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Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], la smobilitazione delle colonie penali incredibilmente non riguarda gli anarchici ed altre militanti ritenuti pericolosi. Per loro non vi è alcun «liberi tutti», costretti a rimanere in [[carcere]] nonostante l'avvento del nuovo governo badogliano. | Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], la smobilitazione delle colonie penali incredibilmente non riguarda gli anarchici ed altre militanti ritenuti pericolosi. Per loro non vi è alcun «liberi tutti», costretti a rimanere in [[carcere]] nonostante l'avvento del nuovo governo badogliano. | ||
Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]], gli anarchici confinati a Ventotene non vengono liberati, bensì indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d'Anghiari]]<ref>Relazione di [[Giorgio Sacchetti]] in un convegno sulla "Guerra di sterminio e la resistenza", tenuto ad Arezzo, che ha focalizzato l'attenzione sulla ricostruzione dell'esperienza dei deportati anarchici provenienti dall'isola di Ventotene giunti a Renicci dal luglio 1943, e che permette di trarre solo una visione parziale del fenomeno del campo di Renicci. | Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]], gli anarchici confinati a Ventotene non vengono liberati, bensì indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d'Anghiari]] <ref>Relazione di [[Giorgio Sacchetti]] in un convegno sulla "Guerra di sterminio e la resistenza", tenuto ad Arezzo, che ha focalizzato l'attenzione sulla ricostruzione dell'esperienza dei deportati anarchici provenienti dall'isola di Ventotene giunti a Renicci dal luglio 1943, e che permette di trarre solo una visione parziale del fenomeno del campo di Renicci. | ||
Si legga di Carlo Spartaco Capogreco, ''Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere 1ª ed. Italiano'', Mursia, 2003, ed ancora ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre dal lavoro]'' </ref>, vicino ad Arezzo. Tra questi anche lo stesso Failla, che sarà uno dei protagonisti di una serie di rivolte tese alla ricerca della [[libertà]] che anche il nuovo governo stava loro negando ([http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da ''ANPI'']) <ref name="ventotene"> Si legga [https://www.anarcopedia.org/index.php/gli_anarchici_e_la_resistenza_antifascista#Il_.22caso.22_Ventotene ''Il caso Ventotene'']</ref>. | Si legga di Carlo Spartaco Capogreco, ''Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere 1ª ed. Italiano'', Mursia, 2003, ed ancora ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre dal lavoro]'' </ref>, vicino ad Arezzo. Tra questi anche lo stesso Failla, che sarà uno dei protagonisti di una serie di rivolte tese alla ricerca della [[libertà]] che anche il nuovo governo stava loro negando ([http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da ''ANPI'']) <ref name="ventotene"> Si legga [https://www.anarcopedia.org/index.php/gli_anarchici_e_la_resistenza_antifascista#Il_.22caso.22_Ventotene ''Il caso Ventotene'']</ref>. | ||
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===Il dopo guerra=== | ===Il dopo guerra=== | ||
Nel [[1945]], immediatamente dopo la Liberazione, Failla viene eletto presidente della [[Federazione Comunista Libertaria dell'Alta Italia]] <ref> [http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1944.html Riunioni organizzative precedenti il Congresso costitutivo della Federazione Anarchica Italiana]</ref>. Presente anche al [[Congresso di Carrara (1945)|Congresso di Carrara]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]] [[1945]]) che darà vita alla [[Federazione Anarchica Italiana]], Failla mantiene le proprie posizioni anarchiche fino agli anni '50, periodo in cui si assiste alla ristrutturazione della sinistra libertaria: i [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]]<ref>[http://www.bibliotecamarxista.org/barroero/stor%20mov%20anar.htm Nascita dei GAAP di Guido Barroero]</ref> si separarono dalla [[FAI]] ed in seguito alcuni di questi militanti poi confluiranno in [[Lotta Comunista]]. | Nel [[1945]], immediatamente dopo la Liberazione, Failla viene eletto presidente della [[Federazione Comunista Libertaria dell'Alta Italia]] <ref> [http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1944.html Riunioni organizzative precedenti il Congresso costitutivo della Federazione Anarchica Italiana]</ref>. Presente anche al [[Congresso di Carrara (1945)|Congresso di Carrara]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]] [[1945]]) che darà vita alla [[Federazione Anarchica Italiana]], Failla mantiene le proprie posizioni anarchiche fino agli anni '50, periodo in cui si assiste alla ristrutturazione della sinistra libertaria: i [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]] <ref>[http://www.bibliotecamarxista.org/barroero/stor%20mov%20anar.htm Nascita dei GAAP di Guido Barroero]</ref> si separarono dalla [[FAI]] ed in seguito alcuni di questi militanti poi confluiranno in [[Lotta Comunista]]. | ||
Dall'inizio degli anni '70 Failla abbraccia le idee [[Pacifismo|pacifiste]] ed [[antimilitarismo|antimilitariste]] che lo porteranno, insieme allo scrittore [[Carlo Cassola]], ad essere tra i fondatori della [[Lega per il Disarmo Unilaterale dell'Italia]]. | Dall'inizio degli anni '70 Failla abbraccia le idee [[Pacifismo|pacifiste]] ed [[antimilitarismo|antimilitariste]] che lo porteranno, insieme allo scrittore [[Carlo Cassola]], ad essere tra i fondatori della [[Lega per il Disarmo Unilaterale dell'Italia]]. |