Movimento operaio: differenze tra le versioni

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Per lungo tempo il movimento ebbe difficoltà  a riprendersi, tuttavia alla fine nel [[1889]] fu sancita la nascita della [[II Internazionale]]. Costituita da partiti socialdemocratici (gli anarchici, esclusi dalla [[Prima Internazionale|Prima]], avevano dato origine all'[[Internazionale antiautoritaria]] nel [[1872]]), rimase attiva fino al [[1914]], anno dello scoppio della prima guerra mondiale. Durante quest'arco di tempo presero forma in Europa, [[USA]] e [[Sud America]]<ref> In SudAmerica (soprattutto Argentina e Brasile) la nascita del movimento operaio è legata all'emigrazione di anarchici e socialisti avvenuta nell'ultimo ventennio del XIX secolo. </ref> numerosissime associazioni operaie, alcune dalla vita effimera e altre più durature perché meglio strutturate sul territorio; alcune si distinsero per il carattere prettamente riformista <ref>In [[Gran Bretagna]], paese dalla tradizione riformista, nel [[1884]] nacque la Federazione socialdemocratica e la ''[[Fabian society]]''. Al fabianesimo aderirono anche anarchici come Charlotte Wilson, prima che questa fondasse il [[Circolo degli Anarchici Britannici]]; il ''General labour unions'' fu fondato nel 1889; l'''Independent labour party'' nel [[1893]]</ref> e altre per le tendenze rivoluzionarie, ispirate soprattutto ai principi [[marxismo|marxisti]] <ref>In Francia, tra il [[1876]] e il [[1879]], il marxista [[Jules Guesde]] costituì la ''Fédération du parti des travailleurs socialistes''; in [[Russia]] nel [[1898]] nacque il Partito operaio socialdemocratico russo; in Germani nel [[1875]] si costituì quello che fu lungamente, sino al [[1914]], il più importante partito operaio d'Europa: ''Sozialdemokratische Partei Deutschlands''. </ref> e a quelli [[anarchismo|anarchici]]<ref>In Spagna il movimento operaio (''movimiento obrero'') seguì inizialmente le tendenze anarchiche e diedero vita alla ''Federación obrera'', 1881; in [[Francia]] gli anarchici [[Fernand Pelloutier]] e [[Émile Pouget]] proposero l'[[azione diretta]], il [[sabotaggio]] e lo [[sciopero]] quali mezzi da utilizzare contro il padronato e per le proprie rivendicazioni;)</ref>. In particolare in [[Francia]] i [[anarchia| dettami anarchici]] plasmarono una forma di [[sindacalismo]] molto radicale, imperniata sull'[[azione diretta]], il [[sabotaggio]] e lo [[sciopero generale]], al cui interno si svilupparono correnti [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] e [[sindacalismo rivoluzionario|sindacaliste rivoluzionarie]]. La ''Fédération nationale des Syndicats'' (1886) e la [[Fédération des Bourses du travail]] (1892) sono le organizzazioni nelle quali prevalsero i rivoluzionarî partigiani dell'[[azione diretta]] e di altre forme d'azione rivoluzionaria; fino alla prima guerra mondiale la ''[[Confédération générale du travail]]'' (1902) si trovò divisa fra socialdemocratici riformisti e [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionarî]] ispirati da Sorel. Le idee [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] e [[sindacalismo rivoluzionario|rivoluzionarie]] portarono al celebre [[Congresso di Amiens]] del [[1906]], in cui gli intervenuti dibatterono intorno al [[sindacalismo]] ed alla fine stilarono un documento denominato [[Congresso_di_Amiens#Il_testo_della_Carta_di_Amiens|Carta di Amiens]]. Pochi anni dopo ([[1910]]), in [[Spagna]], si costituì quello che diventerà  il più importante sindacato anarco-sindacalista della storia: la [[Confederación Nacional del Trabajo]].
