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La divergenza ideologica tra esiliati anarchici e comunisti fu manifestata anche dai due fogli che circolavano nei campi: uno comunista e l'altro anarchico, la ''Voz de los Españoles'' e il ''Buletín de los antifascistas descontentos de los campos internacionales''. | La divergenza ideologica tra esiliati anarchici e comunisti fu manifestata anche dai due fogli che circolavano nei campi: uno comunista e l'altro anarchico, la ''Voz de los Españoles'' e il ''Buletín de los antifascistas descontentos de los campos internacionales''. | ||
Fra gli esiliati spagnoli, la bibliografia omette spesso quelli che sbarcarono in Africa del Nord. Furono in tutto più di mille e come scrive Peter Gaida, dottorando in storia all'Università di Brema, molti caddero vittime delle sofferenze patite quotidianamente (fame, freddo, violenza fisica e psicologica) <ref>Peter Gaida, ''[http://www.petergaida.de/gte/index.htm Tesi di Dottorato]'', 2008</ref>. Inizialmente semplicemente trattenuti nei campi, allo scoppio della guerra mondiale vennero utilizzati come manodopera in diversi lavori, come nei cantieri trans-sahariani del [[1939]]. Con l'avvento del governo collaborazionista dei nazifascisti guidato da Pétain, vi verranno internati gli elementi più facinorosi e ribelli. <ref>Particolarmente noto, per la ferrea disciplina e il tipo di punizioni inflitte ai detenuti, fu il campo di Dijelfa.</ref> | Fra gli esiliati spagnoli, la bibliografia omette spesso quelli che sbarcarono in Africa del Nord. Furono in tutto più di mille e come scrive Peter Gaida, dottorando in storia all'Università di Brema, molti caddero vittime delle sofferenze patite quotidianamente (fame, freddo, violenza fisica e psicologica) <ref>Peter Gaida, ''[https://web.archive.org/web/20150601145357/http://www.petergaida.de/gte/index.htm Tesi di Dottorato]'', 2008</ref>. Inizialmente semplicemente trattenuti nei campi, allo scoppio della guerra mondiale vennero utilizzati come manodopera in diversi lavori, come nei cantieri trans-sahariani del [[1939]]. Con l'avvento del governo collaborazionista dei nazifascisti guidato da Pétain, vi verranno internati gli elementi più facinorosi e ribelli. <ref>Particolarmente noto, per la ferrea disciplina e il tipo di punizioni inflitte ai detenuti, fu il campo di Dijelfa.</ref> | ||
Molti di questi esiliati non resistettero, trovando spesso la morte tra atroci sofferenze. I sopravvissuti alle drammatiche condizioni di vita dei campi furono liberati nel [[1943]] dopo lo sbarco degli alleati in Africa del Nord. | Molti di questi esiliati non resistettero, trovando spesso la morte tra atroci sofferenze. I sopravvissuti alle drammatiche condizioni di vita dei campi furono liberati nel [[1943]] dopo lo sbarco degli alleati in Africa del Nord. |