Marcello Bernardi: differenze tra le versioni

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Ha pubblicato numerose opere inerenti l'argomento pedagogico, tra cui ''Il nuovo bambino'' (1972), autentico best seller e collabora con numerose pubblicazioni periodiche. Per molti anni ha tenuto una rubrica di risposta alle lettere dei genitori su «l'Unità». Nei suoi scritti Bernardi risulta particolarmente critico nei confronti della scuola: mentre la [[pedagogia]] moderna attribuisce agli insegnanti la colpa di non preparare bene gli alunni, egli individua nel sistema scolastico il meccanismo [[classista]] portato avanti dall'elite dominante per escludere gli studenti meno abbienti (a meno che questi non possano essere funzionali agli interessi delle stesse).  
Ha pubblicato numerose opere inerenti l'argomento pedagogico, tra cui ''Il nuovo bambino'' (1972), autentico best seller e collabora con numerose pubblicazioni periodiche. Per molti anni ha tenuto una rubrica di risposta alle lettere dei genitori su «l'Unità». Nei suoi scritti Bernardi risulta particolarmente critico nei confronti della scuola: mentre la [[pedagogia]] moderna attribuisce agli insegnanti la colpa di non preparare bene gli alunni, egli individua nel sistema scolastico il meccanismo [[classista]] portato avanti dall'elite dominante per escludere gli studenti meno abbienti (a meno che questi non possano essere funzionali agli interessi delle stesse).  
:«L'educazione è uno scambio, un modo di esistere, di fare, di affrontare la vita. La vera scuola non è quella, grottesca, fatta di programmi uguali per tutti e dl classificazione, in cui non si va per ricevere, ma per diventare primo della classe. Il sistema scolastico, così come è strutturato oggi, è valido solo per creare egoisti. Non dimentichiamo che il mondo sociale del bambino non è per lui uno dei mondi possibili, ma l'unico. Così il primo della classe o l'asino dovranno mantenere con ogni mezzo il loro rango. Il primo sarà  perciò indotto a recitare sempre la parte del “superiore” e il secondo a ricorrere a ogni truffa pur di sopravvivere. É la cosiddetta teoria dell'etichettamento in cui tutte le energie sono convogliate per tenere in vita il personaggio definito dall'etichetta. Un'ottima introduzione al più spietato egoismo.»<ref name="cedema">[http://www.infojudo.com/marcello-bernardi-una-cintura-nera-per-insegnare-a-vivere/ Marcello Bernardi: una cintura nera per insegnare a vivere]</ref>
:«L'educazione è uno scambio, un modo di esistere, di fare, di affrontare la vita. La vera scuola non è quella, grottesca, fatta di programmi uguali per tutti e dl classificazione, in cui non si va per ricevere, ma per diventare primo della classe. Il sistema scolastico, così come è strutturato oggi, è valido solo per creare egoisti. Non dimentichiamo che il mondo sociale del bambino non è per lui uno dei mondi possibili, ma l'unico. Così il primo della classe o l'asino dovranno mantenere con ogni mezzo il loro rango. Il primo sarà  perciò indotto a recitare sempre la parte del “superiore” e il secondo a ricorrere a ogni truffa pur di sopravvivere. É la cosiddetta teoria dell'etichettamento in cui tutte le energie sono convogliate per tenere in vita il personaggio definito dall'etichetta. Un'ottima introduzione al più spietato egoismo.» <ref name="cedema">[http://www.infojudo.com/marcello-bernardi-una-cintura-nera-per-insegnare-a-vivere/ Marcello Bernardi: una cintura nera per insegnare a vivere]</ref>


Appassionato di cultura orientale, cintura nera di judo 3° dan, Marcello Bernardi utilizza questa disciplina come metodo pedagogico di educazione per il corpo e la mente:  
Appassionato di cultura orientale, cintura nera di judo 3° dan, Marcello Bernardi utilizza questa disciplina come metodo pedagogico di educazione per il corpo e la mente:  
:«I bambini sono leali, sinceri, generosi, non hanno paura, non conoscono la viltà; siamo noi che con la pretesa di “educarli”, insegnamo loro ad aver paura, ad essere vili, a diventare furbi. Dal judo ho appreso la sincerità, l'armonia, la decisione, il coraggio, il rispetto. Pensiamo al senso del colore della cintura: non è un grado, una gerarchia, ma un segnale di rispetto, un avvertimento sulla preparazione di chi la indossa. Di fronte ad una cintura gialla o marrone, so come comportarmi, cosa posso o non posso fare. Il judo insegna la generosità, elimina l'astio, il rancore, l'ansia di vincere.»<ref name="cedema">[http://www.infojudo.com/marcello-bernardi-una-cintura-nera-per-insegnare-a-vivere/ Marcello Bernardi: una cintura nera per insegnare a vivere]</ref>
:«I bambini sono leali, sinceri, generosi, non hanno paura, non conoscono la viltà; siamo noi che con la pretesa di “educarli”, insegnamo loro ad aver paura, ad essere vili, a diventare furbi. Dal judo ho appreso la sincerità, l'armonia, la decisione, il coraggio, il rispetto. Pensiamo al senso del colore della cintura: non è un grado, una gerarchia, ma un segnale di rispetto, un avvertimento sulla preparazione di chi la indossa. Di fronte ad una cintura gialla o marrone, so come comportarmi, cosa posso o non posso fare. Il judo insegna la generosità, elimina l'astio, il rancore, l'ansia di vincere.» <ref name="cedema">[http://www.infojudo.com/marcello-bernardi-una-cintura-nera-per-insegnare-a-vivere/ Marcello Bernardi: una cintura nera per insegnare a vivere]</ref>


Marcello Bernardi muore a Milano l'[[8 gennaio]] [[2001]]. Il suo corpo è stato immediatamente cremato. <ref>[http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/bernardi/bernardi/bernardi.html Morto Marcello Bernardi, una vita per i bambini]</ref>
Marcello Bernardi muore a Milano l'[[8 gennaio]] [[2001]]. Il suo corpo è stato immediatamente cremato. <ref>[http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/bernardi/bernardi/bernardi.html Morto Marcello Bernardi, una vita per i bambini]</ref>
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