66 514
contributi
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "nonchè" con "nonché") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - " socialista " con " socialista ") |
||
Riga 33: | Riga 33: | ||
[[File:Rompete le file.jpg|thumb|''Rompete le file'', giornale antimilitarista di tendenza anarchica.]] | [[File:Rompete le file.jpg|thumb|''Rompete le file'', giornale antimilitarista di tendenza anarchica.]] | ||
[[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|left|240 px|[[Alceste de Ambris]], da antimilitarista accanito qual'era, nel [[1914]] presentò all'[[USI]] una mozione interventista. [[Armando Borghi|Borghi]] lo definisce un massone.]] | [[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|left|240 px|[[Alceste de Ambris]], da antimilitarista accanito qual'era, nel [[1914]] presentò all'[[USI]] una mozione interventista. [[Armando Borghi|Borghi]] lo definisce un massone.]] | ||
Gli antimilitaristi erano in gran parte socialisti ([[anarchia|anarchici]], [[marxismo|marxisti]], [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]]...) e quindi, proprio in quanto tali, internazionalisti nemici di ogni [[nazionalismo]] e [[colonialismo]]. Di conseguenza, la questione del partecipare o meno alle guerre nemmeno si poneva. Improvvisamente però, a partire dal [[1914]], il movimento antimilitarista italiano fu scosso da una serie di improvvise conversioni di attivisti che scelsero di abbracciare la causa [[nazionalista]] e interventista. La più celebre conversione fu quella di [[Benito Mussolini]], che da socialista direttore dell'''Avanti!'', ostile alla guerra e al «nuovo macello di popolo», si pose a capofila degli interventisti. | Gli antimilitaristi erano in gran parte socialisti ([[anarchia|anarchici]], [[marxismo|marxisti]], [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]]...) e quindi, proprio in quanto tali, internazionalisti nemici di ogni [[nazionalismo]] e [[colonialismo]]. Di conseguenza, la questione del partecipare o meno alle guerre nemmeno si poneva. Improvvisamente però, a partire dal [[1914]], il movimento antimilitarista italiano fu scosso da una serie di improvvise conversioni di attivisti che scelsero di abbracciare la causa [[nazionalista]] e interventista. La più celebre conversione fu quella di [[Benito Mussolini]], che da [[socialista]] direttore dell'''Avanti!'', ostile alla guerra e al «nuovo macello di popolo», si pose a capofila degli interventisti. | ||
Uno dei momenti più drammatici del [[socialismo]] italiano lo si ebbe durante il congresso dell'[[USI]] tenutosi il [[13 settembre|13]]-[[14 settembre]] [[1914]], durante il quale [[Alceste De Ambris]] tenne un duro discorso a favore dell'intervento dell'[[Italia]] in guerra. La sua mozione fu respinta dalla maggioranza antimilitarista capeggiata da [[Armando Borghi]]. Gli interventisti "convertitisi sulla via di Damasco" ([[Filippo Corridoni]], [[Alceste De Ambris]], [[Giuseppe Di Vittorio]] ed altri...) ricevettero in cambio l'espulsione immediata dall'organizzazione sindacale. | Uno dei momenti più drammatici del [[socialismo]] italiano lo si ebbe durante il congresso dell'[[USI]] tenutosi il [[13 settembre|13]]-[[14 settembre]] [[1914]], durante il quale [[Alceste De Ambris]] tenne un duro discorso a favore dell'intervento dell'[[Italia]] in guerra. La sua mozione fu respinta dalla maggioranza antimilitarista capeggiata da [[Armando Borghi]]. Gli interventisti "convertitisi sulla via di Damasco" ([[Filippo Corridoni]], [[Alceste De Ambris]], [[Giuseppe Di Vittorio]] ed altri...) ricevettero in cambio l'espulsione immediata dall'organizzazione sindacale. |