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[[File:Umanità | [[File:Umanità nova.jpg||thumb|300 px|Prima pagina di ''[[Umanità Nova]]'' (9/12/1956). La violenza squadrista costrinse alla chiusura dle giornale nel dicembre del 1922]]La '''[[censura]]''' in [[Italia]] durante il [[fascismo|ventennio fascista]] ([[1922]]-[[1944]]), consistente nella forte '''limitazione della [[libertà di stampa]]''', radiodiffusione, assemblea e della semplice [[libertà di espressione]] in pubblico, non fu una creazione del [[Fascismo|mussoliniano]], e non terminò con la fine del [[fascismo]], ma ebbe una grande influenza nella vita degli italiani durante la [[fascismo|dittatura]]. | ||
I principali scopi di questa attività | I principali scopi di questa attività erano, in breve: | ||
* Controllo sull'immagine pubblica del regime, ottenuto anche con la cancellazione immediata di qualsiasi contenuto che potesse suscitare opposizione, sospetto, o dubbi sul [[Fascismo|fascismo]]. | * Controllo sull'immagine pubblica del regime, ottenuto anche con la cancellazione immediata di qualsiasi contenuto che potesse suscitare opposizione, sospetto, o dubbi sul [[Fascismo|fascismo]]. | ||
* Controllo costante dell'opinione pubblica come strumento di misurazione del [[consenso]]. | * Controllo costante dell'opinione pubblica come strumento di misurazione del [[consenso]]. | ||
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== Censura nelle comunicazioni pubbliche == | == Censura nelle comunicazioni pubbliche == | ||
Questa branca dell'attività | Questa branca dell'attività censoria veniva principalmente condotta dal ''[[Ministero della Cultura Popolare]]'', comunemente abbreviato come '''Min.Cul.Pop.'''. Questa struttura governativa aveva competenza su tutti i contenuti che potessero apparire in giornali, radio, [[letteratura]], [[teatro]], [[cinema]], ed in genere qualsiasi altra forma di comunicazione o [[arte]]. | ||
Nell'industria libraria, gli editori avevano i loro propri controllori, che solertemente prestavano opera nella stessa struttura privata, ma spesso poteva capitare che alcuni testi raggiungessero le librerie ed in questo caso un'organizzazione capillare riusciva spesso a sequestrare tutte le copie dell'opera bandita in un tempo molto breve. | Nell'industria libraria, gli editori avevano i loro propri controllori, che solertemente prestavano opera nella stessa struttura privata, ma spesso poteva capitare che alcuni testi raggiungessero le librerie ed in questo caso un'organizzazione capillare riusciva spesso a sequestrare tutte le copie dell'opera bandita in un tempo molto breve. | ||
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[[File:Pensiero_e_volonta.jpg|left|thumb|Anche ''[[Pensiero e Volontà]]'' cadde nelle grinfie della censura]] | [[File:Pensiero_e_volonta.jpg|left|thumb|Anche ''[[Pensiero e Volontà]]'' cadde nelle grinfie della censura]] | ||
=== Stampa clandestina === | === Stampa clandestina === | ||
La stampa indipendente (illegale) usava atrezzature e distribuzione clandestine, ed era collegata principalmente alle attività | La stampa indipendente (illegale) usava atrezzature e distribuzione clandestine, ed era collegata principalmente alle attività di gruppi politici. | ||
Il controllo sulle pubblicazioni lecite era condotto in pratica, alle rotative, da fedeli funzionari civili, e ciò diede vita alla comune battuta secondo cui qualsiasi testo che poteva raggiungere un lettore era stato "''scritto dal Duce e approvato dal caporeparto''". | Il controllo sulle pubblicazioni lecite era condotto in pratica, alle rotative, da fedeli funzionari civili, e ciò diede vita alla comune battuta secondo cui qualsiasi testo che poteva raggiungere un lettore era stato "''scritto dal Duce e approvato dal caporeparto''". | ||