Per lungo tempo il movimento ebbe difficoltà  a riprendersi, tuttavia alla fine nel [[1889]] fu sancita la nascita della [[II Internazionale]]. Costituita da partiti socialdemocratici (gli anarchici, esclusi dalla [[Prima Internazionale|Prima]], avevano dato origine all'[[Internazionale antiautoritaria]] nel [[1872]]), rimase attiva fino al [[1914]], anno dello scoppio della prima guerra mondiale. Durante quest'arco di tempo presero forma in Europa, [[USA]] e [[Sud America]]<ref> In SudAmerica (soprattutto Argentina e Brasile) la nascita del movimento operaio è legata all'emigrazione di anarchici e socialisti avvenuta nell'ultimo ventennio del XIX secolo. </ref> numerosissime associazioni operaie, alcune dalla vita effimera e altre più durature perché meglio strutturate sul territorio; alcune si distinsero per il carattere prettamente riformista <ref>In [[Gran Bretagna]], paese dalla tradizione riformista, nel [[1884]] nacque la Federazione socialdemocratica e la ''[[Fabian society]]''. Al fabianesimo aderirono anche anarchici come Charlotte Wilson, prima che questa fondasse il [[Circolo degli Anarchici Britannici]]; il ''General labour unions'' fu fondato nel 1889; l'''Independent labour party'' nel [[1893]]</ref> e altre per le tendenze rivoluzionarie, ispirate soprattutto ai principi [[marxismo|marxisti]] <ref>In Francia, tra il [[1876]] e il [[1879]], il marxista [[Jules Guesde]] costituì la ''Fédération du parti des travailleurs socialistes''; in [[Russia]] nel [[1898]] nacque il Partito operaio socialdemocratico russo; in Germani nel [[1875]] si costituì quello che fu lungamente, sino al [[1914]], il più importante partito operaio d'Europa: ''Sozialdemokratische Partei Deutschlands''. </ref> e a quelli [[anarchismo|anarchici]]<ref>In Spagna il movimento operaio (''movimiento obrero'') seguì inizialmente le tendenze anarchiche e diedero vita alla ''Federación obrera'', 1881; in [[Francia]] gli anarchici [[Fernand Pelloutier]] e [[Émile Pouget]] proposero l'[[azione diretta]], il [[sabotaggio]] e lo [[sciopero]] quali mezzi da utilizzare contro il padronato e per le proprie rivendicazioni;)</ref>. In particolare in [[Francia]] i [[anarchia| dettami anarchici]] plasmarono una forma di [[sindacalismo]] molto radicale, imperniata sull'[[azione diretta]], il [[sabotaggio]] e lo [[sciopero generale]], al cui interno si svilupparono correnti [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] e [[sindacalismo rivoluzionario|sindacaliste rivoluzionarie]]. La ''Fédération nationale des Syndicats'' (1886) e la [[Fédération des Bourses du travail]] (1892) sono le organizzazioni nelle quali prevalsero i rivoluzionarî partigiani dell'[[azione diretta]] e di altre forme d'azione rivoluzionaria; fino alla prima guerra mondiale la ''[[Confédération générale du travail]]'' (1902) si trovò divisa fra socialdemocratici riformisti e [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionarî]] ispirati da Sorel. Le idee [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] e [[sindacalismo rivoluzionario|rivoluzionarie]] portarono al celebre [[Congresso di Amiens]] del [[1906]], in cui gli intervenuti dibatterono intorno al [[sindacalismo]] ed alla fine stilarono un documento denominato [[Congresso_di_Amiens#Il_testo_della_Carta_di_Amiens|Carta di Amiens]]. Pochi anni dopo ([[1910]]), in [[Spagna]], si costituì quello che diventerà  il più importante sindacato anarco-sindacalista della storia: la [[Confederación Nacional del Trabajo]].


