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Sin dalla fine del XIX° secolo fu chiamata '''revisionista''' la corrente riformista del [[marxismo]] che cominciò a mettere in dubbio le previsioni "scientifiche" di [[Karl Marx]]. I riformisti, di cui il tedesco [[Eduard Bernstein]] (1850- 1932) fu uno dei maggiori esponenti, | Sin dalla fine del XIX° secolo fu chiamata '''revisionista''' la corrente riformista del [[marxismo]] che cominciò a mettere in dubbio le previsioni "scientifiche" di [[Karl Marx]]. I riformisti, di cui il tedesco [[Eduard Bernstein]] (1850- 1932) fu uno dei maggiori esponenti, | ||
elaborarono la "''teoria revisionista''", che in sostanza voleva semplicemente "aggiustare" qualche stortura dell'economia di mercato. In seguito i revisionisti proseguirono sempre più sulla via del [[capitalismo]] e del parlamentarismo, finendo con l'essere chiamati "socialisti democratici" o "socialdemocratici", ma avendo oramai smarrito ogni legame con le radici storiche del vero socialismo (es. Bettino Craxi in [[Italia]], Tony Blair in [[Gran Bretagna]], Gerhard Schröder in [[Germania]], ecc.) | elaborarono la "''teoria revisionista''", che in sostanza voleva semplicemente "aggiustare" qualche stortura dell'economia di mercato. In seguito i revisionisti proseguirono sempre più sulla via del [[capitalismo]] e del parlamentarismo, finendo con l'essere chiamati "socialisti democratici" o "socialdemocratici", ma avendo oramai smarrito ogni legame con le radici storiche del vero socialismo (es. Bettino Craxi in [[Italia]], Tony Blair in [[Gran Bretagna]], Gerhard Schröder in [[Germania]], ecc.). Tutti coloro che avversavano il revisionismo furono definitii "socialisti marxisti" o "'''massimalisti'''". | ||
In [[Italia]] l'ascesa del socialismo, nei primi anni del Novecento, si basò da una parte sulla scelta giolittiana favorevole a un'evoluzione democratica del Paese, e dall'altra sull'affermazione all'interno del Partito socialista del gruppo dirigente riformista di Filippo Turati e Claudio Treves. | In [[Italia]] l'ascesa del socialismo, nei primi anni del Novecento, si basò da una parte sulla scelta giolittiana favorevole a un'evoluzione democratica del Paese, e dall'altra sull'affermazione all'interno del Partito socialista del gruppo dirigente riformista di Filippo Turati e Claudio Treves. |