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=== La satira: il ''Marc'Aurelio'' === | === La satira: il ''Marc'Aurelio'' === | ||
Riguardo alla [[satira]] e alla stampa ad essa associata, il fascismo non fu più severo, e infatti una famosa rivista, il ''[[Marc'Aurelio]]'', ebbe modo di essere stampata e distribuita con pochi problemi. Nel [[1924]]-[[1925]], durante il periodo più violento del fascismo (quando le [[Squadrismo|squadre]] usarono la brutalità | Riguardo alla [[satira]] e alla stampa ad essa associata, il fascismo non fu più severo, e infatti una famosa rivista, il ''[[Marc'Aurelio]]'', ebbe modo di essere stampata e distribuita con pochi problemi. Nel [[1924]]-[[1925]], durante il periodo più violento del fascismo (quando le [[Squadrismo|squadre]] usarono la brutalità contro gli oppositori), riferendosi alla morte di [[Giacomo Matteotti]], ucciso dai fascisti, il ''Marc'Aurelio'' pubblicò una serie di pesanti barzellette e vignette, descrivendo un Mussolini che distribuiva la pace, eterna in questo caso. Il Marc'Aurelio comunque assunse un tono più integrato negli anni successivi e nel [[1938]] (l'anno delle leggi razziali) pubblicava spesso articoli e disegni di volgare contenuto [[Antisemitismo|antisemita]]. | ||
== La censura nelle comunicazioni private== | == La censura nelle comunicazioni private== | ||
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Il fatto che gli italiani fossero consci che qualsiasi comunicazione potesse essere intercettata, registrata, analizzata e eventualmente usata contro di loro, fece si che con il tempo la censura divenisse una cosa da tenere normalmente in considerazione, e ben presto la gente iniziò a usare termini gergali o altri sistemi convenzionali per aggirare la regola. L'opposizione veniva espressa in maniera satirica o con ingegnosi trucchetti legali, uno dei quali era quello di cantare in pubblico l'inno della Sardegna, che avrebbe dovuto essere vietato in quanto non in lingua italiana, ma che non poteva esserlo essendo uno dei simboli di Casa Savoia. | Il fatto che gli italiani fossero consci che qualsiasi comunicazione potesse essere intercettata, registrata, analizzata e eventualmente usata contro di loro, fece si che con il tempo la censura divenisse una cosa da tenere normalmente in considerazione, e ben presto la gente iniziò a usare termini gergali o altri sistemi convenzionali per aggirare la regola. L'opposizione veniva espressa in maniera satirica o con ingegnosi trucchetti legali, uno dei quali era quello di cantare in pubblico l'inno della Sardegna, che avrebbe dovuto essere vietato in quanto non in lingua italiana, ma che non poteva esserlo essendo uno dei simboli di Casa Savoia. | ||
Va detto che nella gran parte dei piccoli paesi la vita continuò come prima, dato che le autorità | Va detto che nella gran parte dei piccoli paesi la vita continuò come prima, dato che le autorità locali usavano uno stile molto familiare nell'eseguire tali ordini. Anche in molte realtà urbane i funzionari civili usavano poco zelo e molta umanità, ma l'effetto generale fu comunque rilevante. | ||
Nel [[teatro]] la censura provocò un revival del "canovaccio" e della [[commedia dell'arte]], dato che tutte le storie dovevano ottenere un permesso prima di essere messe in scena, le storie venivano riassunte e ufficialmente erano improvvisazioni su un dato tema. | Nel [[teatro]] la censura provocò un revival del "canovaccio" e della [[commedia dell'arte]], dato che tutte le storie dovevano ottenere un permesso prima di essere messe in scena, le storie venivano riassunte e ufficialmente erano improvvisazioni su un dato tema. | ||
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== Voci correlate == | == Voci correlate == | ||
* [[Censura musicale italiana]] | * [[Censura musicale italiana]] | ||
* [[Libertà | * [[Libertà di stampa in Italia]] | ||
*[[media|Media]] | *[[media|Media]] | ||