Negli [[Stati Uniti]] il movimento operaio ebbe inizialmente carattere riformista, imperniata sulle organizzazioni sindacali di mestiere, come per esempio i ''[[Knights of labour]]'' (fondati nel [[1863]]) e la ''National labor union'' (1866), ma assunse poi caratteristiche un pò più radicali quando nacque l'''American Federation of Labour'', che però non avendo programmi politici e sociali non si poneva obiettivi al di là  di quelli sindacali. Da questa, dopo la separazione dei minatori, si costituì l'''American labour union of the West'', di matrice socialista, che furono il primo nucleo dell'''[[Industrial Workers of the World]]'' (IWW), nato nel [[1905]] sotto le influenze degli anarchici e dei [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]]. L'IWW durante la Prima guerra mondiale, a causa della sua posizione [[antimilitarismo|antimilitarista]], subì una durissima [[repressione]]. Negli anni '80 del XIX secolo, gli operai e i lavoratori americani lottarono strenuamente in favore delle 8 ore lavorative e di migliori condizioni salariali. Per questo furono vittime della [[violenza]] padronale e istituzionale, che sfociò in numerosi massacri operai e in diverse condanne carcerarie degli attivisti sindacali. [[Image:1ermai1890.jpg|200px|left|thumb|[[sciopero|Sciopero]] del [[1 maggio]] [[1890]], Place de la Concorde, Parigi]]Il culmine fu raggiunto dopo i [[Haymarket Square|drammatici fatti di Chicago]] del maggio [[1886]], che comportarono la condanna a morte per sette sindacalisti ([[August Spies]], [[Samuel Fielden]], [[Adolph Fischer]], [[George Engel]], [[Michael Schwab]], [[Louis Lingg]], [[Albert Parsons]]).<ref>La sentenza fu eseguita l'[[11 novembre]] [[1887]], ma solo per quattro di loro: [[Samuel Fielden]] e [[Michael Schwab]] furono infatti graziati a causa della domanda inoltrata al governatore, mentre [[Louis Lingg]] si suicidò in cella il giorno prima dell'esecuzione</ref> accusati di aver premeditato una rivolta contro le forze di [[polizia]].
Negli [[Stati Uniti]] il movimento operaio ebbe inizialmente carattere riformista, imperniata sulle organizzazioni sindacali di mestiere, come per esempio i ''[[Knights of labour]]'' (fondati nel [[1863]]) e la ''National labor union'' (1866), ma assunse poi caratteristiche un pò più radicali quando nacque l'''American Federation of Labour'', che però non avendo programmi politici e sociali non si poneva obiettivi al di là  di quelli sindacali. Da questa, dopo la separazione dei minatori, si costituì l'''American labour union of the West'', di matrice socialista, che furono il primo nucleo dell'''[[Industrial Workers of the World]]'' (IWW), nato nel [[1905]] sotto le influenze degli anarchici e dei [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]]. L'IWW durante la Prima guerra mondiale, a causa della sua posizione [[antimilitarismo|antimilitarista]], subì una durissima [[repressione]]. Negli anni '80 del XIX secolo, gli operai e i lavoratori americani lottarono strenuamente in favore delle 8 ore lavorative e di migliori condizioni salariali. Per questo furono vittime della [[violenza]] padronale e istituzionale, che sfociò in numerosi massacri operai e in diverse condanne carcerarie degli attivisti sindacali. [[Image:1ermai1890.jpg|200px|left|thumb|[[sciopero|Sciopero]] del [[1 maggio]] [[1890]], Place de la Concorde, Parigi]]Il culmine fu raggiunto dopo i [[Haymarket Square|drammatici fatti di Chicago]] del maggio [[1886]], che comportarono la condanna a morte per sette sindacalisti ([[August Spies]], [[Samuel Fielden]], [[Adolph Fischer]], [[George Engel]], [[Michael Schwab]], [[Louis Lingg]], [[Albert Parsons]]). <ref>La sentenza fu eseguita l'[[11 novembre]] [[1887]], ma solo per quattro di loro: [[Samuel Fielden]] e [[Michael Schwab]] furono infatti graziati a causa della domanda inoltrata al governatore, mentre [[Louis Lingg]] si suicidò in cella il giorno prima dell'esecuzione</ref> accusati di aver premeditato una rivolta contro le forze di [[polizia]].


