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Nel corso del tempo lo Stato ha cambiato forma ("Monarchia assoluta, Monarchia costituzionale, Repubblica" ecc.) ma non sostanza, assumendo talvolta forme molto autoritarie come l'[[Assolutismo monarchico]] <ref>Chiamato impropriamente Stato assoluto, è una teoria politica che sostiene che una persona - generalmente un monarca - debba detenere tutto il potere. Hobbes, Bodin e Macchiavelli sono i principali teorici di questa forma di Stato.</ref> e lo [[Stato di polizia]] <ref>Lo Stato di polizia è una evoluzione del tipico Stato assoluto e monarchico. Si manifestò in un particolare periodo storico e in un particolare contesto geografico, affermandosi all'epoca dell'Illuminismo, particolarmente in Prussia e nell'Impero austriaco, rispettivamente sotto i regni di Federico il Grande e di Maria Teresa d'Austria e del figlio Giuseppe II. Attualmente si utilizza questo temrine per definire uno stato in cui vi è una forte ingerenza della polizia, ma sarebbe più corretto parlare di [[Stato poliziesco]].</ref>. Nonostante l'evoluzione storica, lo Stato mantiene le sue caratteristiche originarie, ovvero è ancora un'istituzione in cui si concretizza una '''concentrazione di Potere''' organizzato in una rigida [[gerarchia]] sociale, nel cui ambito territoriale il proprio diritto è ritenuto superiore a qualsiasi altro soggetto individuale o collettivo ([[autorità |autoritarismo]]).
Nel corso del tempo lo Stato ha cambiato forma ("Monarchia assoluta, Monarchia costituzionale, Repubblica" ecc.) ma non sostanza, assumendo talvolta forme molto autoritarie come l'[[Assolutismo monarchico]] <ref>Chiamato impropriamente Stato assoluto, è una teoria politica che sostiene che una persona - generalmente un monarca - debba detenere tutto il potere. Hobbes, Bodin e Macchiavelli sono i principali teorici di questa forma di Stato.</ref> e lo [[Stato di polizia]] <ref>Lo Stato di polizia è una evoluzione del tipico Stato assoluto e monarchico. Si manifestò in un particolare periodo storico e in un particolare contesto geografico, affermandosi all'epoca dell'Illuminismo, particolarmente in Prussia e nell'Impero austriaco, rispettivamente sotto i regni di Federico il Grande e di Maria Teresa d'Austria e del figlio Giuseppe II. Attualmente si utilizza questo temrine per definire uno stato in cui vi è una forte ingerenza della polizia, ma sarebbe più corretto parlare di [[Stato poliziesco]].</ref>. Nonostante l'evoluzione storica, lo Stato mantiene le sue caratteristiche originarie, ovvero è ancora un'istituzione in cui si concretizza una '''concentrazione di Potere''' organizzato in una rigida [[gerarchia]] sociale, nel cui ambito territoriale il proprio diritto è ritenuto superiore a qualsiasi altro soggetto individuale o collettivo ([[autorità |autoritarismo]]).
[[File:Michel_foucault.jpg|thumb|200 px|Un giovane [[Michel Foucault]] (1955)]]
[[File:Michel_foucault.jpg|thumb|200 px|Un giovane [[Michel Foucault]] (1955)]]
Secondo [[Michel Foucault]], nello Stato moderno «i meccanismi del potere si sono trasformati: il diritto sovrano di appropriarsi dei beni, del lavoro, della vita dei sudditi, non è più la forma principale del potere, che s'impegna, invece, a “gestire la vita”. “Adesso vi sono dei corpi e delle popolazioni. Il potere è diventato materialista, ha smesso di essere giuridico”. Il nocciolo del potere diviene il [[biopotere]], il potere che si esercita positivamente sulla vita, nel senso che la gestisce, la potenzia, la plasma riuscendo a regolarla e a controllarla in modo sempre più capillare e preciso. Suo oggetto è il corpo dell'individuo e il corpo-specie della popolazione; le discipline del corpo e i saperi che mirano a regolare la popolazione costituiscono i due poli attorno ai quali si è sviluppata l'organizzazione del potere sulla vita. L'effetto storico è una società  normalizzata, in cui i corpi sono plasmati, gli individui irreggimentati nella [[scuola]], nella caserma, nell'ospedale, nella fabbrica.». <ref>[http://figuredelpotere.altervista.org/commento_foucault.php Michel Foucault e il potere]</ref> Per [[Foucault]] la [[biopolitica]] è il luogo d'incontro tra potere e sfera della vita, che si realizza pienamente in un'epoca precisa: quella dell'esplosione del [[capitalismo]].  
Secondo [[Michel Foucault]], nello Stato moderno «i meccanismi del potere si sono trasformati: il diritto sovrano di appropriarsi dei beni, del lavoro, della vita dei sudditi, non è più la forma principale del potere, che s'impegna, invece, a “gestire la vita”. “Adesso vi sono dei corpi e delle popolazioni. Il potere è diventato materialista, ha smesso di essere giuridico”. Il nocciolo del potere diviene il [[biopotere]], il potere che si esercita positivamente sulla vita, nel senso che la gestisce, la potenzia, la plasma riuscendo a regolarla e a controllarla in modo sempre più capillare e preciso. Suo oggetto è il corpo dell'individuo e il corpo-specie della popolazione; le discipline del corpo e i saperi che mirano a regolare la popolazione costituiscono i due poli attorno ai quali si è sviluppata l'organizzazione del potere sulla vita. L'effetto storico è una società  normalizzata, in cui i corpi sono plasmati, gli individui irreggimentati nella [[scuola]], nella caserma, nell'ospedale, nella fabbrica.». <ref>[http://archive.is/dXNut Michel Foucault e il potere]</ref> Per [[Foucault]] la [[biopolitica]] è il luogo d'incontro tra potere e sfera della vita, che si realizza pienamente in un'epoca precisa: quella dell'esplosione del [[capitalismo]].  


Lo Stato dell'attualità  è fondamentalmente uno stato [[capitalista]]. Di più, è il corpo centrale del [[capitalismo]], progettato per tenere insieme e gestire meccanismi affaristici di grandi dimensioni, tessere i legami inestricabili con il [[capitalismo]] privato e tra questo e strutturazioni più potenti, generando così una classe tecnocratica.
Lo Stato dell'attualità  è fondamentalmente uno stato [[capitalista]]. Di più, è il corpo centrale del [[capitalismo]], progettato per tenere insieme e gestire meccanismi affaristici di grandi dimensioni, tessere i legami inestricabili con il [[capitalismo]] privato e tra questo e strutturazioni più potenti, generando così una classe tecnocratica.
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