Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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===Il periodo parigino===
===Il periodo parigino===
Dalla [[Germania]] raggiunse Parigi nel [[1844]], dove incontrò [[Karl Marx|Marx]], che Venturi ne ''Il populismo russo'' descrive in questo modo:
Dalla [[Germania]] raggiunse Parigi nel [[1844]], dove incontrò [[Karl Marx|Marx]], che Venturi ne ''Il populismo russo'' descrive in questo modo:
: «Bakunin era particolarmente vicino allora a quel gruppo che negli ultimi mesi del 1844 stava tentando di trasformare il foglio tedesco pubblicato a Parigi, Worwarts, in un organo del socialismo emigrato, al gruppo cioè di Ruge, Marx, Herweg, Heine. Ma anche nell'atmosfera di quell'ambiente sentì qualcosa che gli impediva di parteciparvi con tutto l'animo. Vi trovava quella costrizione, quell'artificiosità che non gli aveva permesso di accettare l'utopia di Weitling.» <ref>''Il populismo russo'', Einaudi, pag. 83</ref>
: «Bakunin era particolarmente vicino allora a quel gruppo che negli ultimi mesi del 1844 stava tentando di trasformare il foglio tedesco pubblicato a Parigi, Worwarts, in un organo del socialismo emigrato, al gruppo cioè di Ruge, Marx, Herweg, Heine. Ma anche nell'atmosfera di quell'ambiente sentì qualcosa che gli impediva di parteciparvi con tutto l'animo. Vi trovava quella costrizione, quell'artificiosità che non gli aveva permesso di accettare l'utopia di Weitling». <ref>''Il populismo russo'', Einaudi, pag. 83</ref>


A proposito dell'incontro con i comunisti emigrati a Parigi scrive Bakunin: «Questi signori sono estranei alle esigenze fondamentali della dignità e della libertà umana. Non è forse una cosa triste? [...] I comunisti francesi, da questo punto di vista, sono più progressivi, più umani, orgogliosi e liberi, essi sono pieni di dignità e d'amor proprio e perciò apprezzano anche la libertà e la dignità degli altri». <ref>Steklov, III, p.235</ref>
A proposito dell'incontro con i comunisti emigrati a Parigi scrive Bakunin: «Questi signori sono estranei alle esigenze fondamentali della dignità e della libertà umana. Non è forse una cosa triste? [...] I comunisti francesi, da questo punto di vista, sono più progressivi, più umani, orgogliosi e liberi, essi sono pieni di dignità e d'amor proprio e perciò apprezzano anche la libertà e la dignità degli altri». <ref>Steklov, III, p.235</ref>
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