In [[Italia]] invece, dopo il Risorgimento, e le prime [[società  di mutuo soccorso]], si ebbe in Sicilia una diffusione del [[fasci siciliani|movimento dei fasci siciliani]] ([[1893]]-[[1894|94]]), che fece particolare presa soprattutto tra operai, braccianti, piccoli contadini e minatori (zolfatari); nel nord della penisola si ebbe una lenta ma graduale diffusione di leghe operaie e contadine e di Camere del lavoro<ref>La prima Camera del lavoro vide la luce a Milano nel [[1891]] per opera di Osvaldo Gnocchi-Viani.</ref>, più volte vittime di persecuzioni e repressioni, ma che sempre rinascevano più combattive di prima. Il diritto allo [[sciopero]] fu riconosciuto nel [[1901]] dopo i fatti di Genova (1901) <ref>[http://www.firenze.cgil.it/memoria/scioperogenerale.htm Un secolo in sciopero (Il Manifesto 11/4/2002)]</ref> ed in seguito si registrarono numerose manifestazioni di quel tipo, come lo [[sciopero di Buggerru (1904)]].
In [[Italia]] invece, dopo il Risorgimento, e le prime [[società  di mutuo soccorso]], si ebbe in Sicilia una diffusione del [[fasci siciliani|movimento dei fasci siciliani]] ([[1893]]-[[1894|94]]), che fece particolare presa soprattutto tra operai, braccianti, piccoli contadini e minatori (zolfatari); nel nord della penisola si ebbe una lenta ma graduale diffusione di leghe operaie e contadine e di Camere del lavoro<ref>La prima Camera del lavoro vide la luce a Milano nel [[1891]] per opera di Osvaldo Gnocchi-Viani.</ref>, più volte vittime di persecuzioni e repressioni, ma che sempre rinascevano più combattive di prima. Il diritto allo [[sciopero]] fu riconosciuto nel [[1901]] dopo i fatti di Genova (1901) <ref>[http://www.firenze.cgil.it/memoria/scioperogenerale.htm Un secolo in sciopero (Il Manifesto 11/4/2002)]</ref> ed in seguito si registrarono numerose manifestazioni di quel tipo, come lo [[sciopero di Buggerru (1904)]].
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Nel secondo dopo-guerra il movimento operaio fu impegnato nella riorganizzazione delle proprie strutture, tuttavia negli anni '50 e nei primi anni '60 non si registrarono importanti episodi conflittuali giacché i lavoratori erano anche impegnati anima e corpo nella ricostruzione socio-economica dei paesi distrutti dalla guerra, ricevendone anche un effimero benessere (il cosiddetto miracolo economico). Nella stessa [[Germania]] federale del dopoguerra il ''Deutscher Gewerkschaftsbund'' (sindacato nato nel [[1949]]) fu uno dei fattori più importanti nella ricostruzione economica e politica del Paese. I sindacati più importanti non avanzavano più pretese rivoluzionarie, visto anche il definitivo rifiuto nel Congresso di Bad Godesberg del [[1959]] da parte della socialdemocrazia tedesca del [[marxismo]] e delle ideologie [[rivoluzione sociale| rivoluzionaria]]. In [[Italia]] la ripresa di un movimento operaio libero si concretizzò con la ricostituzione del sindacato unitario (1944) promosso dai tre grandi partiti di massa DC, PCI, PSI, ma che così come in [[Francia]] fu messo in crisi dall'inizio della Guerra fredda e dall'estromissione dalla coalizione di governo dei partiti filosovietici.  
