Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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L'epoca delle guerre d'indipendenza italiana è preceduta, a partire dal [[1821]], dai moti carbonari. In tutta la penisola si creano delle società segrete miranti alla costruzione di un [[governo]] [[laicismo|laico]] e di una [[costituzione]] [[liberalismo|liberale]]. Anche lo [[Stato]] Pontificio non sarà immune dai moti liberali.  
L'epoca delle guerre d'indipendenza italiana è preceduta, a partire dal [[1821]], dai moti carbonari. In tutta la penisola si creano delle società segrete miranti alla costruzione di un [[governo]] [[laicismo|laico]] e di una [[costituzione]] [[liberalismo|liberale]]. Anche lo [[Stato]] Pontificio non sarà immune dai moti liberali.  


Nella Romagna papalina ci fu una ribellione collegata al progetto del modenese Ciro Menotti che intende creare uno stato liberale in [[Italia]] centrale, credendo invano all'appoggio del duca di Modena Francesco IV. L'insurrezione era programmata per il [[5 febbraio]] [[1831]] e il giorno precedente il duca aveva fatto arrestare il suo capo. Tuttavia, nel giorno programmato la [[rivolta]] scoppia comunque e Bologna si solleva cacciando il vice ambasciatore pontificio. Il [[9 febbraio]] la Romagna entra nelle Province Unite che scelgono il tricolore come loro bandiera e Bologna liberata dai clericali, capitale. Il moto avrà vita breve; in maggio gli austriaci reprimono la rivolta in breve tempo dando una grossa mano all'allora pontefice Gregorio XVI nel riottenimento della regione. La [[repressione]] nello [[Stato]] della Chiesa fu cruenta; il cardinale Bernetti –segretario di stato– istituì con dei briganti una guardia municipale che si abbandonò a molteplici violenze contro la popolazione bolognese.  
Nella Romagna papalina ci fu una ribellione collegata al progetto del modenese Ciro Menotti che intende creare uno stato [[liberale]] in [[Italia]] centrale, credendo invano all'appoggio del duca di Modena Francesco IV. L'insurrezione era programmata per il [[5 febbraio]] [[1831]] e il giorno precedente il duca aveva fatto arrestare il suo capo. Tuttavia, nel giorno programmato la [[rivolta]] scoppia comunque e Bologna si solleva cacciando il vice ambasciatore pontificio. Il [[9 febbraio]] la Romagna entra nelle Province Unite che scelgono il tricolore come loro bandiera e Bologna liberata dai clericali, capitale. Il moto avrà vita breve; in maggio gli austriaci reprimono la rivolta in breve tempo dando una grossa mano all'allora pontefice Gregorio XVI nel riottenimento della regione. La [[repressione]] nello [[Stato]] della Chiesa fu cruenta; il cardinale Bernetti –segretario di stato– istituì con dei briganti una guardia municipale che si abbandonò a molteplici violenze contro la popolazione bolognese.  


Durante il pontificato di Gregorio XVI all'interno della Chiesa si scontrarono due orientamenti: uno, aperto alle idee liberali, detto dei “politicanti” e l'altro chiuso, refrattario alla modernità dominato dal cardinale Bartolomeo Pacca e detto degli “zelanti”. La modernità era condannata dall'èlite religiosa clericale come manifestazione del male.
Durante il pontificato di Gregorio XVI all'interno della Chiesa si scontrarono due orientamenti: uno, aperto alle idee liberali, detto dei “politicanti” e l'altro chiuso, refrattario alla modernità dominato dal cardinale Bartolomeo Pacca e detto degli “zelanti”. La modernità era condannata dall'èlite religiosa clericale come manifestazione del male.
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Nel [[1846]] salì al trono pontificio il vescovo di Imola Giovanni Maria Mastai Ferretti, con il nome di Pio IX, il quale suscitò molte speranze fra i patrioti liberali. Infatti, Ferretti era inviso agli Asburgo per i suoi contatti con i militanti liberali di cui egli ammirava le aspirazioni. Inoltre, fu positivamente colpito dall'opera di Gioberti ''Primato degli Italiani'', manifesto del neoguelfismo e opera del cattolicesimo liberale. Pio IX inizialmente non mentì le attese e appena salito al [[potere]] diede il via a numerose riforme accolte con entusiasmo dalla popolazione e dai patrioti: amnistia generale per i prigionieri politici; permesso di rimpatrio ai fuoriusciti; creazione di un Consiglio di Stato riformista; creazione di una giunta municipale alla guida della città di Roma; abolizione dei provvedimenti [[antisemitismo|antisemiti]]; abbattimento delle mura del ghetto ebraico; illuminazione a gas nelle strade della città di Roma; istituzione di una guardia civica volontaria al posto della polizia di mestiere. Tali provvedimenti scatenarono in tutta la penisola manifestazioni anti-asburgiche al grido di «Viva Pio IX!».
Nel [[1846]] salì al trono pontificio il vescovo di Imola Giovanni Maria Mastai Ferretti, con il nome di Pio IX, il quale suscitò molte speranze fra i patrioti liberali. Infatti, Ferretti era inviso agli Asburgo per i suoi contatti con i militanti liberali di cui egli ammirava le aspirazioni. Inoltre, fu positivamente colpito dall'opera di Gioberti ''Primato degli Italiani'', manifesto del neoguelfismo e opera del cattolicesimo liberale. Pio IX inizialmente non mentì le attese e appena salito al [[potere]] diede il via a numerose riforme accolte con entusiasmo dalla popolazione e dai patrioti: amnistia generale per i prigionieri politici; permesso di rimpatrio ai fuoriusciti; creazione di un Consiglio di Stato riformista; creazione di una giunta municipale alla guida della città di Roma; abolizione dei provvedimenti [[antisemitismo|antisemiti]]; abbattimento delle mura del ghetto ebraico; illuminazione a gas nelle strade della città di Roma; istituzione di una guardia civica volontaria al posto della polizia di mestiere. Tali provvedimenti scatenarono in tutta la penisola manifestazioni anti-asburgiche al grido di «Viva Pio IX!».


