] Lisbonne fu costretto a chiudere il giornale. Lisbonne non si fece intimidire e il [[6 ottobre]], con l'apertura a Montmartre di un suo nuovo locale, ''La Taverne du Bagne'', uscirono ancora cinque numeri de ''La Gazette du Bagne'', nei quali Lisbonne ricordò i suoi vecchi compagni di lotta.  
Lisbonne pubblicò anche un giornale, che da buon giacobino intestò ''L'Ami du Peuple'' a omaggio di [[Jean-Paul Marat|Marat]], nel quale voleva ricordare l'esperienza gloriosa della Comune e dei suoi protagonisti. Ma il nome stesso della Comune era tabù nella III Repubblica e il [[7 agosto]] [[1885]] Lisbonne fu costretto a chiudere il giornale. Lisbonne non si fece intimidire e il [[6 ottobre]], con l'apertura a Montmartre di un suo nuovo locale, ''La Taverne du Bagne'', uscirono ancora cinque numeri de ''La Gazette du Bagne'', nei quali Lisbonne ricordò i suoi vecchi compagni di lotta.  


La ''Taverne du Bagne'' era un ''bistrot'' che ottenne successo. I camerieri erano vestiti da forzati del bagno penale, con tanto di catena alla caviglia; le bevande avevano i nomi delle località di detenzione, i bicchieri erano a forma di palla di ferro cava e ai clienti, all'uscita, veniva rilasciato un certificato di buona condotta. L'interno della taverna era decorato con scene della colonia penale, tra le quali spiccavano le immagini della fuga di [[Henri Rochefort]] e quella del comunardo [[Gustave Maroteau]], incatenato e agonizzante.
La ''Taverne du Bagne'' era un ''bistrot'' che ottenne successo. I camerieri erano vestiti da forzati del bagno penale, con tanto di catena alla caviglia; le bevande avevano i nomi delle località di detenzione, i bicchieri erano a forma di palla di ferro cava e ai clienti, all'uscita, veniva rilasciato un certificato di buona condotta. L'interno della taverna era decorato con scene della colonia penale, tra le quali spiccavano le immagini della fuga di [[Henri Rochefort]] e quella del [[comunardo]] [[Gustave Maroteau]], incatenato e agonizzante.


Quando il municipio di Parigi non gli rinnovò la concessione del locale, Lisbonne aprì il [[12 febbraio]] [[1886]] a Belleville, un sobborgo popolare della capitale, la ''Taverne du Bagne et des Ratapoils'', <ref>Ratapoil, o «topo spelacchiato», è una figura satirica resa celebre e proverbiale in Francia nel 1851 dallo scultore Daumier, con la quale si indica l'agente provocatore di Napoleone III, e in generale il sostenitore del militarismo e del cesarismo.</ref> a imitazione della precedente. Due mesi dopo fu la volta della ''Taverne de la Révolution française'', aperta nel centrale quartiere parigino del Marais, poi, nel [[1888]], della ''Brasserie des Frites révolutionnaires'', dove, mangiando patate fritte, si ascoltavano canzoni popolari e si rievocava il passato rivoluzionario.
Quando il municipio di Parigi non gli rinnovò la concessione del locale, Lisbonne aprì il [[12 febbraio]] [[1886]] a Belleville, un sobborgo popolare della capitale, la ''Taverne du Bagne et des Ratapoils'', <ref>Ratapoil, o «topo spelacchiato», è una figura satirica resa celebre e proverbiale in Francia nel 1851 dallo scultore Daumier, con la quale si indica l'agente provocatore di Napoleone III, e in generale il sostenitore del militarismo e del cesarismo.</ref> a imitazione della precedente. Due mesi dopo fu la volta della ''Taverne de la Révolution française'', aperta nel centrale quartiere parigino del Marais, poi, nel [[1888]], della ''Brasserie des Frites révolutionnaires'', dove, mangiando patate fritte, si ascoltavano canzoni popolari e si rievocava il passato rivoluzionario.
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