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Negli ultimi anni della sua vita ha stretto contatti proficui anche con alcuni centri sociali, soprattutto il La Chimica di Verona e il Leoncavallo di Milano, realizzando il "progetto Terra e libertà /Critical wine" che ha in particolare portato avanti intense battaglie per le '''Denominazioni Comunali''' (''De.Co.''). | Negli ultimi anni della sua vita ha stretto contatti proficui anche con alcuni centri sociali, soprattutto il La Chimica di Verona e il Leoncavallo di Milano, realizzando il "progetto Terra e libertà /Critical wine" che ha in particolare portato avanti intense battaglie per le '''Denominazioni Comunali''' (''De.Co.''). | ||
Luigi Veronelli muore a Bergamo il [[29 novembre]] [[2004]] dopo una lunga malattia che lo porta a schierarsi in favore dell'eutanasia, perché «vivere senza dignità è la pretesa – assurda e “satanica” – di estendere la morte» <ref>[http:// | Luigi Veronelli muore a Bergamo il [[29 novembre]] [[2004]] dopo una lunga malattia che lo porta a schierarsi in favore dell'eutanasia, perché «vivere senza dignità è la pretesa – assurda e “satanica” – di estendere la morte» <ref>[http://www.arivista.org/?nr=325&pag=61.htm Luigi Veronelli, un'eredità distribuita]</ref>. | ||
Cinque anni dopo i compagni di «[[Umanità Nova]]» così lo ricordarono:<br /> | Cinque anni dopo i compagni di «[[Umanità Nova]]» così lo ricordarono:<br /> | ||
: «Il vero problema è che, nonostante siano passati cinque anni dalla scomparsa, in pochi analizzano il pensiero politico di Gino. Come Fabrizio De Andrè, Leo Ferrè, George Brassens anche Luigi Veronelli era un libertario, un uomo colto, senza dogmi, senza ipocrisie, in perenne lotta contro le armate schiaviste delle multinazionali. Ecco perché mi piace ricordarlo così: senza compromessi o aggiustamenti per agire, come amava dire, "a vantaggio molto molto molto più dell'altro che del nostro». <ref>[http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2010/un03/art6360.html 5 anni fa l'addio a Luigi Veronelli]</ref> | : «Il vero problema è che, nonostante siano passati cinque anni dalla scomparsa, in pochi analizzano il pensiero politico di Gino. Come Fabrizio De Andrè, Leo Ferrè, George Brassens anche Luigi Veronelli era un libertario, un uomo colto, senza dogmi, senza ipocrisie, in perenne lotta contro le armate schiaviste delle multinazionali. Ecco perché mi piace ricordarlo così: senza compromessi o aggiustamenti per agire, come amava dire, "a vantaggio molto molto molto più dell'altro che del nostro». <ref>[http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2010/un03/art6360.html 5 anni fa l'addio a Luigi Veronelli]</ref> |