Il [[14 marzo]] [[1848]] lo [[Stato]] Pontificio si dota di una [[costituzione]]. Nove giorni dopo '''scoppia la prima guerra d'indipendenza'''; dopo le “Cinque giornate” Carlo Alberto dichiara guerra all'[[Austria]]. Pio IX in coerenza con il suo agire democratico invia delle truppe, sotto il comando del generale Durando, per liberare il Lombardo Veneto a sostegno della causa italiana. Tuttavia, proprio in questo periodo termina la fase liberale del pontefice. La Chiesa tradisce ogni speranza suscitata e torna a salvaguardare il proprio particolare. Dopo il successo piemontese a Goito, Pio IX teme che i cattolici austriaci, tedeschi e ungheresi si scindano da Roma. Il [[29 aprile]] in un concistoro lascia ufficialmente l'alleanza sostenendo che, come capo della Chiesa universale ed allo stesso tempo capo di uno [[Stato]] italiano, non poteva mettersi in guerra contro un regno cattolico. <ref>''[http://www.totustuustools.net/magistero/p9nonsem.htm Non semel. Allocuzione. 29 aprile 1848]''</ref>
Il [[14 marzo]] [[1848]] lo [[Stato]] Pontificio si dota di una [[costituzione]]. Nove giorni dopo '''scoppia la prima guerra d'indipendenza'''; dopo le “Cinque giornate” Carlo Alberto dichiara guerra all'[[Austria]]. Pio IX in coerenza con il suo agire democratico invia delle truppe, sotto il comando del generale Durando, per liberare il Lombardo Veneto a sostegno della causa italiana. Tuttavia, proprio in questo periodo termina la fase [[liberale]] del pontefice. La Chiesa tradisce ogni speranza suscitata e torna a salvaguardare il proprio particolare. Dopo il successo piemontese a Goito, Pio IX teme che i cattolici austriaci, tedeschi e ungheresi si scindano da Roma. Il [[29 aprile]] in un concistoro lascia ufficialmente l'alleanza sostenendo che, come capo della Chiesa universale ed allo stesso tempo capo di uno [[Stato]] italiano, non poteva mettersi in guerra contro un regno cattolico. <ref>''[http://www.totustuustools.net/magistero/p9nonsem.htm Non semel. Allocuzione. 29 aprile 1848]''</ref>


