Luigi Fabbri: differenze tra le versioni

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Nell'agosto del [[1920]] terminò di scrivere il libro ''[[Dittatura e Rivoluzione]]'' (considerato uno dei migliori libri scritti da anarchici e una sorta di risposta a  ''[[Stato e Rivoluzione]]'' di [[Lenin]]), nel quale condannò, senza riserve, la deriva autoritaria della rivoluzione bolscevica, cogliendo l'inconciliabile antagonismo fra [[anarchismo e marxismo]] e fra il [[socialismo libertario]] e quello autoritario.  
Nell'agosto del [[1920]] terminò di scrivere il libro ''[[Dittatura e Rivoluzione]]'' (considerato uno dei migliori libri scritti da anarchici e una sorta di risposta a  ''[[Stato e Rivoluzione]]'' di [[Lenin]]), nel quale condannò, senza riserve, la deriva autoritaria della rivoluzione bolscevica, cogliendo l'inconciliabile antagonismo fra [[anarchismo e marxismo]] e fra il [[socialismo libertario]] e quello autoritario.  
:«Gli anarchici, troppo in minoranza e poco organizzati, non potevano certo contrastare ai bolscevichi la presa del potere. Questi ultimi, poco a poco, per merito anche della loro infaticabile attività  e della linea di condotta intransigente, avversa alla prosecuzione della guerra, finirono col diventare maggioranza nei soviet, che avevano più a portata di mano il meccanismo statale; e, quando furono sicuri d'avere in essi una base popolare sufficiente, profittarono della prima occasione, forti dell'appoggio dei soldati stufi della guerra, per rovesciare Kerensky e gli altri democratici e social-patriottici, ed occuparne il posto più solidamente di loro.[[File:Pensiero_e_volonta.jpg|150 px|left|thumb|''[[Pensiero e Volontà]]'']] Allora le cose cambiarono, i bolscevichi al potere poco per volta cercarono di ristabilire lo spirito di disciplina ed ubbidienza, di combattere le tendenze anarchiche, di limitare le varie forme di libertà.» <ref>''Dittatura e Rivoluzione'', pag 64</ref>
:«Gli anarchici, troppo in minoranza e poco organizzati, non potevano certo contrastare ai bolscevichi la presa del potere. Questi ultimi, poco a poco, per merito anche della loro infaticabile attività  e della linea di condotta intransigente, avversa alla prosecuzione della guerra, finirono col diventare maggioranza nei soviet, che avevano più a portata di mano il meccanismo statale; e, quando furono sicuri d'avere in essi una base popolare sufficiente, profittarono della prima occasione, forti dell'appoggio dei soldati stufi della guerra, per rovesciare Kerensky e gli altri democratici e social-patriottici, ed occuparne il posto più solidamente di loro.[[File:Pensiero_e_volonta.jpg|150 px|left|thumb|''[[Pensiero e Volontà]]'']] Allora le cose cambiarono, i bolscevichi al potere poco per volta cercarono di ristabilire lo spirito di disciplina ed ubbidienza, di combattere le tendenze anarchiche, di limitare le varie forme di libertà.» <ref>''Dittatura e Rivoluzione'', pag. 64</ref>


Durante il [[Fascismo| fascismo]] subì diverse aggressioni squadriste, ma ciò non gli impedì di continuare nella militanza attiva: nel [[1923]] pubblicò ''La controrivoluzione preventiva'', un'analisi spietata del fenomeno fascista.  
Durante il [[Fascismo| fascismo]] subì diverse aggressioni squadriste, ma ciò non gli impedì di continuare nella militanza attiva: nel [[1923]] pubblicò ''La controrivoluzione preventiva'', un'analisi spietata del fenomeno fascista.  
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