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D'altronde la sua collaborazione con ''A-Rivista Anarchica'' fu sempre incentrata su queste tematiche: enogastronomia e libertà, contro le iniziative delle multinazionali enogastronomiche: | D'altronde la sua collaborazione con ''A-Rivista Anarchica'' fu sempre incentrata su queste tematiche: enogastronomia e libertà, contro le iniziative delle multinazionali enogastronomiche: | ||
: | :« L'ultimo dei vini artigianali sarà sempre migliore del primo dei vini industriali, perché avrà un'anima. » <ref>Luigi Veronelli in [http://www.arivista.org/?nr=305&pag=12.htm Il canto della Terra] </ref>. | ||
: | :« In guerra aperta con il gigantismo industriale, effetto dell'economia drogata delle multinazionali che crea soprattutto diseconomie e che, con la politica degli Ogm, si rende ogni giorno più responsabile di crimini contro la terra e l'umanità, i militanti di "Terra e libertà /Critical wine" si stanno anche attivando a realizzare i presupposti per una nuova contadinità. » <ref> [http://www.aamterranuova.it/article1006.htm Luigi Veronelli e la rivoluzione enologica] </ref>. | ||
Per fronteggiare lo strapotere delle multinazionali, Veronelli non esitò a far pressioni sulle istituzioni, cercando in qualche modo anche il dialogo. Il progetto "Terra e libertà / critical wine", realizzato con alcuni [[centri sociali]] occupati autogestiti (la Chimica di Verona, Il leoncavallo e il Magazzino 47 di Brescia), si prefigge ancora oggi di creare un dibattito sull'ecologismo, l'agricoltura e il buon cibo. Tra le proposte avanzate dal movimento il catalogo di autocertificazione "Terra e libertà /critical wine", la denominazione comunale d'origine e il prezzo sorgente. Questa non ostilità alla di collaborazione con le istituzioni, pur mantenendo la criticità radicale al sistema, generò discussioni e contestazioni all'interno del [[movimento anarchico]]. | Per fronteggiare lo strapotere delle multinazionali, Veronelli non esitò a far pressioni sulle istituzioni, cercando in qualche modo anche il dialogo. Il progetto "Terra e libertà / critical wine", realizzato con alcuni [[centri sociali]] occupati autogestiti (la Chimica di Verona, Il leoncavallo e il Magazzino 47 di Brescia), si prefigge ancora oggi di creare un dibattito sull'ecologismo, l'agricoltura e il buon cibo. Tra le proposte avanzate dal movimento il catalogo di autocertificazione "Terra e libertà /critical wine", la denominazione comunale d'origine e il prezzo sorgente. Questa non ostilità alla di collaborazione con le istituzioni, pur mantenendo la criticità radicale al sistema, generò discussioni e contestazioni all'interno del [[movimento anarchico]]. | ||