Il papa dichiarò che «''la nostra missione consiste nel nutrire tutti gli uomini, i popoli e le nazioni con lo stesso amore paterno e dunque non possiamo muovere guerra contro l'Austria''». Ancora una volta la Chiesa sceglie di tutelare il proprio dominio in timore di un'indipendenza italiana. Tra l'unità cattolica e l'unità italiana Pio IX scelse la prima. Quel giorno di fine aprile, tutti si rendono conto di una cosa importante: l'[[Italia]] si farà contro la Chiesa. Da Pio IX non si aspetta più niente nessuno. L'involuzione papalina ha inizio con la nomina a capo del governo di Pellegrino Rossi, personaggio disprezzato dai [[democrazia|democratici]] per il suo [[reazionarismo]]. L'allocuzione del papa riaccese e rafforzò più che mai l'odio verso la Chiesa scoppiato pochi mesi dopo. Il popolo romano si risveglia: il [[15 novembre]] Rossi viene ucciso; scoppia la rivolta e Pio IX si rifugia a Gaeta. Il [[9 febbraio]] [[1849]] viene fondata la [[Repubblica Romana]] con a capo i progressisti Aurelio Saffi, Carlo Armellini e [[Giuseppe Mazzini]] ([[Carlo Pisacane]] assunse il ruolo di membro della Commissione di guerra e capo di [[Stato]] maggiore nella Repubblica romana).  
Il papa dichiarò che «''la nostra missione consiste nel nutrire tutti gli uomini, i popoli e le nazioni con lo stesso amore paterno e dunque non possiamo muovere guerra contro l'Austria''». Ancora una volta la Chiesa sceglie di tutelare il proprio dominio in timore di un'indipendenza italiana. Tra l'unità cattolica e l'unità italiana Pio IX scelse la prima. Quel giorno di fine aprile, tutti si rendono conto di una cosa importante: l'[[Italia]] si farà contro la Chiesa. Da Pio IX non si aspetta più niente nessuno. L'involuzione papalina ha inizio con la nomina a capo del governo di Pellegrino Rossi, personaggio disprezzato dai [[democrazia|democratici]] per il suo [[reazionarismo]]. L'allocuzione del papa riaccese e rafforzò più che mai l'odio verso la Chiesa scoppiato pochi mesi dopo. Il popolo romano si risveglia: il [[15 novembre]] Rossi viene ucciso; scoppia la rivolta e Pio IX si rifugia a Gaeta. Il [[9 febbraio]] [[1849]] viene fondata la [[Repubblica Romana]] con a capo i progressisti Aurelio Saffi, Carlo Armellini e [[Giuseppe Mazzini]] ([[Carlo Pisacane]] assunse il ruolo di membro della Commissione di guerra e capo di [[Stato]] maggiore nella Repubblica romana).  
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== Privilegi ecclesiastici del XXI secolo ==
== Privilegi ecclesiastici del XXI secolo ==
[[Image:Vauro.jpg|thumb|right|270|L'otto per mille in una vignetta di Vauro]]
[[Image:Vauro.jpg|thumb|right|270|L'otto per mille in una vignetta di Vauro]]
Analizzato uno dei più osceni privilegi ecclesiastici (l'otto per mille), è bene soffermarsi su altri vantaggi che lo [[Stato]] italiano consente alle [[La proprietà |proprietà]] ecclesiastiche. Tra queste vi sono -oltre luoghi di culto e sedi di ordini religiosi- anche scuole, musei, biblioteche, università (ben 140!), ospedali. Tuttavia, la Chiesa è proprietaria anche di parecchie attività commerciali collegate alle attività religiose, quali: alberghi, librerie, ristoranti. Secondo un'inchiesta della rivista liberale «Il Mondo» il patrimonio immobiliare nazionale appartiene alla Chiesa per un quinto. È certo invece che l'erario italiano non abbia mai censito le proprietà clericali, le quali sono amministrate dall'Apsa <ref name="Amministrazione">Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica</ref> guidata oggi dal cardinal Domenico Calcagno e creata nel [[1967]] da Paolo VI. Le attività cattoliche sono sgravate dal pagamento dell'Ici (Imposta comunale sugli immobili), riuscendo così ad avere uno scorretto vantaggio rispetto agli altri privati. Inoltre, l'Anci <ref name="Associazione">Associazione Nazionale Comuni Italiani</ref> ha denunciato una perdita di ben 400 milioni di euro a causa dell'esenzione Ici degli immobili della Santa Sede.
Analizzato uno dei più osceni privilegi ecclesiastici (l'otto per mille), è bene soffermarsi su altri vantaggi che lo [[Stato]] italiano consente alle [[La proprietà |proprietà]] ecclesiastiche. Tra queste vi sono -oltre luoghi di culto e sedi di ordini religiosi- anche scuole, musei, biblioteche, università (ben 140!), ospedali. Tuttavia, la Chiesa è proprietaria anche di parecchie attività commerciali collegate alle attività religiose, quali: alberghi, librerie, ristoranti. Secondo un'inchiesta della rivista [[liberale]] «Il Mondo» il patrimonio immobiliare nazionale appartiene alla Chiesa per un quinto. È certo invece che l'erario italiano non abbia mai censito le proprietà clericali, le quali sono amministrate dall'Apsa <ref name="Amministrazione">Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica</ref> guidata oggi dal cardinal Domenico Calcagno e creata nel [[1967]] da Paolo VI. Le attività cattoliche sono sgravate dal pagamento dell'Ici (Imposta comunale sugli immobili), riuscendo così ad avere uno scorretto vantaggio rispetto agli altri privati. Inoltre, l'Anci <ref name="Associazione">Associazione Nazionale Comuni Italiani</ref> ha denunciato una perdita di ben 400 milioni di euro a causa dell'esenzione Ici degli immobili della Santa Sede.


La [[repubblica]] italiana decise di esentare i beni clericali dall'Ici dal [[1992]]; il [[governo]] Amato varò il decreto legislativo 504 istituente la tassa e già prevedente l'esenzione da essa per «''i fabbricati di proprietà della Santa Sede''». Poco dopo però la Corte Costituzionale si pronunciò per modificare la legge per non far gravare l'imposta sugli «''enti non commerciali, per gli immobili ad esclusivo utilizzo finalizzato alla svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, religiose o di culto''».  
La [[repubblica]] italiana decise di esentare i beni clericali dall'Ici dal [[1992]]; il [[governo]] Amato varò il decreto legislativo 504 istituente la tassa e già prevedente l'esenzione da essa per «''i fabbricati di proprietà della Santa Sede''». Poco dopo però la Corte Costituzionale si pronunciò per modificare la legge per non far gravare l'imposta sugli «''enti non commerciali, per gli immobili ad esclusivo utilizzo finalizzato alla svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, religiose o di culto''».  
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