Nel secondo dopo-guerra il movimento operaio fu impegnato nella riorganizzazione delle proprie strutture, tuttavia negli anni '50 e nei primi anni '60 non si registrarono importanti episodi conflittuali giacché i lavoratori erano anche impegnati anima e corpo nella ricostruzione socio-economica dei paesi distrutti dalla guerra, ricevendone anche un effimero benessere (il cosiddetto miracolo economico). Nella stessa [[Germania]] federale del dopoguerra il ''Deutscher Gewerkschaftsbund'' (sindacato nato nel [[1949]]) fu uno dei fattori più importanti nella ricostruzione economica e politica del Paese. I sindacati più importanti non avanzavano più pretese rivoluzionarie, visto anche il definitivo rifiuto nel Congresso di Bad Godesberg del [[1959]] da parte della socialdemocrazia tedesca del [[marxismo]] e delle ideologie [[rivoluzione sociale| rivoluzionaria]]. In [[Italia]] la ripresa di un movimento operaio libero si concretizzò con la ricostituzione del sindacato unitario (1944) promosso dai tre grandi partiti di massa DC, PCI, PSI, ma che così come in [[Francia]] fu messo in crisi dall'inizio della Guerra fredda e dall'estromissione dalla coalizione di governo dei partiti filosovietici.  


Le lotte operaie ricominciarono alla fine degli anni '60, in particolare durante il biennio [[1968]]-[[1970|70]] quando operai e studenti in molti casi agirono unitariamente contro [[Stato]] e [[capitale]].<ref>[[Maggio_1968#La_rivolta_studentesca|La rivolta studentesca]]</ref> In un volantino redatto dagli studenti di Torino si invitano gli operai ad unirsi a loro nella lotta:
Le lotte operaie ricominciarono alla fine degli anni '60, in particolare durante il biennio [[1968]]-[[1970|70]] quando operai e studenti in molti casi agirono unitariamente contro [[Stato]] e [[capitale]]. <ref>[[Maggio_1968#La_rivolta_studentesca|La rivolta studentesca]]</ref> In un volantino redatto dagli studenti di Torino si invitano gli operai ad unirsi a loro nella lotta:


: «Operai! L'autoritarismo e la discriminazione nelle scuole, lo sfruttamento nelle fabbriche, la divisione in classi della società  hanno una sola radice: il sistema capitalista. La polizia, quando caccia gli studenti dalle scuole e quando viene davanti alle fabbriche per danneggiare gli scioperi, fa sempre la stessa cosa: difende gli interessi dei padroni. I padroni conservano il potere non solo comandando nelle fabbriche e sfruttando gli operai; conservano il potere anche attraverso una scuola in cui solo i ricchi possono andare avanti a prendersi i titoli di studio con cui diventeranno dirigenti. I figli di operai e dei contadini devono lavorare [...] Inoltre la scuola è fatta in modo da insegnare la logica egoistica dello sfruttamento [...] Questa è una scuola è una scuola di classe perché ci possono andare solo i ricchi e perché insegna una mentalità  di classe.
: «Operai! L'autoritarismo e la discriminazione nelle scuole, lo sfruttamento nelle fabbriche, la divisione in classi della società  hanno una sola radice: il sistema capitalista. La polizia, quando caccia gli studenti dalle scuole e quando viene davanti alle fabbriche per danneggiare gli scioperi, fa sempre la stessa cosa: difende gli interessi dei padroni. I padroni conservano il potere non solo comandando nelle fabbriche e sfruttando gli operai; conservano il potere anche attraverso una scuola in cui solo i ricchi possono andare avanti a prendersi i titoli di studio con cui diventeranno dirigenti. I figli di operai e dei contadini devono lavorare [...] Inoltre la scuola è fatta in modo da insegnare la logica egoistica dello sfruttamento [...] Questa è una scuola è una scuola di classe perché ci possono andare solo i ricchi e perché insegna una mentalità  di classe.
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